mercoledì 18 dicembre 2019

Pedofilia, il Papa abolisce il segreto pontificio per i reati sessuali

Arrivano oggi due documenti destinati a lasciare il segno: Papa Francesco ha abolito il segreto pontificio nei casi di violenza sessuale e di abuso sui minori commessi dai chierici, e ha anche deciso di cambiare la norma riguardante il delitto di pedopornografia facendo ricadere nella fattispecie dei “delicta graviora”, i delitti più gravi, la detenzione e la diffusione di immagini pornografiche che coinvolgano minori fino all’età di 18 anni. La notizia, anticipata da Vatican News, è confermata dai bollettini emessi dalla sala stampa vaticana.

Il primo e più importante documento è un rescritto a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il quale comunica che il Pontefice il 4 dicembre scorso ha disposto di abolire il segreto pontificio sulle denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti citati nel primo articolo del recente motu proprio “Vos estis lux mundi”, vale a dire: i casi di violenza e di atti sessuali compiuti sotto minaccia o abuso di autorità; i casi di abuso sui minori e su persone vulnerabili; i casi di pedopornografia; i casi di mancata denuncia e copertura degli abusatori da parte dei vescovi e dei superiori generali degli istituti religiosi.

La nuova istruzione specifica che le «informazioni sono trattate in modo da garantirne la sicurezza, l’integrità e la riservatezza» stabiliti dal Codice di Diritto canonico per tutelare «la buona fama, l’immagine e la sfera privata» delle persone coinvolte. Ma questo “segreto d’ufficio”, si legge ancora nell’istruzione, «non osta all’adempimento degli obblighi stabiliti in ogni luogo dalle leggi statali», compresi gli eventuali obblighi di segnalazione, «nonché all’esecuzione delle richieste esecutive delle autorità giudiziarie civili». Inoltre, a chi effettua la segnalazione, a chi è vittima e ai testimoni «non può essere imposto alcun vincolo di silenzio» sui fatti.



Nessun commento:

Posta un commento