martedì 27 luglio 2021

Tunisia, il presidente Saied impone il coprifuoco fino al 27 agosto


Il presidente tunisino Kais Saied ha decretato un coprifuoco su tutto il territorio nazionale, dalle 19 alle 6, a partire dal 26 luglio e fino al 27 agosto. La decisione arriva dopo che il Capo dello Stato aveva annunciato il congelamento per 30 giorni dell'attività parlamentare e la destituzione del premier e di due ministri. Il parlamento aveva replicato definendo nulle tali decisioni. 
 
Il coprifuoco imposto dal presidente Saied vieta gli spostamenti tra le città al di fuori dell'orario consentito: gli unici a essere esentati saranno i lavoratori notturni. Negli spazi pubblici saranno proibiti gli assembramenti di tre o più persone. Chiusa la sede tunisina dell'emittente televisiva araba Al Jazeera.

Gli uffici delle amministrazioni centrali saranno fermi per due giorni così da dare modo all'apparato burocratico di organizzare il lavoro in modalità smart-working. Il capo di Stato, dopo un incontro con i leader sindacali, ha invitato la popolazione "a restare calma e non cedere alle provocazioni". 

L'annuncio del coprifuoco è stato preceduto da quello che il Parlamento tunisino ha definito un vero e proprio "colpo di Stato". Saied ha infatti sollevato dall'incarico il premier Hichem Mechichi, il ministro della Difesa Brahim Berteji e la ministra della Giustizia Hasna Ben Slimane. Inoltre, ha anche sospeso i poteri del Parlamento per 30 giorni e revocato l'immunità ai deputati. 

La reazione del presidente del Parlamento Rached Ghannouchi è stata pressoché immediata. Il leader del partito islamico Ennhadha, prima forza in aula, ha esortato i suoi alleati a "scendere in piazza per ripristinare la democrazia". Nella mattinata di lunedì 26, alcuni manifestanti si sono ritrovati davanti ai cancelli del Parlamento per manifestare contro la manovra di Saied. 

Tramite la sua pagina Facebook, l'ex primo ministro Mechichi ha resto noto di "accettare le decisioni di Saied, augurando successo alla nuova squadra di governo". Ha concluso il post invocando la libertà della Tunisia e "gloria al suo popolo". 




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