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martedì 14 marzo 2023

Bollette: allo studio un bonus famiglie da metà anno


Contro il caro energia è allo studio un 'bonus famiglie' che potrebbe partire dalla seconda metà dell'anno e che si baserebbe sui consumi, consentendo di incentivare il risparmio energetico, come già annunciato dal ministro Giorgetti a fine anno.

Sulla misura, secondo quanto si apprende da fonti Mef, si attendono però le proiezioni di fattibilità dell'Arera.

Sarebbe inoltre in fase di valutazione il rinnovo del bonus sociale con le attuali soglie Isee. Per le imprese si studia un credito di imposta modulato sul prezzo del gas: l'idea è fissare una soglia oltre la quale lo 'sconto' aumenta, sotto non è previsto. 

Mentre per il bonus famiglie i tempi allo studio sarebbero un po' più lunghi, il rinnovo del bonus sociale e il credito di imposta per le imprese potrebbero scattare ad aprile. A fine marzo, infatti, scadono gli aiuti prorogati dalla manovra. Per le imprese i crediti di imposta aumenterebbero all'aumentare del prezzo del gas, ma la soglia massima resterebbe quella fissata nell'ultima legge di bilancio, che ha rafforzato i crediti di imposta, portandoli al 45% per le imprese energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali. 





lunedì 6 febbraio 2023

Ortofrutta: Germania prima destinataria dell'export pugliese


Con 318 milioni di euro di prodotti importati, la Germania nel 2021 è il primo Paese destinatario dell'export pugliese di ortofrutta. Un dato per altro in costante aumento: i parziali del 2022 raccontano di una Puglia sempre più forte in Germania: nel III trimestre 2022 la regione ha fatto segnare 220 milioni di export ortofrutticolo verso il mercato teutonico, contro i 205 dello stesso periodo del 2021.

La Puglia ortofrutticola e il suo protagonismo internazionale che l'associazione delle Camere di commercio pugliesi ha diffuso in occasione di Fruit Logistica, l'appuntamento internazionale per eccellenza dedicato alla presentazione dell'intera filiera dei prodotti ortofrutticoli, che si svolgerà a Berlino dall'8 al 10 febbraio.

In Germania la Puglia è in assoluto la regione d'Italia più presente con la propria frutta e i propri ortaggi, primeggiando davanti a Emilia-Romagna e Trentino, che nel 2016 la precedevano e hanno in gran parte produzioni "complementari" a quelle pugliesi. Gli ultimi bilanci disponibili delle aziende ortofrutticole pugliesi (2021), relativi a 819 società di capitali, confermano un settore in forte crescita. L'universo in esame mostra un aumento dei ricavi, con 756 milioni di fatturato, 108 in più dell'anno precedente. Anche la redditività migliora, con la crescita dell'EBIT (cioè ricavi decurtati di interessi passivi e tasse, +16 mln) e degli utili (+14 mln).

L'aspetto più rilevante è però una forte spinta agli investimenti: +258 mln, di cui 78 mln costituiti da capitale proprio, immesso in circolo dalle imprese stesse.

La Puglia ha numeri da primato anche per consistenza di aziende agricole dedite alla produzione di ortofrutta e per numero di persone che vi lavorano. Scattando una fotografia al IV trimestre 2022, nella regione si contano 19.792 sedi d'impresa con 39.833 addetti, ancora una volta, primo posto assoluto fra tutte le regioni d'Italia.





lunedì 30 gennaio 2023

Toyota prima casa di auto al mondo per il terzo anno di fila


Per il terzo anno consecutivo Toyota si conferma la prima casa auto mondiale, davanti alla tedesca Volkswagen, grazie ad un'attenta gestione dell'approvvigionamento dei semiconduttori, una dinamica che continua a penalizzare l'intero settore dell'automotive.

Nel 2022 la casa auto nipponica ha venduto circa 10,48 milioni di autoveicoli a livello globale, -0,1% rispetto all'anno precedente, un dato che comprende i marchi controllati della Daihatsu e Hino Motors. La produzione è cresciuta del 5,3% a 10,61 milioni di unità, con un aumento delle capacità produttive nel Nord America e in Asia.

Sebbene i volumi di vendita abbiano registrato una flessione per il secondo anno consecutivo, il rallentamento della Volkswagen è stato più consistente con un calo delle vendite del 7% nel 2022 a 8,26 milioni di vetture, dovuta alle criticità causate dalla logistica. Problemi avvertiti dalla stessa Toyota sul mercato interno, con una contrazione della produzione del 7,7% a 2,66 milioni di veicoli, il livello più basso dal 1976. A differenza di altri paesi, infatti, le auto realizzate in Giappone necessitano di semiconduttori più avanzati per specifiche funzioni. 

