sabato 11 luglio 2020

Pedopornografia, scoperta chat "degli orrori"

La polizia postale ha scoperto una chat "degli orrori" tra giovanissimi: 20 minori tra i 13 e i 17 anni, che si sarebbero scambiati immagini "di orribili violenze e con contenuti di elevata crudeltà". L'inchiesta, coordinata dalla procura dei minori fiorentina, è nata dalla denuncia a Lucca di una madre che aveva scoperto sul cellulare del figlio 15enne filmati hard anche con bimbi.

Sul telefono sono stati trovati un numero esorbitante di file provenienti anche dal dark web con video di suicidi e di mutilazioni e decapitazioni di persone e animali e immagini pedopornografiche, anche sotto forma di stickers, scambiate e cedute dal giovane, rivelatosi l'organizzatore e promotore dell'attività criminosa insieme ad altri minori, attraverso Whatsapp, Telegram e applicazioni di messaggistica istantanea e social network.

I minori sono stati denunciati per i reati di detenzione, divulgazioni, cessione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere aggravata.

Dopo oltre cinque mesi d'indagini i poliziotti hanno identificato i soggetti che a vario titolo detenevano o scambiavano immagini e video pedopornografico per i quali il procuratore capo presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze ha ritenuto necessario interrompere da subito "l'attività delittuosa" dei minori che condividevano l'inconfessabile segreto di provar gusto in maniera più o meno consapevole nell'osservare quelle immagini di orribili violenze e con contenuti di alta crudeltà.

Le numerose perquisizioni eseguite dalla polizia postale e delle comunicazioni, coordinate dal Centro Nazionale Contrasto alla Pedopornografia Online, sono state eseguite nei confronti di minori nelle città di Lucca, Pisa, Cesena, Ferrara, Reggio Emilia, Ancona, Napoli, Milano, Pavia, Varese, Lecce, Roma, Potenza e Vicenza.

Il più "anziano" del gruppo ha compiuto da poco 17 anni, il più giovane ne ha 13. A far parte delle chat dell'orrore vi erano anche 7 adolescenti, tutti 13enni. Sono stati sequestrati decine di telefonini e computer, dalla cui perquisizione informatica sono emersi elementi di riscontro inconfutabili. Sono in corso, da parte degli esperti della polizia, approfondite analisi di tutti i supporti sequestrati al fine di acquisire le prove informatiche e verificare il coinvolgimento di altri soggetti, nonché l´ambito di diffusione del fenomeno.


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