sabato 26 gennaio 2019

In Italia quello dei bambini obesi è diventato un problema serio

La fame continua a mietere vittime tra i bambini: 3 milioni solo nel 2017 con altri 200 milioni che soffrono di malnutrizione. Ma se questo dato del rapporto Unicef “Diamogli peso” dovrebbe muovere a compassione i Paesi più ricchi, ce n'è un altro che li riguarda direttamente: il numero di bambini sovrappeso si fa sempre più preoccupante. Nel 2000 i bambini del mondo (sotto i 5 anni) con qualche tacca in più sulla bilancia erano poco più di 30 milioni; 17 anni dopo superano i 38 milioni: il 5,6% della popolazione infantile mondiale, un bambino su tre per quanto riguarda l’Europa.

E in Italia? Il rapporto ci dice che dal 1975 al 2016 il numero di bambini e adolescenti obesi è triplicato. Questa percentuale non è dovuta soltanto alla cattiva alimentazione, motivo per cui, tra l’altro, e non è complesso intuirne le motivazioni, cresce in quasi tutti i Paesi industrializzati. E' la vita sedentaria a favorire il consumo di zuccheri e grassi e per dimostrarlo l'Unicef  fa riferimento ai dati Istat, che  dicono che circa la metà (48,8%) dei bambini tra i 3 e i 5 anni fanno una vita troppo sedentaria. Un dato che poi arriva al 20,8% (percentuale comunque altissima) intorno alla maggiore età.

E' un aspetto della malnutrizione che rappresenta il nucleo del problema alimentazione per ciò che riguarda un Paese ad alto reddito come il nostro. Un rapporto col cibo sbagliato oggi per un bambino, potrebbe significare il verificarsi di disturbi alimentari molto più seri in età adolescenziale.

Disturbi che, in questo momento, a livello internazionale, colpiscono il 7,1% dei maschi e il 13,4% delle femmine tra i 9 e i 14 anni. Puntualizza Francesco Samengo, Presidente dell’Unicef Italia: “Quando si parla di malnutrizione il nostro immaginario ci porta direttamente a situazioni legate ai Paesi più poveri. Infatti, uno dei maggiori problemi per l’infanzia nel mondo è quello dei bambini malnutriti a causa della sotto-alimentazione".

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