giovedì 18 giugno 2020

Coronavirus, Lancet: "In Italia meno morti se lockdown anticipato"

Se l’Italia avesse chiuso prima, avrebbe evitato “diverse migliaia” o anche più morti per la pandemia COVID-19. A sostenerlo è il direttore della più prestigiosa rivista scientifica, The Lancet, intervistato da Repubblica. Rispondendo a una domanda che chiedeva quante vite si sarebbero potute salvare in più se l’Italia in febbraio non avesse esitato almeno una settimana prima di innescare il lockdown, Richard Horton ha risposto: “Diverse migliaia e anche di più. Questo è un virus con contagi esponenziali. Un ‘lockdown’ anticipato di una o due settimane può significare fino al 50 per cento di vittime in meno”.

Il caso positivo, secondo Horton, è quello della Nuova Zelanda, la cui premier Jacinda Ardern è stata “incredibilmente coraggiosa a ordinare il lockdown quando c’erano pochissimi casi”. Horton è convinto che la seconda ondata non è inevitabile. Ma anche che “dobbiamo capire che questo virus non andrà via e che non torneremo alla normalità fino a quando non ci sarà un vaccino, per cui ci vorrà come minimo un anno”. I politici, questo, non lo dicono e “così si creano le condizioni per una seconda ondata, perché le persone conseguentemente si comportano in maniera scellerata”.

Lo stesso vaccino non sarà un “proiettile magico” che consentirà di far sparire la malattia, anche perché i tempi per capire se sia o meno sicuro sono lunghi. Per quanto riguarda il ritorno di fiamma in Cina, Horton ritiene che “in assenza di un vaccino e se non si rispettano le misure di sicurezza anti-COVID-19 è inevitabile che avremo nuovi e continui focolai. Il virus è ancora tra noi, anche se facciamo finta di ignorarlo, perché i governi e le persone si sentono più rilassati. E’ un errore madornale”.


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