
Per la Russia dello sport i quattro anni di bando sanciti oggi all'unanimità dal Comitato Esecutivo della Wada sono una batosta colossale. Mosca potrà mandare alle Olimpiadi estive di Tokyo e a quelle invernali di Pechino solo gli sportivi che potranno dimostrare di essere "puliti". Ma questi dovranno gareggiare come atleti neutrali, senza bandiera né inno, come già avvenuto ai Giochi di Pyeongchang. Per quanto riguarda i Mondiali di calcio del 2022, se riusciranno a qualificarsi, i russi potranno giocare, ma sempre come atleti neutrali e non come squadra nazionale russa. La Russia non potrà inoltre ospitare eventi internazionali né partecipare alle gare per la loro assegnazione. A Mosca dipingono tutta la questione come meramente politica.
Il premier russo Dmitri Medvedev ha subito bollato la decisione della Wada come un esempio di "isteria anti-russa" e ha ribadito la posizione ufficiale di Mosca su questo delicato argomento: la sentenza - ha detto - va "contestata".
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