giovedì 10 gennaio 2019

A pranzo da Riina, 'le colpe dei padri non ricadano sui figli'

"Le colpe dei padri non possono ricadere sui figli": parola di Rosario, il giovane chef del ristorante 'Corleone by Lucia Riina', la trentanovenne ultimogenita del boss di Cosa Nostra Totò, trasferitasi lo scorso autunno a Parigi per cominciare - come ha scritto lei stessa su Facebook - una "vita nuova" con la famiglia: il marito Vincenzo Bellomo e la figlia, che ha poco più di due anni. Un locale piccolo, da appena una trentina di posti, ma estremamente accogliente ed elegante, tutto arredato sui toni del verde, a cominciare dall'insegna nuova di zecca. Alle 13.30 il caposala pugliese è indaffaratissimo ad accogliere i clienti.

Lungo le pareti, diversi quadri firmati dalla 'padrona di casa', tra cui un ritratto con la bimba in fasce, diversi stemmi di Corleone con un cuore al centro nonché un ritratto stilizzato di papà Totò e della madre. "Mi rendo conto che possa essere scioccante per alcuni, se sciocca sono pronto a rimuoverlo subito", dice all'ANSA Robert Fratellini, il proprietario nonché iniziatore del progetto. Due anni fa, l'ultimo discendente dell'omonima famiglia - storica dinastia fiorentina che portò il circo in Francia, la medaglia al merito di Emanuele III controfirmata da Mussolini è appesa su una parete del ristorante - scoprì sul web la vicenda e i quadri di Lucia Riina. 

Appassionatosi ai suoi lavori, la contattò subito per acquistarne alcuni. E' l'inizio di un'amicizia, fino alla confidenza che la vita a Corleone cominciava a diventare difficile, "con il rifiuto del bonus bebè e altri problemi a trovare una casa in affitto". Da qui la proposta di Fratellini di trasferirsi insieme alla famiglia a Parigi e creare un locale a suo nome in cui avrebbe potuto continuare a dipingere in un atelier messo a sua disposizione nel sottoscala. "Non c'è nessuna volontà di lucrare sul suo pesante cognome o sulle azioni del padre", assicura l'imprenditore francese, già proprietario di night club e locali nella Ville Lumière. "Il nostro unico obiettivo - aggiunge - è una cucina di alta qualità e un posto carino dove accogliere i clienti". Per garantire la sua buona fede, cita l'esempio degli Usa, Chicago o New York, "dove ci sono tanti locali intestati ad Al Capone o i Soprano.


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