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lunedì 23 gennaio 2023

Sanremo, i Maneskin tornano come superospiti


I Maneskin tornano sul luogo del successo, Sanremo. Da quel palco, con "Zitti e buoni", è iniziata nel 2021 la loro marcia trionfale sul tetto del mondo. E su quel palco si preparano a tornare, superospiti della terza serata del Festival, giovedì 9 febbraio, dopo aver simbolicamente aperto l'edizione dello scorso anno. La sorpresa è stata annunciata da Amadeus proprio nel giorno dell'uscita del nuovo album del quartetto romano, "Rush!", che ha già scalato il primo posto della classifica iTunes in 20 Paesi.
 
La sorpresa è stata annunciata da Amadeus al Tg1 delle 20, ospite in studio con Damiano, Victoria e Thomas, assente Ethan, a casa ammalato. "Non vediamo l'ora di tornare a Sanremo ci speravamo, per noi è sempre un onore" ha detto il frontman dei Maneskin. "Li invito ogni anno a prescindere" gli ha fatto eco Amadeus che ha aggiunto "perché Sanremo è fortemente legato a loro, ha una marcia in più quando ci sono i Maneskin". Il gruppo ha spopolato in America, ma per il matrimonio glam con cui ha celebrato a Palazzo Brancaccio l'uscita di "Rush!", organizzato da Spotify, "officiato" da Alessandro Michele, ospiti, tra gli altri, Paolo Sorrentino, Paulo Dybala, Baz Luhrmann, ha scelto la sua città: "Roma ha i Maneskin nel cuore", ha sottolineato Victoria. "Il disco sta andando benissimo, dai fan arrivano tutti commenti bellissimi".

I Maneskin approderanno sul palco dell'Ariston nella serata di giovedì, "anche perché fino al giorno prima sono negli Stati Uniti, vengono appositamente per Sanremo. Vedrete cosa accadrà con i Maneskin, sarà energia allo stato puro", ha promesso Amadeus.

Forte di 320 certificazioni a livello mondiale, con 18 dischi di diamante, 253 dischi di platino e 48 dischi d'oro, la band è nominata ai Grammy Awards 2023 (in programma il 5 febbraio a Los Angeles)  nella categoria Best New Artist, dopo aver chiuso un 2022 tra gli allori: tra i riconoscimenti ricevuti, Favorite Rock Song agli American Music Awards con "Beggin'" e Best Alternative Video agli MTV Video Music Awards per il videoclip di "I wanna be your slave" (la prima volta in assoluto per un artista italiano), brano che si è aggiudicato anche il riconoscimento di Top Rock Song ai Billboard Music Awards. La band è stata inoltre premiata come Best New Alternative Artist agli iHeart Music Awards 2022, dove per la prossima edizione hanno ricevuto due nomination: Best Group Of The Year e Alternative Artist Of The Year. Dopo il festival, ripartiranno il 23 febbraio per la tournée mondiale, che farà tappa in tutta Europa toccando in Italia i più importanti palazzetti e si concluderà con quattro speciali date-evento allo Stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 luglio, e allo Stadio San Siro di Milano, il 24 (sold out) e 25 luglio. Per i concerti del 2023 sono stati già venduti 500mila biglietti.





lunedì 28 novembre 2022

Lite Lucarelli-Mariotto a «Ballando»


Proseguono gli alterchi a «Ballando con le stelle» (Rai 2) intorno all’inimicizia tra Selvaggia Lucarelli e Iva Zanicchi. 

Questa volta, a prendere le difese di Zanicchi, è Mariotto che riprende la collega giudice per aver giudicato squallida la concorrente: «Arrivare al punto di darle della squallida mi sembra una cosa veramente fuori luogo». E lei: «Mamma mia, che retorica...». Ma Mariotto aggiunge: «La squallida la stai facendo tu, perché ti stai comportando come una scimmia arrabbiata per il fidanzato che getta escrementi a tutti a tutti i costi».






sabato 13 agosto 2022

Notte Taranta: Samuele Bersani ospite del concertone Melpignano


Samuele Bersani sarà ospite del Concertone della Notte della Taranta in programma il 27 agosto a Melpignano (Lecce). Il cantautore interpreterà il brano simbolo della tradizione salentina "Lu rusciu de lu mare", la poetica descrizione del paesaggio salentino tra "padule" abitate da "ranocchiule" e il brusio del mare.

