martedì 23 giugno 2020

Coronavirus, Germania: maxi focolaio nel mattatoio: 1.533 malati

Il più grande mattatoio d’Europa ingoiava ogni giorno ventimila maiali vivi, per risputarli nel giro di 24 ore sotto forma di cotolette, macinato, duemila tonnellate quotidiane in tagli vari destinati al mercato di tutto il mondo, dalla Germania, all’Italia (per i prosciutti) a Hong Kong (le zampe). 

L’immensa fabbrica di carne della Tönnies, a Rheda-Wiedenbrück nel Nord Reno-Vestfalia è ferma dopo essere diventata il nuovo epicentro dell’epidemia di Covid-19 in Germania: 1.533 contagiati (ma si attendono gli esiti di altri test), settemila tra lavoratori e familiari in quarantena, infezioni in crescita nelle zone circostanti, dove molti operai — immigrati dall’Est Europa — vivono in case dormitorio.

Ieri il presidente cristianodemocratico del circondario di Gütersloh, Sven-Georg Adenauer, ha detto per la prima volta che un nuovo lockdown, almeno a livello regionale, è possibile. «Bisogna fare tutto ciò che è in nostro potere per contenere questo focolaio», ha detto la cancelliera Angela Merkel tramite il suo portavoce Steffen Seibert. 

Il ministro federale del Lavoro Hubertus Heil ha dichiarato che l’azienda potrebbe essere ritenuta responsabile dei danni causati dai contagi e ha annunciato che dall’anno prossimo sarà impossibile esternalizzare a lavoratori i interinali la macellazione industriale: «Dobbiamo finirla con questi rischi per la salute e lo sfruttamento delle persone».


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