venerdì 20 dicembre 2019

Assalto al palazzo dei servizi segreti, paura a Mosca

Caos, paura, morti. E il timore di un insabbiamento da parte delle autorità. E' questo l'immediato, lacunoso, bilancio della sparatoria avvenuta nel centro di Mosca presso la sede del palazzo dei servizi di sicurezza russi, il celebre FSB. Che a quanto pare sarebbe stato assaltato da un gruppo di uomini armati di kalashnikov nel pieno del periodo prefestivo, in una zona della capitale zeppa di negozi e ristoranti di lusso, infiocchettata dalle luminarie. 

La conferenza stampa di fine anno del presidente Vladimir Putin era finita da poco quando si è diffusa la notizia di spari nell'area di Lubyanka, dove appunto si trova il palazzo giallo-rosso dei servizi eredi del KGB. Sui social hanno iniziato a impazzare video artigianali girati da gente barricata dietro vetrine e finestre di uffici, in cui si poteva vedere (almeno) un uomo nerovestito imbracciare un mitragliatore. Poi grida e colpi di arma da fuoco. Moltissimi.

La confusione tipica dell'immediato ha iniziato a trapelare sui media russi, che hanno parlato di tre morti. Ma col passare delle ore, invece che chiarirsi (come di norma accade) il quadro si è complicato. Specialmente per quanto riguarda la dinamica dell'attacco. RT, l'emittente finanziata dal Cremlino, ha infatti iniziato a parlare di tre assalitori. Circostanza che poi è stata confermata da un dettagliato dispaccio dell'agenzia Moskva (che fa capo al Comune di Mosca).



Nessun commento:

Posta un commento