lunedì 30 settembre 2019

Thomas Cook fallita, allarme spagnolo: "500 alberghi chiuderanno"

La concorrenza nel settore turistico, che da tempo ha ormai valicato le soglie delle agenzie turistiche per espandersi nel mare del web e delle piattaforme dedicate ai viaggiatori, miete , inesorabilmente  sempre più vittime.

Si aggiorna la vicenda del tour operator britannico Thomas Cook, che ha dichiarato bancarotta soltanto pochi giorni fa. Lo tsunami - per il quale si teme anche in Italia - inizia ad avvertirsi in Spagna, dove centinaia di alberghi si trovano ad affrontare una chiusura imminente per il crac del gigante dei viaggi britannico. "Ci sono 500 hotel che stanno per chiudere immediatamente a causa del fallimento di Thomas Cook e la situazione potrebbe peggiorare se il governo non prendesse provvedimenti immediati", ha affermato Juan Molas, capo della Confederazione spagnola di hotel e alloggi turistici al quotidiano Cinco Dias.

E l'importo delle bollette non pagate lasciato dalla scomparsa del tour operator sarebbe molto più elevata della stima iniziale di 200 milioni di euro, ha aggiunto Molas, la cui organizzazione rappresenta 15.000 imprese. "Sarà molto di più. L'importo per solo otto catene è sui 100 milioni di euro", ha assicurato. 

Degli hotel destinati alla chiusura immediata, 100 dipendono esclusivamente da Thomas Cook, mentre gli altri contano sulla società britannica per una percentuale che va dal 30 e al 70 per cento dei loro clienti. Un albergo a Fuerteventura, il secondo più grande delle Isole Canarie, aveva recentemente subito una ristrutturazione per 20 milioni di euro e ora è destinato a 700 camere "che saranno vuote dal 7 ottobre" e 200 dipendenti che potrebbero perdere il lavoro.


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