domenica 26 maggio 2019

È morto Vittorio Zucconi, cronista e scrittore

Sul suo profilo Twitter, sotto al nome c’è scritto ‘straniero come tutti’. Addio a Vittorio Zucconi, 75 anni, giornalista e scrittore italiano naturalizzato statunitense. La sua firma è apparsa in prima pagina sui tre principali quotidiani d’Italia, in ordine temporale La Stampa, il Corriere della Sera, La Repubblica. Si è spento nella sua casa di Washington per una grave e veloce malattia. Zucconi è noto anche per il suo attivismo contro la pena di morte negli Stati Uniti d’America.

Originario di Bastiglia (provincia di Modena), figlio di Guglielmo Zucconi, giornalista (fu direttore della Domenica del Corriere e del Giorno) e deputato della Democrazia Cristiana, e fratello di Guido.

Vittorio Zucconi è stato il primo giornalista italiano di un grande quotidiano inviato come corrispondente a Tokyo (idea di Giorgio Fattori che dirigeva all’epoca la Stampa). È stato corrispondente da Bruxelles quando l’Europa era ancora in formazione, da Mosca durante la guerra fredda, da Parigi, da Washington, per la durata di sei presidenti, un trentennio.

Sposatosi nel frattempo (nel 1969) con Alisa Tibaldi (che gli darà due figli, Guido e Chiara), è autore dello scoop relativo al caso Lockheed del 1976 (aerei comprati dall’Italia in virtù di tangenti concesse a ministri e generali) per il quale l’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone fu costretto a dimettersi, e pubblica per Rizzoli il libro “I cinque cerchi rossi”.

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