Il "Mondiale del tennis", lo slogan con cui è stata lanciata questa prima edizione con fase finale in sede unica, va come i Mondiali di calcio che Gerard Piqué, difensore della Spagna iridata del 2010 e capo della Kosmos che ha proposto il cambio di format, conosce bene: per vincere non basta un solo campione, se dietro non c'è una squadra. Ma anche i team più uniti se non hanno un campione, difficilmente possono sollevare trofei. Così c'è voluto un Nadal che, ancora una volta, si è impegnato allo spasimo per il suo paese, e alla fine, davanti ai diecimila del 'Caja Magica', ha piegato la resistenza di Shapovalov dando alla Spagna l'Insalatiera numero 6.
Onore comunque al Canada, arrivato dopo 90 anni di partecipazioni alla prima finale della sua storia, e che ha retto per tutta la settimana con due soli giocatori, Denis Shapovalov e Vasek Pospisil, che hanno giocato singolare e doppio in tutte le partite. Fino a oggi, visto che contro Roberto Bautista il capitano dei canadesi Frank Dancevic ha azzardato la mossa Felix Auger-Aliassime come primo singolarista, che però non ha pagato.
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