Il maestro concertatore Dardust nella lunga notte di Melpignano, che vedrà tra gli ospiti anche il cantautore belga Stromae, metterà in evidenza le due anime artistiche di Bersani, quella della continua sperimentazione e quella di testi in bilico tra immaginario surreale e poesia. Sul palco di Melpignano il pubblico potrà inoltre ascoltare dal vivo la versione pizzicata di "Chicco e Spillo".

Dopo l'esordio a 21 anni firmando uno dei capolavori di scrittura della discografia italiana, "Il Mostro", il cui testo incantato conquistò Lucio Dalla che decise di produrlo, la trentennale carriera di Bersani è costellata di successi come "Giudizi Universali", "Harakiri", "Replay", "En e Xanax", "Freak". 

Nel 2021 con il suo ultimo album "Cinema Bersani", l'artista ha conquistato la sua quinta Targa Tenco, dopo quella per "L'oroscopo speciale" premiato nel 2000 sempre come Miglior Album, la doppietta nel 2004 sia per la Miglior Canzone con "Cattiva", che per il Miglior Album con "Caramella Smog", e nel 2015 per "La storie che non conosci" scritta e cantata insieme a Gino Pacifico, giudicata Miglior Canzone dell'anno.





giovedì 14 luglio 2022

In 42mila per il debutto di Alessandra Amoroso a San Siro


Erano quasi in 42mila ieri sera a San Siro per il concerto numero 200 di Alessandra Amoroso, il suo debutto assoluto in uno stadio. Più due ore e mezza di musica in cui l'artista ha diviso il palco con un corpo di ballo composto da 90 ballerini e con un'orchestra di 47 elementi diretta dal maestro Pino Perris. Oltre, ovviamente, anche agli 8 musicisti della band che accompagna Alessandra Amoroso ormai da 13 anni.

"Ripenso a quante volte mi hanno detto che sarebbe stato difficile - ha detto l'artista durante il live - oggi mi sento di dire che tutto accade". Una citazione del suo settimo album in studio (Tutto accade/Columbia Records) da cui prende il nome anche il concerto (Tutto accade a San Siro).

La scenografia è studiata nei minimi dettagli, con un enorme stage illuminato da cinque schermi. Quando quello centrale e più grande si apre rivela una scalinata, stile Sanremo: è da lì che arriva Amoroso per ricevere il calore della 'Big family', il suo pubblico con cui tanto è riuscita a legare negli anni. Da quel 2009, anno in cui vinse 'Amici', fino a San Siro, l'ultima conquista. La sua prima volta, la seconda in assoluto di una donna italiana dopo Laura Pausini.





venerdì 10 giugno 2022

Torna 'Radionorba Battiti live' con Fedez, Paradiso e Lauro


Tommaso Paradiso, Fedez e Achille Lauro sono alcuni degli artisti che fanno parte del cast della 20esima edizione del 'Radionorba cornetto Battiti live' i prossimi 17 e 18 giugno a Bari.

Lo show si sposterà poi a Gallipoli (2-3 luglio) e Trani (10 luglio) per il gran finale.

Tre main stage che saranno connessi con altre 10 città pugliesi (Vieste, Manfredonia, Lucera, Cisternino, Manduria, Ceglie Messapica, Massafra, Conversano, Francavilla Fontana, Otranto) per #RoadToBattiti.

Otre 80 gli artisti impegnati in 200 performance per una kermesse che andrà in onda su Italia 1, con l'evento che per il sesto anno consecutivo sarà condotto dalla coppia formata da Alan Palmieri ed Elisabetta Gregoraci, con la partecipazione di Mariasole Pollio. Regista dello show, sarà Luigi Antonini.

"Speriamo - commenta Marco Montrone, presidente di Radio Norba - sia per tutti una estate spensierata, avvertiamo nell'aria voglia di stare insieme, di condividere e soprattutto di tornare a vivere pienamente anche la piazza, forse anche più del pre-pandemia, come luogo di incontro e confronto. Ed è meraviglioso, e per questo siamo davvero felici di poter tornare nelle piazze della nostra Puglia". "La nostra musica dalla Puglia suonerà nelle case degli italiani almeno fino a Ferragosto. Due mesi - continua - pieni di musica straordinaria, con un cast artistico ancora una volta di altissimo livello".

