venerdì 28 agosto 2020

Industria, Istat: "Si conferma la ripresa dopo il lockdown"

Prosegue a giugno la crescita congiunturale del fatturato dell'industria, confermando la ripresa avviata a maggio dopo l'allentamento delle misure legate all'emergenza coronavirus. Lo riferisce l'Istat, che a giugno stima un aumento del fatturato, al netto dei fattori stagionali, del 13,4% rispetto a maggio. Anche gli ordinativi registrano a giugno un incremento congiunturale (+23,4%).

Confermata, dunque, la ripresa avviata nel mese precedente dopo l'allentamento delle misure legate all'emergenza sanitaria che hanno caratterizzato il bimestre marzo-aprile. Il confronto su base trimestrale rimane, tuttavia, ampiamente negativo sia per la componente interna sia per quella estera, evidenziando come i livelli di fatturato restino ancora distanti da quelli prevalenti all'inizio dell'anno.

I nuovi ordini mostrano un'ampia crescita congiunturale a giugno e una variazione tendenziale positiva per le commesse pervenute nell'industria dei mezzi di trasporto. Quest'ultimo risultato è dovuto esclusivamente al comparto degli altri mezzi di trasporto (diversi dagli autoveicoli) che rappresenta la componente più volatile dell'intero settore.

La variazione congiunturale del fatturato, secondo l'Istat, riflette risultati positivi, di ampiezza simile, registrati su entrambi i mercati: +13% quello interno e +14,1% quello estero; per gli ordinativi, invece, la crescita è sostenuta soprattutto dalle commesse provenienti dal mercato interno, che segnano un balzo del 26,4%, mentre l'aumento di quelle provenienti dall'estero si attesta al 19,1%.

Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a giugno gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti: +21,3% l'energia, +14,3% i beni di consumo, +13,4% i beni strumentali e, infine, +11,4% i beni intermedi. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di giugno 2019), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 16,4%, con cali del 15,7% sul mercato interno e del 17,8% su quello estero.



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