I dati seguono l'annuncio della casa auto nei giorni scorsi di promuovere il 53enne Koji Sato, ex branding officer e presidente della controllata Lexus nel ruolo di amministratore delegato, al posto di Akio Toyota, nipote del fondatore della Toyota Motors, Kiichirō Toyoda alla guida del gruppo dal 2009. 





giovedì 12 gennaio 2023

Lvmh: l'italiano Pietro Beccari nominato al vertice di Louis Vuitton


Pietro Beccari, alla guida di Christian Dior Couture dal 2018, diventa presidente e amministratore delegato di Louis Vuitton.

Lo rende noto Lvmh evidenziando che Pietro Beccari prende il posto di Michael Burke, che assumerà nuove responsabilità, riportando direttamente a Bernard Arnault, presidente e amministratore delegato del gruppo.

Delphine Arnault, vicepresidente esecutivo di Louis Vuitton dal 2013, prenderà il posto di Beccari, diventando presidente e direttore generale di Christian Dior Couture. Charles Delapalme, vicepresidente esecutivo di Christian Dior Couture e responsabile delle attività commerciali dal 2018, viene nominato amministratore delegato di Christian Dior Couture.

Stéphane Bianchi, presidente e amministratore delegato della divisione orologi e gioielli, supervisionerà anche Tiffany e Repossi, che entrano a far parte della divisione del gruppo Lvmh. 






mercoledì 2 novembre 2022

Moody's abbassa a negativo l'outlook sul settore bancario italiano


Moody's abbassa a negativo da stabile l'outlook sul settore bancario italiano.

Ad incidere le condizioni operative che deterioreranno ulteriormente nei prossimi 12-18 mesi, indebolendo la qualità dei prestiti, la redditività e l'accessibilità ai finanziamenti delle banche.

Moody's, crescita zero Pil Italia nel 2023. "Prevediamo che la crescita del PIL italiano scenderà allo 0% nel 2023 rispetto al 2,7% previsto per il 2022, colpita dall'impatto del conflitto militare in Ucraina, della crisi energetica e dell'alta inflazione". Lo scrive Moody's nel report in cui rivede a negativo l'outlook del settore bancario italiano.





martedì 9 agosto 2022

Msc, il gigante del mare che guarda a Ita


Oltre 150mila dipendenti, una divisione cargo da 730 navi che opera lungo 260 rotte commerciali, 70 terminal container gestiti nel mondo. Sono alcuni dei numeri del gruppo Msc, partner di Lufthansa nell'offerta per l'acquisto di Ita Airways. Il gruppo, fondato dall'armatore Gianluigi Aponte, è il principale operatore marittimo italiano con oltre 1,6 milioni di container movimentati ogni anno, attraverso i 12 terminal gestiti direttamente dalla compagnia.

La divisione cargo, inoltre, gestisce 70 terminal container nel mondo e movimenta le merci a terra attraverso 160 impianti ferroviari, 88 locomotive e 4.900 vagoni ferroviari. Le 730 navi in attività trasportano più di 23 milioni di TEU all'anno e toccano 530 porti nel mondo. Il gruppo è molto noto anche per la divisione passeggeri, guidata da Msc Crociere, terzo brand crocieristico al mondo con una flotta di 19 navi che saliranno a 23 entro il 2025, più altre sei in opzione entro il 2030. 

Tra le operazioni portate a termine negli ultimi anni in Italia c'è l'acquisizione del controllo del porto di Gioia Tauro, con quasi 1.300 dipendenti diretti e un piano di investimenti che ha incrementato del 30% i traffici del porto. Altre operazioni hanno riguardato il rilancio delle compagnie di traghetti Snav e Gnv, che oggi sono parte integrante del gruppo. 

A marzo di quest'anno l'ingresso in Moby con un intervento per saldare Tirrenia in amministrazione straordinaria consentendo il risanamento del gruppo e la tutela di 6.000 lavoratori. Nel 2021 è nata invece Explora Journeys, nuovo brand di crociere di lusso del gruppo che inizierà a navigare nel 2023: le prime sei navi sono infatti oggi in ordine e in parte già in costruzione in Italia con Fincantieri. 

