giovedì 17 settembre 2020

I Ray-Ban diventano «smart». Alleanza Luxottica-Facebook

A maggio di un anno fa, dopo essere passato con la moglie Priscilla dal negozio milanese a fare acquisti, Mark Zuckerberg atterrò in elicottero ad Agordo (Belluno), con Leonardo Del Vecchio, per una visita in quello che è il cuore di Luxottica. Grande agitazione per un incontro di cui non si seppe, però, più niente. Fino a mercoledì. Quando dalla Facebook Connect, la conferenza annuale della società americana, Zuckerberg ha annunciato una collaborazione pluriennale tra Facebook ed EssilorLuxottica, il colosso italo-francese che fa capo a Leonardo Del Vecchio.

Obiettivo: sviluppare la prossima generazione di smart glasses. Si parte con un nome iconico come Ray-Ban, di proprietà di Luxottica, nel 2021. Zuckerberg vuole riuscire là dove non era riuscita Google. Gli occhiali tecnologici non sono, infatti, una novità per Luxottica, che partecipò ai primi Google glasses.

Forse era prematuro (era il 2014), forse dominò la tecnologia sull’occhiale mentre oggi sarà il contrario. Non fu un successo, ma Luxottica non ha abbandonato l’idea, tanto che sull’intesa con Facebook c’è la mano diretta della famiglia Del Vecchio. Il comunicato è firmato da Rocco Basilico, Chief wearables officer, primogenito della moglie di Del Vecchio, Nicoletta Zampillo. Basilico da tempo è in azienda insieme a Leonardo Maria jr (figlio di Nicoletta e Leonardo).



Test Covid in 12 minuti, segnala carica virus e anticorpi

E' in grado di individuare in 12 minuti se un soggetto è positivo ma anche di evidenziare se ha sviluppato gli anticorpi al SarsCov2 e di dare un'indicazione sulla sua carica virale, così da identificare subito i pazienti maggiormente infettivi. E' il nuovo test di Menarini Diagnostics per la ricerca dell'antigene.

La strumentazione utilizzata è la piattaforma Afias, facile da trasportare e di semplice utilizzo anche fuori dai laboratori. In pratica si preleva il campione dal paziente con un tampone nasofaringeo: in caso di infezione, Afias rileverà la presenza dell'antigene evidenziando anche la carica virale. La stessa strumentazione può essere utilizzata anche per l'indagine sierologica, misurando la quantità di anticorpi IgM e IgG presenti nel sangue del paziente. In pratica, la piattaforma consente di effettuare entrambi i test: tampone e test sierologico.

Anche l'azienda italiana Menarini sta facendo un lavoro importante, la scienza sta facendo un lavoro senza precedenti. Sul test che dà risultati in 12 minuti annunciato oggi è ovvio che c'è bisogno che le autorità nazionali facciano una verifica puntuale. E quindi non basta che un'azienda lanci un prodotto, perchè c'è bisogno che sia validato, ma quello che vediamo è che c'è un'evoluzione continua". 

Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a Porta a Porta. "Delle cure si parla molto meno, ma per esempio in Toscana l'equipe di ricercatori guidata da Rino Rappuoli sta mettendo a punto cure con gli anticorpi monoclonali e questo è fondamentale. Avremo risposte in tempi medi, ora strategia è resistere e le armi sono i comportamenti delle persone", ha aggiunto.



Aforisma del 17-09-2020




mercoledì 16 settembre 2020

Un vasto incendio è divampato nel porto di Ancona

Un incendio di vaste proporzioni è divampato, per causa ancora in corso di accertamento, nel porto di Ancona. Le fiamme sono partite intorno alle 00:35 all'interno del capannone ex Tubimar. 

Il rogo è stato circoscritto dai vigili del fuoco ma ci sono ancora focolai all'interno dell'area. Le operazioni di spegnimento, fanno sapere i pompieri, andranno avanti comunque per tutta la giornata. 

Le fiamme, che a quanto pare non hanno causato feriti, hanno anche provocato esplosioni nel capannone, avvertite distintamente anche da molto lontano, oltre a una colonna di fumo alta e densa che ora si sta abbassando e si spostando verso sud.

Sono andati distrutti alcuni camion e le strutture dei capannoni interessati, dove potrebbero trovarsi solventi, vernici e altri materiali potenzialmente tossici. Nella zona ci sono una ditta che produce azoto liquido, una centrale elettrica, un impianto di metano. 

Il Comune di Ancona invita a tenere le finestre chiuse in via precauzionale, in attesa dei risultato delle analisi dell'Arpam e dell'Asur. Il centro città è ancora invaso dal fumo.

In prefettura ad Ancona è in corso una riunione convocata d'urgenza dal prefetto Antonio D'Acunto.