"Sono 46 anni che facciamo Radio ed ormai 20 anni che siamo nelle piazze con Battiti con la consapevolezza ma anche l'umiltà - conclude Montrone - di chi è consapevole di aver fatto bene ma anche che ci si può sempre migliorare, con passione ed abnegazione". 





sabato 21 maggio 2022

L'urlo dei 120mila di Trento per il ritorno live di Vasco Rossi


"Ciao, ciao a tutti. Benvenuti, ben tornati, ben arrivati. Vivi, sani e lucidi. Finalmente, finalmente, finalmente di nuovo insieme". Così Vasco Rossi ha salutato i 120mila che hanno invaso il catino della Trentino Music Arena di Trento per la prima data del suo nuovo tour. Il ritorno dal vivo tre anni dopo l'ultimo concerto e dopo i due di stop e rinvii causati dal Covid. Due ore e mezzo di rock e una trentina di canzoni in puro stile Komandante, che ha fatto sentire la sua voce in modo forte su quanto sta accadendo: "Fuck the war. Fanculo la guerra".icolata e l'accenno di Canzone che sfuma nell'immancabile chiusura con Albachiara.
 
Un boato ha accolto Vasco sul palco, appena il buio è iniziato a calare sullo spazio verde (27mila metri quadri di musica, sudore, emozioni). Un boato risuonato nella valle che accoglie l'Arena, incastonata tra le montagne del Trentino. E lui, il Komandante, il sorriso sornione e scanzonato di sempre, l'andatura inconfondibile, il cappellino immancabile, non si è risparmiato.
 
"Siete fantastici, quanto mi siete mancati. Era tempo che volevo farvi sentire queste canzoni. Finalmente, non ci credevo quasi più: sono molto eccitato. Incredibile, è stata lunga però siamo ancora qua, evviva. Eh, sì", ha rilanciato poco dopo, mostrandosi su quel palco mastodontico (90 metri di lunghezza per 28 di altezza) in gran forma - 70 anni festeggiati a febbraio -, nonostante i tre anni di stop e l'emozione che ogni tanto ha fatto capolino. In scaletta non sono mancati i vecchi successi (anche datati come "Ti Taglio la Gola", "Toffee" o "Siamo soli") e le irrinunciabili ballate come "Stupendo" e "Un Senso". Su "Rewind" il consueto lancio di reggiseni e ragazze in topless a favore di maxischermo.
 
E Vasco non ha mancato di alzare la voce su quanto sta accadendo in questo periodo. "Fuck the war. Fanculo la guerra - ha tuonato accolto dall'ovazione della platea durante "Sballi ravvicinati del terzo tipo" -. Noi siamo contro la guerra, contro tutte le guerre, perché tutte le guerre sono contro la civiltà. Tutte le guerre sono contro l'umanità, contro le donne, contro i bambini, contro gli anziani. E la musica è contro la guerra. Pace, amore e musica - invita il rocker -. Facciamo l'amore. L'amore e la musica". La chiusura è all'insegna dei fuochi d'artificio.





domenica 15 maggio 2022

Eurovision Song Contest 2022, vince l'Ucraina dei Kalush Orchestra


L'Ucraina, con "Stefania" della Kalush Orchestra, ha vinto l'edizione 2022 dell'Eurovision Song Contest. Un trionfo arrivato sull'onda del televoto che ha ribaltato la classifica mandando un messaggio che va oltre la musica. Secondo posto per la Gran Bretagna, con Sam Ryder, che era stato il più votato dalle delegazioni dei Paesi, mentre a completare il podio c'è la Spagna. Delusione per l'Italia che non è riuscita a ottenere lo sperato bis: Mahmood e Blanco con "Brividi" si sono fermati al sesto posto.
 
