venerdì 7 giugno 2019

In Italia la sede di un supercomputer del futuro

L'Italia è stata selezionata per ospitare uno dei supercomputer europei del futuro, capace di uno straordinario numero di operazioni al secondo. Bologna, rende noto il ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, è stata individuata come sede dal Comitato europeo sul calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC). "L'assegnazione è motivo di orgoglio per il nostro Paese", rileva il ministro Marco Bussetti. "Si tratta - ha aggiunto - di un'iniziativa strategica, volano di crescita e innovazione".

L'Italia aveva presentato la candidatura lo scorso 21 gennaio, grazie a un consorzio congiunto con la Slovenia, nell'ambito di un progetto guidato dal Consorzio Interuniversitario Cineca, con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste. La nomina dell'Italia è avvenuta nell'ultima riunione dell'organo voluto dalla Commissione europea per promuovere lo sviluppo di una rete di supercomputer, il comitato dell'EuroHPC JU (European High Performance Computing Joint Undertaking).

Bologna è uno degli otto siti europei ad accogliere i centri di supercalcolo. Gli altri sette sono Sofia (Bulgaria), Ostrava (Repubblica Ceca), Kajaani (Finlandia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia) e Barcellona (Spagna).

Finanziato con 840 milioni di euro, il progetto prevede la creazione di una rete di supercomputer con elevatissime capacità di calcolo, di classe pre-esascala, in grado cioè di raggiungere la potenza di calcolo di un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, una cifra da 18 zeri. Questi computer di ultima generazione troveranno molteplici applicazioni: dallo studio del funzionamento del cervello a quello dell'evoluzione dell'universo, dalla progettazione di nuovi farmaci alla lotta ai cambiamenti climatici.

Per il ministro Bussetti, "si tratta di un progetto che riconosce la leadership del nostro Paese in questo settore e che ci permetterà di sfruttare appieno le potenzialità offerte dai cosiddetti big data e dall'intelligenza artificiale".

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