domenica 23 dicembre 2018

Dall'Italia la rivoluzione delle comunicazioni del futuro

Le trasmissioni via satellite super-sicure perché trasportate dalla luce non sono più un sogno della fantascienza: diventano possibili grazie all'esperimento italiano che ha eseguito la prima comunicazione quantistica da Terra con i satelliti che sono operativi alla quota di 20.000 chilometri, come quelli per la navigazione.

Pubblicato sulla rivista Quantum Science and Technology, il risultato è nato dalla collaborazione tra il gruppo QuantumFuture dell'Università di Padova, coordinato da Paolo Villoresi e del quale fa parte Giuseppe Vallone, e il Matera Laser Ranging Observatory (Mlro) diretto da Giuseppe Bianco e attivo nel Centro di Geodesia spaziale dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il supporto tecnico è stato fornito dalla società e-Geos (Telespazio-Asi).

Lo stesso gruppo di ricerca, attivo dal 2003, aveva fornito nel 2015 la prova di principio della possibilità della comunicazione quantistica con un satellite a quota 1.700 chilometri. A tre anni di distanza, il nuovo risultato è una pietra miliare che dimostra la possibilità di comunicazioni quantistiche sicure utilizzando il Sistema satellitare globale di navigazione (Gnss). Appartengono a questa famiglia di satelliti quelli del sistema europeo Galileo, l'americano Gps (Global Positioning System) il russo Glonass, il cinese BeiDou, il giapponese Qzss e l'indiano l'Inrss/Navic.

Nell'esperimento sono stati scambiati alcuni fotoni fra l'osservatorio Mlro e due satelliti della costellazione Glonass, in modo da misurare per la prima volta le perdite a cui va incontro il segnale quantistico, determinando di conseguenza le caratteristiche sia della crittografia quantistica per le comunicazioni con i satelliti per la navigazione, sia le caratteristiche del ricevitore a Terra.

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