martedì 6 novembre 2018

Doping, Filippo Magnini squalificato per 4 anni

Quattro anni di squalifica per Filippo Magnini, due volte campione del mondo dei 100 stile libero: è questa la decisione presa dal Tribunale nazionale antidoping di Nado Italia (Tna) nei confronti dell’ex campione azzurro di nuoto, a processo per uso o tentato uso di sostanze dopanti (art. 2.2 del codice Wada). L’accusa aveva chiesto otto anni di stop. La stessa pena è stata inflitta ad un altro nuotatore, Michele Santucci

Nei confronti di Magnini sono caduti due dei tre capi d’imputazione. Era stato accusato infatti anche di spaccio di sostanze dopanti accusa dalle quale è stato assolto. Magnini e Santucci potranno ricorrere ora in appello ed eventualmente al Tribunale sportivo di Losanna. 

I problemi giudiziari di Magnininascono dalla frequentazione del medico nutrizionista Guido Porcellini, 48 anni, marchigiano, ex oncologo, a sua volta squalificato per 30 anni dalla giustizia sportiva, ma che è imputato anche nell’ambito di un processo penale a Pesaro. 

Porcellini era stato beccato ad acquistare ormoni proibiti dalla Cina, (compresse di pralmorelina, formulazione peptidica del Gh, l’ormone della crescita) ma ha sempre sostenuto che erano per uso personale. Secondo l’accusa Porcellini (che fino al 2016 aveva collaborato anche con Federica Pellegrini e lo sciatore Razzoli e fino all’anno scorso seguiva altri atleti di alto livello come il tennista Fognini) avrebbe passato le sostanze dopanti a Magnini e Santucci. Una tesi ritenuta valida dal tribunale antidoping.