sabato 7 marzo 2020

Il virus ‘stende’ Piazza Affari. In 2 settimane bruciati 95 mld

Venerdì in profondo rosso per Piazza Affari, così come per il resto delle Borse europee sull'effetto coronavirus. Il Ftse Mib lascia sul terreno il 3,5% a 20.799 punti portandosi su minimi di metà agosto, mentre lo spread fra Btp e Bund archivia la giornata a 178 punti, dopo un massimo di seduta a 191 punti base.

Il listino principale in due settimane, ovvero dal primo contagio, ha mandato in fumo 95 miliardi di euro in capitalizzazione. Bruciati nella seduta odierna 17 miliardi di euro. Tra i titoli peggiori, Prysmian (-6,7%) e Atlantia (-5,4%). Quest'ultima sulle notizie di stampa secondo cui Autostrade ha deciso il rinvio dell'approvazione del bilancio e l'interruzione del negoziato tra F2i ed Atlantia per creare una holding in cui fare confluire Aspi. Male poi Saipem (-6,01%), Eni (-6,69%), Tenaris (-5,7%) dopo che è saltato l'accordo dell'Opec+ sui tagli alla produzione di greggio per far fronte all'impatto del Covid-19. Acquisti invece su Poste (+3%) in scia ai conti.

Non va meglio nel resto del continente: lo Stoxx 600, l'indice che copre circa il 90% del mercato azionario europeo, chiude in calo del 3,6% mandando in fumo nella sola seduta odierna oltre 300 miliardi di euro. In due settimane, lo Stoxx 600 ha bruciato oltre 1.358 miliardi di capitalizzazione. Queste le chiusure nelle quattro piazze principali: Parigi -4,14%, Francoforte -3,37%, Londra -3,62% e Madrid -3,54%.


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