Complessivamente, dal 2015 a oggi, Msc ha investito con Fincantieri 5,5 miliardi di euro per la costruzione di otto navi generando, stima il gruppo, una ricaduta economica sul Paese pari a circa 25 miliardi di euro. A Torino invece, al Lingotto si trova il centro hi-tech di Msc, dove oltre 400 giovani ingegneri e tecnici supportano oltre 200 aziende del gruppo, presenti in più di 140 Paesi, per ogni aspetto riguardante i sistemi e le reti, i software di gestione e la sicurezza informatica.





mercoledì 3 agosto 2022

Smartphone, vendite giù del 9% nel secondo trimestre 2022


Continua a contrarsi il mercato degli smartphone dopo una 2021 positivo. Secondo i dati della società di analisi Canalys, nel secondo trimestre del 2022, si registra un -9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La crisi del settore non è spiegata solo dai ridotti volumi di vendita, ma anche dalle scelte dei consumatori che stanno cominciando ad abbandonare la fascia media del mercato per spostarsi verso quella bassa, andando quindi ad intaccare ulteriormente i margini delle aziende che vendono top di gamma.

Per quanto riguarda le quote di mercato, le uniche a vedere un incremento sono Samsung e Apple. Samsung rimane il principale produttore nel secondo trimestre, con il +3% rispetto al 2021 e una fetta del 21% sul totale, mentre Apple si riprende il secondo posto, passando dal 14% al 17% di market share, e superando Xiaomi, terza al 14%. Dietro di loro Oppo e Vivo, rispettivamente al 10% e al 9%. Secondo Runar Bj›rhovde, Research Analyst presso Canalys, le aziende hanno dovuto far fronte a una domanda debole, che ha portato a ripensare le strategie trimestrali.

L'aumento dell'inflazione e l'accumulo di scorte hanno portato i produttori a "rivalutare il proprio portafoglio" per il resto del 2022. Per gli analisti, il calo del 9% è influenzato anche dalla domanda elevata di dodici mesi fa, quando dopo il difficile 2020, il settore aveva beneficiato di una forte impennata dei consumi. Per Canalys, oggi il reddito disponibile è più orientato ad altri prodotti e beni, non solo verso l'elettronica. "Una profonda collaborazione con i canali per monitorare lo stato dell'inventario e della fornitura sarà fondamentale per i fornitori per identificare le opportunità a breve termine, mantenendo al contempo sane partnership di canale nel lungo periodo" afferma Toby Zhu, altro analista di Canalys.





mercoledì 27 luglio 2022

Amazon aumenta i prezzi dell'abbonamento a Prime in Europa


A partire dal 15 settembre 2022, scrive Amazon nella sua comunicazione a clienti, il prezzo dell'abbonamento Prime mensile salirà da 3,99 a 4,99 euro al mese e il prezzo dell'abbonamento Prime annuale aumenterà da 36 a 49,90 euro all'anno.

La nuova tariffa si applicherà ai rinnovi a partire dal 15 settembre 2022 incluso. L'aumento dei prezzi, che fa seguito a quello annunciato da Amazon per il servizio Prime negli Stati Uniti a febbraio, riflette le crescenti pressioni di Wall Street sul nuovo ceo Andy Jassy per supportare gli utili a fronte dell'aumento dell'inflazione e di un incombente rallentamento economico.

I clienti in Germania, il secondo maggiore mercato di Amazon dopo gli Stati Uniti, vedranno un aumento del 30% delle tariffe per l'abbonamento annuale a Prime a 89,90 euro. Il suo terzo mercato, la Gran Bretagna, subirà un aumento del 20%, passando a 95 sterline l'anno, mentre i siti Amazon di Spagna, Italia e Francia addebiteranno ai clienti un costo annuo tra il 39% e il 43% in più.





lunedì 27 giugno 2022

E' morto Leonardo Del Vecchio


Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e attuale presidente di EssilorLuxottica, è morto stamattina al San Raffaele dove era ricoverato. L'imprenditore aveva 87 anni. 

Leonardo Del Vecchio aveva da poco compiuto 87 anni ed è stato uno dei maggiori imprenditori italiani, fondatore e presidente di Luxottica che poi ha condotto alla fusione con la francese Essilor per creare EssiloLuxottica, un gruppo che oggi conta oltre 180mila dipendenti.

Azionista tra l'altro di Mediobanca, Generali e Covivio, la sua ricchezza attraverso l'holding di famiglia Delfin quest'anno è stata valutata dalla rivista Forbes in circa 25 miliardi di euro.