Usa, firmati gli Accordi di Abramo tra Israele, Emirati e Bahrein

Donald Trump ha co-firmato alla Casa Bianca gli "Accordi di Abramo" per la normalizzazione dei rapporti tra Israele da un lato ed Emirati Arabi Uniti e Bahrein dall'altro. I documenti sono stati firmati in tre copie: in inglese, ebraico e arabo. "Storico giorno per la pace in un nuovo Medio Oriente", ha commento il presidente americano. Intanto da Gaza sono stati lanciati razzi verso le città israeliane di Ashkelo e Ashodod.

A rappresentare Israele è stato il premier Benjamin Netanyahu, mentre per Emirati e Bahrein hanno firmato i ministri degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan e Khalid bin Ahmed bin Mohammed Al Khalifa.

"Siamo qui per cambiare il corso della storia, è l'alba di un nuovo Medio Oriente", ha sottolineato Trump dal balcone della Casa Bianca, dove si è mostrato con Netanyahu e i ministri degli altri due Paesi. Il tycoon ha annunciato nuovi "trattati di pace" nei prossimi mesi con cinque-sei Paesi del Medio Oriente, rivelando inoltre che i tre Stati firmatari apriranno ambasciate nei rispettivi territori e aumenteranno la cooperazione. "Lavoreranno insieme, sono amici". L'accordo pone le basi per la pace nella regione, "qualcosa che nessuno pensava possibile, non in questi giorni, in questi tempi".

Gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein infrangono così un tabù firmando a Washington la normalizzazione dei rapporti con Israele, mentre prosegue il riallineamento strategico dei Paesi mediorientali in chiave anti-iraniana, accettando di porre fine a decenni di ostilità diplomatica con Israele a causa dell'irrisolto conflitto palestinese.



martedì 15 settembre 2020

Su Venere una possibile spia della vita

Individuata nelle nubi di Venere una possibile spia della presenza di vita: è la fosfina, o fosfuro di idrogeno, un gas che sulla Terra è prodotto solo industrialmente o da microrganismi in ambienti privi di ossigeno. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Astronomy, è del gruppo di astronomi dell'Università britannica di Cardiff, coordinato da Jane Greaves. L'impronta della fosfina è stata catturata dal James Clerk Maxwell Telescope (JCMT), alle Hawaii, e dalle antenne Alma dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso).

Secondo gli autori dello studio, la fosfina, molecola composta da un atomo di fosforo e tre di idrogeno, si trova nelle nubi di Venere con una bassa concentrazione: solo una ventina di molecole per ogni miliardo. Dopo le osservazioni, gli astronomi hanno verificato se queste quantità potessero derivare da processi naturali non biologici su Venere, come quelli indotti dalla luce solare o nei minerali spinti verso l'alto dalla superficie, vulcani o fulmini. Nessuno di questi fenomeni, però, sottolineano gli esperti, è al momento in grado di produrre abbastanza fosfina. Gli autori hanno, infatti, calcolato che queste sorgenti non biologiche producono al massimo un decimillesimo della quantità di fosfina vista dai telescopi.

Per John Robert Brucato, esobiologo dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), "la fosfina ha una sua valenza nella ricerca della vita nello spazio: potrebbe, infatti, essere l'impronta digitale della presenza di qualche microrganismo che in atmosfera venusiana produce la fosfina come scarto. Nell'atmosfera terrestre - aggiunge lo studioso dell'Inaf - la fosfina è tutta prodotta da microrganismi che utilizzano i minerali fosfati, attraverso processi di ossidoriduzione. Questa molecola su Venere dovrebbe degradarsi e sparire velocemente a causa delle condizioni estreme presenti sul pianeta, come una pressione atmosferica molto alta e temperature di oltre 450 gradi in prossimità del suolo. Il fatto di averla trovata suggerisce, quindi, che ci possa essere una produzione continua di fosfina".



Arrestato dalla polizia Johnny 'lo zingaro'

Il latitante Giuseppe Mastini, conosciuto come Johnny 'lo zingaro' e scappato dopo un permesso premio dal carcere di Sassari lo scorso 6 settembre, è stato rintracciato e arrestato dalla polizia. Il latitante è sttao catturato con la collaborazione della Polizia Penitenziaria nelle campagne in provincia di Sassari. Secondo quanto si apprende, era nascosto in un casale in una zona rurale. 

"L'evaso Giuseppe Mastini, conosciuto come Johnny 'lo zingaro', è stato rintracciato e catturato grazie al lavoro congiunto svolto dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e dalla Polizia di Stato. A loro va il mio più sentito ringraziamento".Lo scrive in un tweet il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

"Ho fatto una grossa fesseria, lo so". Così Giuseppe Mastini, 63 anni, l'ergastolano recluso nel carcere di massima sicurezza di Bancali, a Sassari, sparito dopo un permesso premio a settembre, si è arreso agli uomini della Squadra mobile della Questura di Sassari che stamattina l'hanno rintracciato in un casolare delle campagne di Taniga. "Volevo proseguire liberamente la mia relazione sentimentale", ha detto agli uomini coordinati dal dirigente Dario Mongiovì. La sua fuga è durata dieci giorni.