lunedì 30 maggio 2022

Il pomodoro geneticamente modificato per avere la vitamina D


“Potenziare” i pomodori, aumentando la quantità di vitamina D. Questo l'obiettivo di un gruppo scienziati del Regno Unito, che il mese prossimo inizieranno le sperimentazioni in campo aperto di queste coltivazioni, le cui piante sono state create apportando minuscole modifiche a un gene, già presente nell'alimento. In caso di successo, sostengono gli studiosi, questi pomodori potrebbero rappresentare una nuova importante fonte alimentare di vitamina D, al pari di due uova o di un cucchiaio di tonno.

La sperimentazione, pubblicata su Nature Plants, nasce dalla verifica che circa il 13-19% dei britannici ha bassi livelli di vitamina D, necessaria per mantenere in salute ossa, denti e muscoli. La principale fonte di questo nutriente deriva in realtà dall'esposizione della pelle alla luce solare, che converte la provitamina D3 in una forma attiva di vitamina D, utilizzabile dal nostro organismo. 

Nel Regno Unito, così come in altri Paesi del Nord Europa, la luce solare è insufficiente per gran parte dell'anno. Si rende dunque necessario integrare tramite prodotti alimentari, come pesce azzurro, carne rossa, tuorli d'uovo, o per mezzo di integratori, che contengono di solito lanolina, ricavata dalla lana di pecora. Tutti prodotti non utilizzati dai vegani, perché di derivazione animale. I pomodori sono stati selezionati per la sperimentazione, dato che sono “un alimento ampiamente accessibile e facilmente consumabile", ha dichiarato al Guardian Guy Poppy, professore di ecologia presso l'Università di Southampton.





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