sabato 8 maggio 2021

L'Italia quasi tutta gialla, tre arancioni e nessuna in rosso


L'Italia diventa sempre più gialla e in vista del tagliando alle misure anticovid previsto dal governo per la prossima settimana le Regioni chiedono di rivedere i parametri che determinano i cambi di colore, a partire dall'Rt, l'indice di diffusione del virus: "è poco affidabile e va superato". Il monitoraggio del ministero della Salute conferma il lento e costante miglioramento della situazione epidemiologica, con l'incidenza che scende a 127 casi ogni 100mila abitanti, anche se per la seconda settimana consecutiva l'Rt sale lievemente e a livello nazionale è ora a 0,89.

Numeri che si riflettono sui colori delle regioni: il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze in base alle quali da lunedì nessuna sarà più in zona rossa e in arancione rimarranno solo Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta, che era l'ultima dove erano in vigore le massime restrizioni. Bar, ristoranti, cinema e teatri rimarranno ancora chiusi e sarà possibile spostarsi solo all'interno del comune. Basilicata, Calabria e Puglia si aggiungono invece al resto d'Italia in zona gialla già da due settimane: si potrà tornare a cena fuori e ci si potrà spostare senza limitazioni.

Sono 10.554 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute (contro 11.807 del giorno prima). Sono invece 207 le vittime in un giorno (giovedì 258). Sono 328.612 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Giovedì i test erano stati 324.640. Il tasso di positività è del 3,2% (giovedì era al 3,6%). I pazienti ricoverati terapia intensiva per il Covid in Italia sono 2.253, in calo di 55 unità rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 109 (127 il giorno prima). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 16.331 persone, in calo di 536 unità.

"La curva in Italia è in decrescita mentre in altri paesi Ue la situazione è altalenante e di transizione. La decrescita in Italia è sempre lenta ma il dato significativo è che questa settimana in tutte le regioni e province autonome è registrata una decrescita". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. 



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