martedì 1 ottobre 2019

Ipotesi cashback e “Bonus Befana”, cosa sono

E’ previsto per questa sera il Consiglio dei ministri che dovrà varare il primo documento organico di politica economica del nuovo governo giallo-rosso. Un documento che nelle intenzioni dell’esecutivo deve segnare la discontinuità dal governo precedente e che ha come primo obiettivo scongiurare gli aumenti dell’Iva per 23,1 miliardi.Prima della riunione dei ministri potrebbe svolgersi un nuovo vertice dopo quello di questa notte nel quale sarebbero rimaste ancora distanze fra i diversi partiti di governo.

Mentre iniziano a riempirsi le caselle dei numeri chiave della finanza pubblica (deficit-Pil al 2,2% nel 2020), trapelano alcune indiscrezioni sulle ipotesi allo studio del Mef e palazzo Chigi per incentivare i pagamenti elettronici. In particolare, secondo quanto si apprende, sul tavolo ci sarebbe il meccanismo cashback legato alla modalità di pagamento degli acquisti. Nel tentativo di far emergere quanto più possibile i pagamenti in nero si punterebbe ad avvantaggiare chi deciderà di saldare con uno strumento di pagamento elettronico. La cifra pagata sarà la stessa di chi pagherà in contanti ma per chi avrà utilizzato bancomat e carta di credito sarà previsto un rimborso a fine mese pari a una percentuale della spesa sostenuta.

Accanto al cashback si starebbe lavorando anche a un altra misura ribattezzata “Bonus Befana”, cioè una sorta di maxi-bonus da elargire a inizio anno a coloro che superano una determinata soglia di spese con strumenti elettronici. Per ottenere il beneficio è previsto un tetto di spesa con pagamenti digitali che potrebbe essere fissato a 2.500 euro l’anno. Si ragiona su una percentuale di restituzione attorno al 19%.


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