martedì 7 gennaio 2020

Iran, Ressa nella città natale di Soleimani, almeno 35 morti

Non si abbassa la tensione tra Iran e Stati Uniti nel giorno in cui una nuova ondata di folla si è radunata a Kerman per la sepoltura del generale Soleimani, la cui salma è arrivata nella cittadina dell'Iran sudoccidentale. Almeno 35 persone sono morte e altre 48 sono rimaste ferite nella calca durante la cerimonia di sepoltura del generale Qassem Soleimani a Kerman, la sua città natale in Iran. Lo riferiscono media locali. Le autorità iraniane hanno rinviato per ragioni di pubblica sicurezza la sepoltura del generale Qassem Soleimani nella sua città natale.

Intanto, staccandosi dalla usuale tattica di nascondersi dietro le azioni degli alleati coltivati nella regione, la Guida suprema Ali Khamenei vuole che qualsiasi rappresaglia per l'uccisione del generale iraniano Qassam Soleimani da parte degli Usa sia un attacco diretto e proporzionato contro interessi americani, eseguito apertamente dalle forze iraniane. Lo scrive il New York Times citando tre fonti iraniane presenti ad un incontro del consiglio per la sicurezza nazionale dove Khameni ha dettato la linea.

"Annuncio che 13 scenari sono stati valutati nel Supremo consiglio di sicurezza nazionale per la vendetta dell'Iran dopo l'assassinio del generale Soleimani, e anche il più debole di questi sarà un incubo storico per gli Usa", ha detto il segretario del Consiglio, contrammiraglio Ali Shamkhani, citato da Farsnews.

Intanto il Parlamento iraniano ha designato tutte le forze armate degli Stati Uniti "terroristi" e ha stanziato circa 200 milioni di euro a sostegno delle forse Qods, di cui il generale ucciso, Qassen Soleimani era al comando. Il portavoce del parlamento Ali Larijani, citato da Farsnews, ha precisato che le risorse aggiuntive daranno messe a disposizione delle forze di sicurezza attive all'estero entro due mesi.

Venerdì si terrà a Bruxelles un vertice straordinario dei ministri degli Esteri dell'Ue per discutere della situazione.



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