mercoledì 3 giugno 2020

Coronavirus, è polemica in Germania per il "party galleggiante"

E' polemica in Germania per un "party galleggiante" a Berlino. Oltre un migliaio di fan della musica tecno si sono riuniti sul canale che attraversa il quartiere di Kreuzberg con piccoli gommoni e qualche barcone per richiamare l'attenzione delle istituzioni sui club della capitale, esclusi dagli aiuti finanziari. L'iniziativa si è poi trasformata in un raveparty con tanto di intervento della polizia per disperdere la manifestazione dove non si stavano rispettando le distanze di sicurezza. 

L'iniziativa è andata in scena domenica pomeriggio e all'origine della protesta c'è il fatto che i club di Berlino sono stati esclusi dagli aiuti finanziari di cui hanno goduto invece le istituzioni culturali statali. Lo slogan dei partecipanti era "salvare la cultura rave" e col passare delle ore, infatti, la manifestazione è diventata un vero raveparty, con assembramenti e impossibilità di mantenere il distanziamento sociale. 

La capogruppo dei verdi a Berlino, Silke Gebel, ha criticato la scelta del luogo, in un punto non lontano da dove ha sede un grande ospedale cittadino: "Un rave davanti a un ospedale è almeno di cattivo gusto". E gli organizzatori si sono scusati per questo: "Quello per cui vorremmo scusarci molto chiaramente è il più che mal scelto e simbolicamente inappropriato punto finale di fronte a un ospedale. Avrebbe dovuto essere fatto meglio", hanno detto. Dal 30 maggio a Berlino è comunque permesso manifestare senza limiti nel numero dei partecipanti. 

Gli stessi organizzatori avevano spiegato sui social le ragioni dell'iniziativa. "Tutti gli eventi musicali sono vietati. Anche se comprendiamo la ragione di questo divieto e finora lo abbiamo sempre rispettato, i nostri cuori sanguinano. I nostri mezzi di sussistenza legati all'attività artistica minacciano di sparire, così come i nostri spazi culturali, se il sistema non ci mostrerà solidarietà", 

Alla fine la Berlin Club Commission ha diffuso un comunicato chiedendo ai partecipanti di "limitare i contatti sociali nei prossimi 14 giorni, in particolare con persone malate o anziane per ridurre la possibile diffusione del contagio".


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