martedì 12 ottobre 2021

La Lego non metterà più etichette di genere sui giocattoli


È la fine degli stereotipi di genere per i mattoncini colorati della Lego. L'azienda danese, tra i più grandi produttori di giocattoli al mondo, ha annunciato che sulle sue confezioni e sullo shop online bambini e genitori non troveranno più la classica etichetta "prodotto per bambini" o "per bambine" e i giochi verranno divisi per temi che rimandano alle passioni di ognuno di noi. Un modo per garantire a tutti la possibilità "di poter costruire qualsiasi cosa gli piaccia, indipendentemente dall'identità di genere, giocando in un modo che aiuti a sviluppare e realizzare il talento unico".

La nuova linea è stata annunciata in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, istituita nel 2011 dalle Nazioni Unite, insieme ai risultati di una ricerca condotta dal Geena Davis Institute commissionata dal gruppo Lego e riportata dal quotidiano inglese Guardian. I sondaggi condotti su circa 7mila genitori e i loro figli di età compresa tra i 6 e i 14 anni in Cina, Repubblica Ceca, Giappone, Polonia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti dimostrano che mentre le bambine sono sicure di sé e pronte a giocare con i set di mattoncini pensati per maschi, il 71% dei bambini intervistati ha confessato di aver paura di essere presi in giro se avessero utilizzato "giocattoli per ragazze". 

Paure condivise dai genitori secondo l'istituto fondato nel 2004 dall'attivista e attrice premio Oscar Geena Davis. Ancora una volta, infatti, sono le bambine a essere più aperte a diversi tipi di giochi rispetto a ciò che i loro genitori e la società le incoraggiano a fare. Ad esempio, l'82% delle ragazze crede che sia giusto che giochino a calcio e che i bambini si esercitino a ballare.

"I benefici del gioco creativo sono avvertiti da tutti i bambini, eppure continuiamo a sperimentare stereotipi secolari che etichettano le attività come adatte solo a un genere specifico", ha detto la Ceo del gruppo Lego Julia Goldin nel comunicato stampa della ricerca. Stereotipi che influenzano anche il modo in cui i genitori guardano al futuro dei propri figli. L'89% di loro, contro solo l'11%, associa la professione di ingegnere a un uomo piuttosto che a una donna, impressione poi condivisa dai bambini.






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