mercoledì 13 maggio 2020

Arriva un marchio per la sicurezza degli alimenti per bambini

Arriva un marchio di riconoscibilità per la sicurezza dei prodotti alimentari per l’infanzia, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la corretta alimentazione e l’adozione della dieta mediterranea nei primi mille giorni di vita dei bambini. Ma anche di diffondere le buone pratiche della filiera agroalimentare italiana sui mercati nazionale ed estero. L’iniziativa è al centro di un protocollo d’intesa tra ministero delle Politiche agricole e Plasmon, rinnovato per il secondo anno consecutivo. 

L’impegno di Plasmon è quello di fare entro 5 anni investimenti per l’acquisto fino a 25mila tonnellate di materia prima italiana. E’ Andrea Budelli a spiegare come saranno utilizzate, mentre è Luigi Cimmino Caserta a dire come funzionerà il bollino a tutela degli alimenti per l’infanzia. “Sono materie prime che verranno utilizzate per la produzione in Italia dei nostri prodotti per l’infanzia – dichiara Budelli – a seguire ci sarà anche un impegno relativo alla comunicazione. Comunicheremo questa iniziativa, ma soprattutto comunicheremo quelle che sono le buona prassi di alimentazione infantile con particolare riferimento all’importanza di seguire fin dai primi passi, dai primi giorni di vita, la dieta mediterranea” spiega Budelli.

Il ministro Bellanova ha invece voluto sottolineare l’importanza dell’intesa e l’impegno di Plasmon, che potrà essere da stimolo per tutto il settore: “L’importanza è quella di valorizzare il 100% del prodotto in Italia – afferma – in questo caso parliamo di acquisti di materia prima: carne, pesce, prodotti agricoli. Parliamo di trasformazione e di confezionamento che viene fatto in Italia. Quindi, il 100% di prodotto in Italia con i controlli e le verifiche qualitative fatte nel nostro Paese. Parliamo di sicurezza alimentare e di come nei primi mille giorni di vita del bambini mettiamo nella disponibilità della famiglie un prodotto altamente certificato. Questa operazione del marchio è importante per far conoscere sempre di più, anche all’estero, il valore del made in Italy”.


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