domenica 26 maggio 2019

Un gel, il mix di farmaci e un virus che mangia i batteri

Un promessa arriva dalla Svezia, dove presso il Politecnico di Stoccolma è stato sviluppato un sofisticato gel con proprietà antibatteriche. «Il gel dovrebbe essere applicato durante una operazione chirurgica prima di suturare la ferita, per inibire la crescita dei batteri senza la necessità di antibiotici», spiega Michael Malkoch, professore di tecnologia delle fibre e dei polimeri. Il gel forma uno strato protettivo e i batteri sono attratti dai domini positive che cosituiscono le componenti del gel. Lo strato neutralizza i batteri interagendo con la loro membrana, che li fa scoppiare uccidendoli.

Paolo Ruggerone, del Dipartimento di Fisica, dell’università di Cagliari, si occupa di simulazioni computazionali a livello atomico e analizza gli antibiotici in uso e anche quelli scartati in passato, per capire quali sono i fattori che determinano o meno il trattenimento delle molecole nei batteri – importante per il successivo trasferimento delle conoscenze nel processo di disegno di farmaci.

«In particolare, negli ultimi anni ci siamo occupati di sistemi di efflusso batterico, che possono espellere antibiotici presenti all’interno del batterio, impedendogli così di raggiungere i loro bersagli ed esercitare l’azione antibatterica» spiega. Si tratta di macchine proteiche particolarmente complesse, capaci di espellere decine e decine di composti chimicamente differenti, e come tali sono fortemente coinvolti nell’insorgere del preoccupante fenomeno della multi-resistenza batterica, la resistenza dello stesso batterio a diverse famiglie di antibiotici. “Insieme a dei collaboratori americani abbiamo analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici”.

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