"Questa vittoria è per tutti gli ucraini. Slava Ukraini!" hanno urlato dal palco i membri della Kalush Orchestra festeggiando per il trionfo.  "Per favore aiutate l'Ucraina e Mariupol, aiutate Azovstal, ora", aveva detto il cantante Oleh Psjuk alla fine dell'esibizione (accolta dall'ovazione del pubblico) rischiando anche la squalifica dato che il regolamento della manifestazione non accetta messaggi politici sul palco. Poco prima dell'inizio della lunga serata anche il presidente Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio su Telegram, aveva invitato l'Europa a votare per l'Ucraina.
 
Una finale iniziata con i "Rock in 1000" e poi tutto il pubblico del PalaOlimpico di Torino che cantano "Give Peace a Chance" di John Lennon e finita con il messaggio di pace che è arrivato forte e chiaro dal pubblico che ha votato da casa. I punti ricevuti dall'Ucraina con il voto popolare sono stati una valanga rispetto a quelli degli altri Paesi e hanno permesso il ribaltamento di una classifica che dopo i voti delle delegazioni vedeva in pole position Gran Bretagna, Svezia e Spagna. 
 
A dispetto del finale thrilling che aveva fatto pensare a un ribaltamento dei pronostici, alla fine quindi è andata come molti avevano previsto alla vigilia. Se l'Eurovision Song Contest è da sempre una manifestazione il cui risultato finale è una combinazione tra gusto musicale e "alleanze" politiche, mai come quest'anno il voto ha il sapore di un messaggio che va ben oltre la gara canora. Ed è ancora più significativo che questo non sia arrivato dalle giurie ma dalla gente che ha votato da casa. 
 
Delusione per l'Italia. "Brividi" di Mahmood e Blanco, nonostante fosse indicata da molti come tra le favorite alla vigilia forte dell'altissimo numero di visualizzazioni su YouTube, non è stata premiata né dalle giurie né dal televoto, forse anche in virtù di una performance condizionata dall'emozione, e si è fermata al sesto posto. Cucchiaio di legno per la Germania che ha chiuso ultima con 6 punti, ricevuti tutti dal televoto.  
 
Piccolo giallo nel corso della serata per la sparizione dal palco per lunghi minuti da parte di Laura Pausini, proprio al momento di collegarsi con le giurie straniere. La cantante e conduttrice, che aveva aperto la serata con un medley di suoi successi, è poi rientrata giusto in tempo per il televoto, scusandosi e dando la colpa alla troppa emozione (si è parlato di un calo di pressione). 





giovedì 12 maggio 2022

Eurovision 2021, Macron chiese l'espulsione dei Maneskin


Si è scoperto solo un anno dopo ed è venuto a galla grazie all'intervista di una giornalista francese alla Bbc. Pare infatti che il Presidente francese Emmanuel Macron abbia chiesto l'espulsione dei Maneskin dall'Eurovision 2021 dopo che Damiano era stato accusato di sniffare cocaina in diretta, accusa che poi si è rivelata falsa. Lo avrebbe fatto con un messaggio: "Fai qualcosa, per favore".
 
La giornalista Stéphane Bern ha raccontato alla Bbc del messaggio che avrebbe ricevuto da Macron in persona: il presidente francese gli avrebbe chiesto di fermare l’Eurovision e di far squalificare Damiano dei Maneskin per favorire la cantante francese Barbara Pravi.
 
Ma non fu l'unico. Pare che anche il ministro per gli Affari Europei, presente a Rotterdam, le scrisse: "Cosa dovremmo fare? Per favore, fai qualcosa". 
 
"Ma cosa avrei potuto fare? Non ero io a condurre - spiega ora l'inviata francese - E non sono certo il presidente dell’Eurovision!".
 
Casualità vuole che la presidente dell’EBU (European Broadcasting Union) fosse francese, Delphine Ernotte, che però si schierò in un altro modo: "Se vittoria deve essere, deve essere per merito, non per la squalifica di chi ha conquistato il primo posto".
 
E se da Macron non è arrivata ancora nessuna smentita, sappiamo invece come andò a finire: i Maneskin hanno vinto l'Eurovision 2021 e le accuse risultarono infondate, tanto che Damiano fece il test anti-droga e risultò negativo.





mercoledì 9 febbraio 2022

Oscar: nomination per E' stata la mano di Dio


E' stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino candidato agli Oscar come miglior film internazionale.

