giovedì 27 dicembre 2018

Chemio più 'leggera' con i visori virtuali, al via studio

Sarà il primo centro in Italia a sperimentare l'uso di visori durante le terapie contro il cancro all'utero e alla mammella. Visori che permetteranno al paziente, mentre si trova in cura, di potersi immergere in una realtà virtuale, estraniandola dall'attività in corso. Pioniere in ambito nazionale è l'Istituto nazionale tumori "Regina Elena" Ifo di Roma, con uno studio clinico che partirà a gennaio e si concluderà a fine 2019. Il progetto (che è stato presentato al Museo Maxxi) si chiama "The patient dream". I video vengono precaricati sul visore: il paziente seleziona il contenuto nella gallery ed è garantita una visione continua di almeno due ore. Si potranno vedere contenuti a tema naturalistico, di viaggi, musica o di arte, senza l'uso del wi-fi o di cavi.

L'obiettivo della ricerca è di studiare la portata di ansia e depressione sulla qualità della vita della paziente per tentare di ridurre angoscia e stress in corso di terapia. Per Francesco Ripa di Meana, direttore generale degli Ifo, "siamo entrati nell'epoca in cui gran parte dei pazienti con patologia tumorale sono dei pazienti cronici". "La qualità della vita del paziente durante la terapia è elemento della forza del paziente. Questo progetto è importante per noi perché mette insieme tante novità: la qualità di vita, la ricerca, il percorso per il paziente", ha aggiunto. "Se" dallo studio "si dovessero evidenziare benefici sulla qualità della vita e sulla migliore aderenza alle terapie, potremo adottare questo strumento nelle divisioni di oncologia.

E' tempo che l'oncologia medica si occupi non solo di guarire i pazienti ma anche di migliorarne la qualità della vita", ha spiegato Francesco Cognetti, direttore dell'oncologia medica del Regina Elena e presidente della Fondazione "Insieme contro il cancro".

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