Nato a Milano, era l'ultimo di quattro fratelli. Il padre Leonardo, di origini pugliesi, muore poco prima della sua nascita, e la madre sceglie di dargli lo stesso nome. Poi viene affidato al collegio dei 'Martinitt', dove resta fino alla fine della scuola media, per poi andare a lavorare come garzone in una fabbrica produttrice di medaglie e coppe. Dopo corsi serali all'Accademia di Brera, a 22 anni si trasferisce in un paese del Trentino dove lavora come operaio. Nel 1958 si trasferisce quindi ad Agordo, in provincia di Belluno, per aprire una bottega di montature per occhiali: dopo tre anni, nel 1961, la trasforma in Luxottica, con quattordici dipendenti. Da lì la crescita fino a diventare uno dei maggiori imprenditori del Paese ed europei.





venerdì 24 giugno 2022

Amazon investe in Italia con altri 3 mila posti di lavoro


Amazon conferma il suo impegno nel supportare l'economia italiana annunciando che creerà 3.000 posti di lavoro a tempo indeterminato nel nostro Paese entro la fine dell'anno.

La mossa porterà le risorse complessive a oltre 17.000 in più in 50 sedi in Italia.

Secondo uno studio di The European House - Ambrosetti che analizza le grandi aziende presenti sul territorio nazionale, Amazon è la realtà privata che ha creato in Italia più posti di lavoro negli ultimi 10 anni. In media, dall'avvio delle attività nel 2010, ogni settimana Amazon ha creato più di 26 posti di lavoro a tempo indeterminato.

"Dal 2010, Amazon ha investito oltre 8,7 miliardi di euro in Italia per la propria crescita e per supportare la digitalizzazione del Paese" ha detto Lorenzo Barbo, responsabile di Amazon Italia Logistica. "Investimenti che hanno generato nuovi posti di lavoro di qualità che stanno contribuendo alla crescita dell'economia".

Il colosso americano ha recentemente annunciato di voler supportare le oltre 18.000 piccole e medie imprese italiane che vendono sulle sue piattaforme, nella creazione di più di 50.000 posti di lavoro in Italia e nel raggiungimento di 1,2 miliardi di euro di vendite annuali all'estero entro il 2025. Un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza offrendo, al tempo stesso, una più ampia disponibilità di prodotti originali italiani ai clienti di tutto il mondo. 

Nel 2022, Amazon ha ottenuto, per il secondo anno consecutivo, la certificazione Top Employer Italia, che riconosce la qualità dell'ambiente di lavoro, le opportunità di formazione e i piani di carriera offerti ai dipendenti. Oltre 100 nazionalità sono presenti nelle sedi italiane; sono più di 1200 gli assunti sotto i 24 anni mentre l'8% dei dipendenti ha più di 50 anni. 





sabato 4 giugno 2022

Cambio ai vertici di Amazon, lascia il super manager Clark


Cambio ai vertici di Amazon. Dave Clark, il super manager responsabile della divisione consumer, si dimette a sorpresa. Un addio dopo 23 anni che coincide con il rallentamento della crescita delle cruciali attività di ecommerce della società.

"Gli ultimi anni sonio stati i più difficili e imprevedibili della storia della divisione consumer e sono particolarmente riconoscente a Dave per la sua leadership", afferma l'amministratore delegato di Amazon Andy Jassy augurando di poter svelare i piani per la successione di Clark in un paio di settimane. 

Le attività logistiche di Amazon, che ricadevano sotto la supervisione di Clark, sono state messe a dura prova durante la pandemia costringendo il colosso delle vendite online ad ampliare la propria rete per velocizzare le consegne. Con la fine dei lockdown però Amazon si è ritrovata con troppo spazio e troppi magazzini e ora, secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, sta cercando di subaffittare migliaia di metri quadrati di depositi o rinegoziare i contratti siglati.

Fra le tensioni per i centri di distribuzione e lo spostamento di Clark da Seattle a Dallas, i segnali di una sua possibile uscita erano davanti agli occhi di molti. Il suo passo indietro, effettivo dall'1 luglio, arriva a meno di un anno da quando Jassy ha assunto la leadership di Amazon da Jeff Bezos, che ha deciso di dedicarsi soprattutto a Bleu Origin, la sua società spaziale. 

Per Jassy si è trattato di un anno difficile, con Amazon che ha svelato in aprile il suo primo rosso trimestrale in sette anni e certificato un calo della domanda dopo due anni di volata con la pandemia. 





mercoledì 18 maggio 2022

Nel Regno Unito l'inflazione al 9%, un massimo da 40 anni


La peggiore crisi del costo della vita in Gran Bretagna degli ultimi trent'anni non raggiungerà il suo apice prima della fine di quest'anno: secondo le stime della Banca d'Inghilterra, arriverà al 10%. Per questo motivo, l'istituto monetario dovrà intraprendere azioni più aggressive e rialzare di nuovo i tassi d'interesse, che sono già stati portati all'1%.