Il film è entrato nella cinquina delle nomination annunciate oggi. Massimo Cantini Parrini è stato nominato agli Oscar per i costumi del film Cyrano. E Enrico Casarosa è candidato agli Oscar con il film animato Disney 'Luca'. 

La cerimonia degli Oscar sarà domenica 27 marzo a Los Angeles.

"Sono felicissimo di questa nomination. Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l'ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre", commenta a caldo Paolo Sorrentino che poco fa ha avuto la nomination agli Oscar come miglior film straniero con E' stata la mano di Dio. "Per arrivare fin qui, c'è stato bisogno di un enorme lavoro di squadra. Dunque, devo ringraziare Netflix, Fremantle, The Apartment, gli attori straordinari e una troupe indimenticabile. E poi i miei figli e mia moglie, che mi amano nel più bello dei modi: senza mai prendermi sul serio", conclude. 

In cinquina per il miglior film straniero sono entrati: il giapponese DRIVE MY CAR di Ryûsuke Hamaguchi, il danese FLEE DI Jonas Poher Rasmussen (che ha avuto la nomination anche tra i film d'animazione e miglior documentario, un record), LUNANA: A YAK IN THE LASSROOM di Pawo Choyning Dorji (Bhutan) e LA PERSONA PEGGIORE DEL MONDO del norvegese Joachim Trier (distribuito in Italia da Teodora), tutti film presentati e premiati in festival prestigiosi , come del resto E' STATA LA MANO DI DIO, Leone d'argento - Gran premio della giuria a Venezia e premio Mastroianni per l'esordiente protagonista Filippo Scotti.





martedì 28 dicembre 2021

Le canzoni di Lucio Dalla diventeranno un musical


Le canzoni di Lucio Dalla diventeranno un musical, che debutterà a Bologna nel 2023, a 80 anni dalla nascita dell'artista. Sarà costruito su una storia inedita scandita dai più grandi successi del suo sconfinato repertorio.

Lo spettacolo sarà prodotto da Sergio De Angelis e da Fabio Massimo Colasanti (che ricopre anche il ruolo di direttore artistico del progetto), in collaborazione con Daniele Caracchi, presidente della Pressing Line (storica etichetta fondata dallo stesso Lucio). Soggetto e sceneggiatura originali saranno di Alessandra Della Guardia e Urbano Lione. Nei prossimi mesi verrà svelato il titolo e prenderà il via il casting. 

Lo spettacolo sarà patrocinato dalla Fondazione Lucio Dalla Bologna sarà una delle protagoniste di questa nuova importante produzione, un'esperienza musicale e teatrale che arriva dagli autori e produttori di Musicanti, il musical con le canzoni di Pino Daniele che, per due stagioni consecutive - tra il 2018 e il 2020 - ha appassionato intere platee in Italia.






martedì 16 novembre 2021

Mtv Ema 2021, i Maneskin sono la miglior rock band


I Maneskin sono la miglior rock band del 2021: per la prima volta un gruppo italiano vince questo premio agli MTV Ema. “Quest’anno il nostro Paese ha vinto tutto, tranne che nei diritti civili“, ha commentato Damiano, il leader della band, durante la premiazione. Il riferimento, ovviamente, alla bocciatura del ddl Zan da parte del Parlamento per via dell’ostruzionismo dei renziani e delle destre. 

Un discorso che assume un doppio significato, perché pronunciato davanti alla platea di Budapest, in Ungheria, dove il governo di Victor Orban ha introdotto norme che limitano ulteriormente i diritti della comunità Lgbt.

“Quest’anno, in particolare, bisogna andare fieri del nostro Paese per i risultati raggiunti non soltanto da noi, ma da tanti sportivi e personaggi della cultura”, ha detto Damiano sul palco. Poi ha aggiunto: “Peccato però per i diritti civili, dove continuiamo a rimanere indietro: e invece sarebbe stata la vittoria più importante”. 

Per i Maneskin invece è l’ennesimo successo di un 2021 da incorniciare: hanno battuto la concorrenza di Coldplay, Foo Fighters, Imagine Dragons, Kings of Leon e The Killers.






sabato 13 novembre 2021

X Factor 2021, gIANMARIA travolge i giudici con un brano dei CCCP


Sul palco di X Factor 2021 (su Sky e NOW, sempre disponibile on demand) con un altro brano iconico della musica rock italiana: «Io sto bene» dei CCCP. Anche questa volta, il giovane artista del roster di Emma ha scelto di reinterpretare il pezzo, inserendo un suo testo originale. 

