venerdì 6 dicembre 2019

Scontri a Parigi: sciopero generale contro la riforma delle pensioni

La piazza francese ha risposto all'appello, oltre un milione di persone sono scese in strada oggi nella prima giornata di protesta contro il progetto di riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. Il paese è rimasto bloccato: trasporti, scuole, raffinerie e servizi fermi. Il sindacato, anche se indebolito negli ultimi anni, è rassicurato da questa dimostrazione di forza, macchiata soltanto dagli scontri causati dai black bloc a Parigi. 

Gli scioperi continueranno ad oltranza, ma dall'Eliseo Macron si dice "calmo e determinato" di fronte alla protesta. Se l'avanguardia del movimento sono i lavoratori dei trasporti, gli 'cheminots' - i cui diritti acquisiti sulle pensioni il governo vorrebbe riportare ad un regime universale -, nei cortei di Parigi, Marsiglia, Lione, Bordeaux e altre decine di città (una settantina) c'erano insegnanti, studenti, impiegati statali, lavoratori dello spettacolo, pensionati. I conteggi sul numero di manifestanti sono come sempre contrastanti: in serata il sindacato CGT ha parlato di 1,5 milioni di manifestanti, il ministero dell'Interno di 806 mila.

A Parigi i sindacati hanno esultato per un corteo di 250.000 persone, ma l'osservatorio indipendente 'Occurrence' ne ha contate 40.500. Un centinaio, a fine giornata, sono stati i fermi a Parigi, dove una tensione che ha ricordato i fine settimana violenti dei gilet gialli si è registrata a Place de la Republique. 

Alcune centinaia di black bloc si erano sistemati nella piazza simbolo della Francia, incendiando cassonetti e panchine, attaccando negozi e spaccando vetrine. Il risultato è stato che la testa del corteo si è diretta tranquillamente verso Place de la Nation mentre in molti sono rimasti bloccati dai tafferugli non potendo accedere per un paio d'ore a Republique.




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