I nuovi lockdown in Cina e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia hanno aggravato i problemi della catena di approvvigionamento, facendo schizzare i prezzi globali alle stelle.

Il governo ha subito crescenti pressioni per sostenere i redditi delle famiglie e il primo ministro Boris Johnson ha dichiarato la scorsa settimana che il suo governo "farà qualcosa" nel breve termine per aiutare i cittadini britannici, ma non è entrato nei dettagli.

Ad aprile l'inflazione ha raggiunto un massimo da 40 anni, pari al 9%, più di quattro volte l'obiettivo del 2% della BoE. In un solo mese, e cioè rispetto a marzo, è cresciuta del 2,5%.

Il governatore della Banca, Andrew Bailey ha affermato che l'attuale impennata dell'inflazione rappresenta la sfida più grande per la banca centrale da quando ha ottenuto l'indipendenza nel 1997 e che l'aumento dei prezzi dei generi alimentari rappresenta una delle principali preoccupazioni.

Nonostante le previsioni di un forte calo dei redditi delle famiglie, la BoE ha aumentato lo stesso i tassi all'1%, al top da 13 anni, e prevede nuovi rialzi. Questo mentre la sterlina è scesa di oltre il 2%, toccando i minimi da due anni.

L'opinione pubblica intanto e' sempre piu' pessimista. Recenti sondaggi sul sentiment dei consumatori, come ad esempio Gfk, hanno rilevato che la fiducia dei cittadini britannici nelle proprie finanze personali è ora al livello più basso dal 1985.





lunedì 16 maggio 2022

Incentivi auto 2022 al via, gli sconti modello per modello


Scatta da oggi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l'operazione 'incentivi verdi' per le auto, che sarà subito operativa - con la possibilità di stipulare i contratti presso le concessionarie - ma che obbligherà ad attendere il 25 maggio per l'attivazione della piattaforma su cui le aziende commerciali dovranno 'prenotare' la pratica per il bonus.

Gli sconti che potranno essere ottenuti variano da 2.000 euro per i veicoli con motori tradizionali a basso impatto, fino a 5.000 euro per le auto 100% elettriche con rottamazione di un mezzo inferiore alla classificazione Euro5.

Anche se i listini potrebbero variare nelle prossime ore, proprio per l'arrivo degli incentivi che in molti casi sostituiranno quelli praticati dalle case, ecco qualche esempio dei possibili risparmi.

Tra i diesel il modello più venduto in aprile è stata la Peugeot 3008 BlueHDi 130 S&S Allure che costa 36.000 euro ed emette 104 g/km di CO2. Rientra nella fascia dei motori tradizionali a basse emissioni (61-135 g/km) e del prezzo fino a 35mila euro Iva esclusa. Quindi beneficerà di una riduzione di 2.000 euro ma solo con rottamazione. La Fiat 500X 1.6 TD (26.400 euro e 121 g/km di CO2) e la Jeep Compass Longitude (32.900 euro e 135 g/km di CO2), che sono al secondo e terzo posto del mercato, otterranno egualmente un incentivo, sempre con rottamazione, di 2.000 euro.

Anche le ibride benzina Mhev o Hev, avranno accesso al bonus di 2.000 euro. Questo bonus sarà applicato al modello più venduto ad aprile, la Fiat Panda 1.0 FireFly 70Cv S&S Hybrid (13.850 euro, 111-109 g/km di CO2), alla Toyota Yaris Hybrid (24.950 euro, 115 g/km di CO2) e alla Lancia Ypsilon (14.000 euro, 110/112 g/km di CO2), rispettivamente seconda e terza.

Per i modelli ibridi plug-in che possono percorrere fino a 60-70 km in modalità 100% elettrica. Il bonus con rottamazione arriva a 4.000 euro. Questo lo sconto per la Jeep Compass 4xe Phev il cui listino di 45.890 euro rientra nel range del provvedimento (45mila + Iva), la Jeep Renegade 4xe Phev (38.550) e la Bmw X1 Phev (46.499).

