giovedì 19 dicembre 2019

In Basilicata una Energy Valley: investimento Eni di 80 mln

Dal Centro Olio Val d’Agri - dove si estraggono circa 64 mila barili al giorno - all’Energy Valley. E’ il progetto - con un investimento totale di 80 milioni di euro - dell’Eni che, in un «percorso di transizione energetica», nell’area di Viggiano (Potenza), mira a «creare un distretto industriale basato sulla diversificazione, sulla sostenibilità ambientale e sull'economia circolare». In fase di realizzazione del progetto è prevista l’occupazione di circa 200 persone: cento, invece, quelle che, in fase di esercizio, saranno occupate direttamente o nell’indotto.

E’ quanto è emerso, a Potenza, durante un forum con la stampa al quale ha partecipato Walter Rizzi (senior vice president Distretto meridionale dell’Eni). «Il tema della sostenibilità ambientale - ha evidenziato Rizzi - resta fondamentale, ma, al tempo stesso, per noi è fondamentale che la sostenibilità sia anche sociale ed economica».

Sarà «continuo» il monitoraggio ambientale dell’area del Centro Olio Val d’Agri (Cova) dell’Eni, a Viggiano (Potenza), dove la compagnia nei primi mesi del 2020 aprirà un «Centro» con una sala operativa che sarà attiva 24 ore al giorno per 365 giorni e che raccoglierà i dati provenienti da cinque centraline. Nel Centro di monitoraggio ambientale saranno coinvolte 22 «nuove unità lavorative». «Metteremo a disposizione di chi ce ne farà richiesta - ha spiegato Walter Rizzi (senior vice president Distretto meridionale dell’Eni) - tutti i dati. Ovviamente, a partire dell’Arpab Basilicata».

Riferendosi al progetto di un’Energy Valley in Basilicata, i dirigenti dell’Eni hanno ricordato che sono tre i progetti avviati e in fase esecutiva: Centro agricolo di sperimentazione e formazione, Agrivanda (per la produzione di piante officinali e di miele da 12 arnie) e lo stesso Centro di monitoraggio ambientale. Fino ad oggi, nell’area del Cova sono stati "riqualificati oltre 50 ettari, dei quali 40 a uso agricolo, e sei fabbricati che erano in stato di degrado. Vogliamo - ha aggiunto Rizzi - che la Val d’Agri diventi attrattiva».



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