giovedì 18 luglio 2019

Bimba in coma a Londra, lʼospedale Gaslini è pronto ad accoglierla

L'ospedale Gaslini di Genova si è detto pronto ad accogliere Tafida Raqeeb, bimba di 5 anni attualmente in coma al Royal London Hospital di Londra: per la piccola, che ha subito la rottura di un aneurisma cerebrale, il nosocomio britannico ha infatti proposto la sospensione delle cure. I genitori hanno dunque chiesto una seconda opinione al Gaslini: pur confermando la diagnosi, l'ospedale genovese ha però accettato di accogliere in Italia la bambina.

Il Gaslini ha composto un collegio tecnico di specialisti che hanno inviato il 5 luglio un documento ai colleghi di Londra, con i quali successivamente si è anche svolta una videoconferenza collegiale. I documenti evidenziano l'estrema gravità delle condizioni cliniche, in linea con quanto indicato dai medici inglesi e il fatto che in Italia non si opera una sospensione delle cure, se non in caso di "morte cerebrale", quadro clinico che, secondo gli specialisti del Gaslini, è diverso da quello della piccola.

Il ricorso dei genitori, Shelina Begum, avvocato di 39 anni, e Mohammed Raqeeb, perito edile di 45, contro la decisione dei medici inglesi di staccare la spina alla figlia è stato depositato all'Alta Corte di Londra. Il caso ricorda quelli recenti di altri tre bambini britannici - Charlie Guard, Alfie Evans e Isaiah Haastrup - tutti segnati da polemiche e tutti conclusi con il via libera ai medici e la morte dei piccoli.

La madre afferma che Tafida "è stabile, ha un normale ciclo sonno-veglia, reagisce agli stimoli, apre gli occhi e mi cerca con lo sguardo". Mentre per l'ospedale londinese vale il parere degli specialisti, inclusi esperti esterni alla struttura, secondo cui "proseguire con cure invasive è ormai vano".

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