I maggiori vantaggi si ottengono acquistando un modello 100% elettrico. La più venduta di aprile, la Nuova 500 Elettrica beneficia con rottamazione di un bonus totale di 5.000 euro e passa dunque da 27.300 a 22.300 euro, sempreché non intervengano nuovi programmi del Costruttore anche sul fronte dei finanziamenti. Stesse agevolazioni per la seconda elettrica più venduta, la Smart Eq Fortwo (parte da 25.026 euro) e la terza, cioè la Dacia Spring EV (22.103 euro) che scende a poco più di 17mila euro. 





venerdì 6 maggio 2022

Le vendite su Zalando sono in calo ed è la prima volta che succede


Per la prima volta dalla sua fondazione, Zalando - uno dei più grandi rivenditori di moda on-line - ha registrato un calo delle vendite portandolo a tagliare le sue stime per il 2022. Le vendite del primo trimestre sono scese dell'1,5%, a 2,2 miliardi di euro, dopo aver registrato un aumento del 46,8% nello stesso trimestre dell'anno scorso grazie alla pandemia.

Secondo il co-amministratore delegato Robert Gentz, i consumatori non hanno voglia di fare acquisti, visto che vige un'atmosfera di pessimismo con i prezzi che corrono e il conflitto ucraino che non sembra arrivare a una conclusione. Per i tre mesi da gennaio a marzo, l'azienda tedesca ha riportato una perdita operativa rettificata di quasi 52 milioni di euro, rispetto a un profitto di 93 milioni di euro di un anno fa.

Per questo ha tagliato il suo outlook. A pesare sui risultati anche il fatto che dopo il boom registrato durante i lockdown, le persone stanno tornando a fare acquisti in negozio, motivo per cui Zalando è stato solo in grado di aumentare leggermente il suo numero di clienti rispetto al trimestre precedente, a 48,8 milioni.





giovedì 14 aprile 2022

Ferrero punta sulla nocciola calabrese


I primi 100 ettari di noccioleti sono stati già impiantati, altri 400 lo saranno entro il 2025. Prosegue spedito, in Calabria, il "Progetto Nocciola Italia" di Ferrero: la multinazionale ha firmato un contratto di filiera con 75 produttori locali della rete d'imprese "Calabria in guscio". Ne fanno parte imprenditori prevalentemente del nord della regione e del Catanzarese. L'obiettivo è produrre una nocciola di qualità, creando una filiera sostenibile italiana a supporto di tutto il comparto agricolo.

La particolarità sta nel fatto che tutto ruota su nuovi impianti innestati su superfici abbandonate, esposte al rischio di erosione idrogeologica.

Un contributo all'ambiente attraverso una produzione integrata e un passo verso quel ritorno alla terra che la crisi ucraina, con i rischi connessi alla carenza di grano, ha fatto diventare un'esigenza. Della rete di imprese costituita ad hoc è interlocutrice la Ferrero halzemut Company, la divisione di Ferrero che si occupa del comparto coricolo e che si prefigge, attraverso intese con produttori di tutta Italia, di realizzare 20.000 ettari di nuovi noccioleti entro il 2025, vale a dire il 30% in più della superficie occupata attualmente nel Paese.

Il contratto è stato firmato nel novembre del 2019. La presenza del gruppo italiano è costante: dall'analisi del terreno, alla formazione sul campo degli addetti alla coltivazione.

"Noi - dice all'AGI il presidente di "Kalnut", società capofila della rete, Mario Caligiuri - siamo la settima regione ad aver perfezionato il contratto di filiera con Ferrero per la realizzazione di nuovi impianti di nocciola con delle varietà idonee alla trasformazione industriale che sono più produttive in termini di resa per ettaro. Sono varietà tipiche del Sud Italia, dalla Giffone alla Romana e al Noccione. La stima per il 2024 sarà intorno a 300 quintali di nocciola annui con la prospettiva di arrivare a 15.000 quintali nell'arco di 10 anni a regime".





venerdì 1 aprile 2022

L'inflazione aumenta: +1,2% a marzo su febbraio, +6,7% sull'anno


Continua a correre l'inflazione, che a marzo accelera per il nono mese consecutivo. Secondo le stime preliminari dell'Istat, questo mese l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell'1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente). Un aumento che non si registrava dal 1991.

L'accelerazione dell'inflazione su base tendenziale è dovuta anche questo mese prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a +52,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +31,3% a +38,7%), e, in misura minore, ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +3,1% a +4,0%) sia non lavorati (da +6,9% a +8,0%) e a quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,9%); i prezzi dei beni energetici regolamentati continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio).

I Servizi relativi ai trasporti, invece, registrano un rallentamento (da +1,4% a +1,0%). L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,7% a +2,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,1% a +2,5%.

