sabato 12 ottobre 2019

Farmaci introvabili, venduti all’estero dove rendono di più

Farmaci più comuni o facilmente rimpiazzabili, come quelli per la tosse, ma anche farmaci salvavita, anticoagulanti, per la terapia del Parkinson. La lista delle medicine che non si trovano è lunga: oltre 2.200 secondo l’elenco che l’Agenzia del Farmaco tiene continuamente aggiornato e che pubblica sul suo portale. 

Un problema che si fa sempre più pressante e che, come sottolineato dal direttore generale di Aifa, Luca Li Bassi, intervenuto a una tavola rotonda all’Assemblea Pubblica di Farmindustria, “riguarda moltissimi Paesi dell’Unione Europea “, tanto da essere stato affrontato anche dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema). 

Un fenomeno che sta crescendo in maniera esponenziale in Italia ma anche in Francia, Spagna, Olanda, Portogallo, Slovenia, Austria, Norvegia, è stato evidenziato, ma le cui cause non sono chiare.

Già da tempo la vicenda è all’attenzione di Aifa che ha anche istituito una task force interna dedicata. E il direttore generale Li Bassi ha più volte rassicurato i pazienti ricordando che “quasi sempre esistono farmaci equivalenti o valide alternative terapeutiche”, la questione del trading “parallelo”, però non può essere l’unica causa, non si spiegherebbe perchè, altrimenti, ha più volte avuto modo di sottolineare, “ad esempio in Svizzera, dove i farmaci hanno prezzi alti e ci sono le sedi di molte multinazionali, ne mancano oltre 500”.


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