mercoledì 16 dicembre 2020

Padre assolda picchiatore per punire il figlio gay

Lo voleva distruggere fisicamente e anche professionalmente perché ritenuto "imbarazzante" a causa della sua omosessualità. Questa è stata l'incredibile motivazione che ha spinto un uomo ad assoldare un picchiatore per punire il proprio figlio. La vittima, un noto chirurgo torinese, avrebbe dovuto essere massacrato di botte ma a salvarlo è stato lo stesso picchiatore che lo ha avvisato. La vicenda è finita in tribunale ed è terminata con un patteggiamento di due anni da parte del padre.

A raccontare la vicenda è stato il protagonista, un professionista 40enne, medico chirurgo, che al quotidiano La Stampa ha descritto gli ultimi terrificanti tre anni di vita. Alla fine del 2016 il dottore va a casa dei genitori e presenta il suo compagno e annunciando alla famiglia la propria omosessualità. Un evento che sembra essere accettato da tutti. Ma poi succede qualcosa che cambia le carte in tavola: nel 2017 su un noto settimanale di gossip escono delle foto che ritraggono il chirurgo in compagnia di un noto attore su una spiaggia francese. Il padre perde la testa. E comincia a litigare e a essere violento anche in casa. Tanto che la moglie, dopo 42 anni di matrimonio, decide di lasciarlo.

Padre e figlio non si parlano più, se non tramite i legali. Il medico non perdonerà il padre a causa delle violenze subite dalla madre. Una famiglia distrutta forse dalla gelosia, dall'invidia che il genitore ha provato quando ha visto il proprio figlio raggiungere una propria indipendenza sociale ed economia. Forse lo ha superato in tutto, forse non era più sotto il suo controllo. Deliranti anche le cose che scriveva su Facebook dove parlava di "vendetta che va consumata a freddo". Non è chiaro per cosa avesse dovuto vendicarsi, quello che è chiaro è che la famiglia patriarcale che si era immaginato non esiste più. Ed è un bene per tutti.





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