Su base annua accelerano in misura ampia i prezzi dei beni (da +8,6% a +10,2%), mentre quelli dei servizi rimangono stabili (+1,8%%); si allarga quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -6,8 punti percentuali di febbraio a -8,4).

L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (+8,9%) e in misura minore dei beni alimentari lavorati (+1,0%), dei servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei beni durevoli (+0,7%) e degli alimentari non lavorati (+0,6%).





martedì 15 marzo 2022

La guerra in Ucraina spinge la stagflazione, ma l'Ue è reattiva


Il conflitto Russia-Ucraina ci spinge sull’orlo della stagflazione, ossia mancanza di crescita economica (stagnazione), accompagnata dall’aumento di costi e prezzi (inflazione), ma l'Europa ha dimostrato reattività, così come le imprese italiane. È l'analisi degli economisti Fabrizio Galimberti e Luca Paolazzi di Firstonline, che oltre a considerare i pericoli del conflitto, guardano anche ai cambiamenti che interverranno nello scenario mondiale. 

"Le sanzioni alla Russia - ritengono Galimberti e Paolazzi - non saranno tolte facilmente, anche perché utili a ridimensionare le velleità di potenza mondiale di un’economia piccola e povera (Pil pro-capite pre-pandemia due terzi dell’italiano, in parità di potere d’acquisto, e un terzo di quello italiano a cambi correnti – usando, caritatevolmente, il cambio del rublo pre-bellico)".

L’altra questione-chiave è dove andranno petrolio e gas russi, visto che Stati Uniti e Regno Unito ne hanno bandito gli acquisti e l’Ue si vuole attrezzare per fare altrettanto. "Difficilmente verranno tenuti nel sottosuolo, perché la Russia ha bisogno degli introiti della loro vendita, giacché importa il 75% di quanto consumano le famiglie. La Cina si è posizionata politicamente per acquistarli. Questo vuol dire che ci saranno dirottamenti da un Paese all’altro, con aumento dei costi di logistica, ma non ci sarà un embargo, come nel 1973-74, quando il costo del barile quadruplicò e la domenica si andava a piedi. Perciò le quotazioni torneranno a rispecchiare le condizioni di domanda (in aumento) e offerta (frenata da OPEC+), più che la paura dell’ignoto che la guerra ha causato".

La guerra, come la pandemia - fanno notare gli economisti - ha comunque accelerato le transizioni verso l’elettrico-digitale e verso le fonti energetiche rinnovabili. Quindi gli investimenti in quelle direzioni, pubblici e privati, aumenteranno.





mercoledì 9 febbraio 2022

Per l'Istat i consumi sono "in decisa ripresa"


Ottimi segnali provengono sul fronte dei consumi: l'Istat rende noto che a dicembre le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,9% congiunturale e del 9,4% annuo. Il trend positivo si conferma anche per il dato relativo al 2021. L'Istat segnala che "le vendite al dettaglio sono in decisa ripresa rispetto all'anno precedente, influenzato pesantemente dall'emergenza sanitaria, con una crescita annua del 7,9% in valore e del 7,2% in volume".

L'incremento complessivo è attribuibile soprattutto al rimbalzo del comparto non alimentare, le cui vendite tornano ai livelli del 2019, ma anche le vendite dei beni alimentari sono in crescita. Tutte le forme di vendita registrano variazioni annue positive. In particolare, per la grande distribuzione, aumentano le vendite degli esercizi specializzati e quelle degli esercizi non specializzati a prevalenza non alimentare.

Per quanto riguarda il dato congiunturale di dicembre, e cioè rispetto a novembre, sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+1,7% in valore e +1,2% in volume) sia, in misura più contenuta, quelle dei beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,2% in volume). Nell'ultimo trimestre del 2021, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dell'1,1% in valore e dello 0,8% in volume. Crescono le vendite dei beni non alimentari (+1,4% in valore e in volume), mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore e registrano un lieve calo in volume (rispettivamente +0,6% e -0,1%).

Su base tendenziale, a dicembre 2021, le vendite al dettaglio aumentano del 9,4% in valore e del 7,7% in volume. Sono, soprattutto, le vendite dei beni non alimentari a crescere (+14,3% in valore e +13,4% in volume) mentre quelle dei beni alimentari registrano aumenti meno marcati (+3,1% in valore e +0,2% in volume).

Tra i beni non alimentari, si registra una crescita tendenziale per quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-0,1%). Gli aumenti maggiori riguardano Mobili, articoli tessili, arredamento (+26,1%), Abbigliamento e pellicceria (+24,7%) e Prodotti farmaceutici (+22,0%). Rispetto a dicembre 2020, il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione (+5,9%), le imprese operanti su piccole superfici (+14,8%) e le vendite al di fuori dei negozi (+12,4%) mentre il commercio elettronico è in calo (-4,1%).





venerdì 4 febbraio 2022

Accelera l'inflazione in Italia: è al 4,8%, livelli top dal 1996


Accelera l'inflazione a gennaio: secondo i dati Istat, registra un aumento dell'1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua (da +3,9% del mese precedente), al top dal marzo 1996. Per l'Istat, il dato tendenziale mostra una crescita "mai registrata". La fiammata è dovuta in particolare ai beni energetici regolamentati che passano da +41,9% a al +93,5%.

Secondo l'Istituto, l'ulteriore e marcata accelerazione dell'inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +93,5%), e in misura minore ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +22,0% a +23,1%), dei Beni alimentari, sia lavorati (da +2,0% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,6% a +5,4%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,5%); da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,4%).

L'inflazione "di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +1,5% e, secondo 'Istat, "conferma il dato di dicembre grazie anche al rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti i cui andamenti tendenziali sono ancora condizionati dalle limitazioni alla mobilità dovute alla pandemia".

In forte crescita sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,4% di dicembre a +3,2%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +4,0% a +4,3%), il cosiddetto 'carrello della spesa'. Lo rileva l'Istat. L'inflazione acquisita per il 2022 e' pari a +3,4% per l'indice generale e a +1,0% per la componente di fondo.

Il mese di febbraio è iniziato positivamente per i mercati globali, e in particolare quelli europei: nella giornata di giovedì si riunirà il direttivo della Bce e l'atttenzione degli investitori sarà rivolta all'ipotesi di rialzi dei tassi e alle prospettive dei prossimi mesi in tema di politica monetaria. Secondo gli analisti, però, non ci si aspettano sorprese da Francoforte nonostante la svolta 'falco' della Fed, che potrebbe rialzare i tassi cinque volte quest'anno, e l'interventismo della Boe che, a breve, annuncerà con ogni probabilità un nuovo incremento dei tassi, il secondo in due mesi.





lunedì 29 novembre 2021

Le ultime notizie sull’aumento delle pensioni 2022


Buone nuove in arrivo con l’anno nuovo per alcune categorie di pensionati. Scopriamo le ultime notizie sull’aumento delle pensioni 2022, ecco a chi spetta e la tabella Inps per gli esempi di calcolo.

Il decreto dello scorso 17 novembre, infatti, ha certificato l’aumento delle pensioni per l’anno 2022. Nel dettaglio, si tratta di perequazione automatica, ovvero di adattamento al nuovo costo della vita. L’aumento delle pensioni torna ad essere fissato con i cosiddetti “scaglioni Prodi” e sarà dell’1,7%, seguendo determinate tabelle Inps.

Nel dettaglio, l’aumento delle pensioni 2022 prevede un incremento del 100% per le persone fino a 4 volte il trattamento minimo (ovvero 2.062 euro lordi), del 90% sulla quota di pensione tra 4 e 5 volte il minimo (fascia tra 2.062 e 2.577,90 euro) e del 75% sulle pensioni oltre 5 volte la quota minima (tutte le percentuali si intendono sul +1,7% dell’aumento della perequazione).

Per quanto riguarda il calcolo dell’aumento delle pensioni 2022, bisogna sottolineare che varierà a seconda della fascia di reddito di appartenenza del pensionato e quindi delle tabelle Inps. La perequazione con l'inflazione al 2%, e conseguente aumento dell’1,7%, dovrebbe portare i redditi fino a 26.810 euro all'anno (l'importo quattro volte il minimo compresa la tredicesima) a ricevere 536 euro in più da spalmare in 12 mesi.

Per il calcolo dell’aumento delle pensioni 2022 con altri importi, basterà dividere la propria pensione in base alle nuove soglie. Ad esempio, le fasce di reddito fino a 30mila euro all'anno di pensione (tredicesima compresa) vedranno aumentare di 536 euro annui la parte di pensione fino a 26.810 euro e 57 euro per quella eccedente. Per un totale di quasi 600 euro.

Aumento anche per le pensioni minime e sociali nel 2022. Rispettivamente, il ricalcolo della perequazione farà passare le pensioni minime, con l’anno nuovo, da 515,58 euro a 523,34 euro al mese. Mentre l’importo dell’assegno sociale passerà da 460,28 euro a 468,10 euro al mese.