Un esibizione travolgente che gli ha permesso di conquistare l’accesso al quarto Live Show, atteso per la prossima settimana.






martedì 26 ottobre 2021

A Milano i primi Musical Awards


Milano ospiterà i Musical Awards, il primo premio mondiale dedicato alle migliori produzioni di oltre 40 paesi. E lo farà con il Festival internazionale del musical, la cui prima edizione si terrà nel giugno 2022.

Per il debutto, visto che non ci sono state produzioni originali nel 2021, saranno assegnati solo riconoscimenti alla carriera, ma dalle edizioni successive verranno assegnati tutti e 14 i premi previsti, le guglie d'oro realizzate con il marmo di Candolia usato per il Duomo di Milano, suddivisi in varie categorie.

I vincitori saranno scelti da un creative advisory board di cui fanno parte star internazionali come Whoopi Goldberg e Lorella Cuccarini. "Il mondo del musical italiano merita questo faro su di sé - ha detto Cuccarini - merita rispetto perché ha tantissimo successo da anni, attrae un pubblico eterogeneo e porta a teatro anche chi di solito non ci va". Lei, che con 'Grease' è stata una delle antesignane del musical in Italia, ora con questo festival si augura che "Milano diventi la capitale del musical insieme a Broadway e al West End". E con lei se lo augurano gli organizzatori, a partire dal produttore esecutivo Fabrizio Carbon: "Ci siamo resi conto che mancava - ha raccontato - un riconoscimento che premiasse l'eccellenza dell'arte del musical a livello globale: in America hanno i Toni Awards, in Inghilterra il premio Laurence Olivier Awards ma nulla che riunisse in un unico premio l'eccellenza del musical a livello mondiale".

L'idea ha convinto anche Simone Genatt, fondatrice di Broadway international Group e Broadway Asia: "Non c'è momento migliore di questo per ripartire, siamo come negli anni Venti del secolo scorso, possiamo unire le forze per celebrare l'Italia e la potenza artistica del musical". E non solo artistica: il musical è un genere trainante per il mondo dello spettacolo, con numeri come 250 milioni di spettatori e biglietti venduti per 13 miliardi nel solo 2018. Basti pensare che in Germania - ha ricordato il direttore artistico Diego Montrone, pianista e direttore d'orchestra - si vendono più biglietti per il musical che per le partite di calcio.

Per la prima edizione del festival, gli organizzatori contano di portare a Milano un paio di spettacoli, magari da far girare poi nei teatri lombardi, come proposto dall'assessore alla cultura della Regione Stefano Bruno Galli. Non mancherà poi ovviamente la serata di gala per la premiazione, mentre non è ancora stata definita la location: "Avevamo in mente il Lirico, consigliatoci dal Comune" ha detto Carbon, ma il teatro, che oggi avrebbe dovuto ospitare la presentazione della rassegna, dall'ultimo sopralluogo è stato dichiarato inagibile.

Il festival dovrebbe avere anche un risvolto televisivo: "Siamo abbastanza avanti con la Rai", ha detto ancora Carbon, spiegando che per le edizioni dal 2023 in poi le nomination saranno fatte con un meccanismo simile a quello dei Golden Globe, grazie alle segnalazioni della stampa dei vari paesi coinvolti. Ogni anno, poi, secondo quanto anticipato, ci sarà una giuria internazionale: "Abbiamo invitato da Bocelli a Bolle, oltre a star dalla Russia alla Corea, e non mancheranno - ha concluso il produttore - ospiti internazionali".






lunedì 11 ottobre 2021

Paul McCartney: "Fu Lennon a voler sciogliere i Beatles, non io"


A 50 anni dalla fine dei Beatles, Paul McCartney ha parlato dello scioglimento della band durante un'intervista per BBC Radio 4, raccontando una versione diversa della storia e chiarendo una volta per tutte come realmente andò: fu John Lennon a volere la separazione dei Fab Four, non lui, sul quale però ricadde la maggior parte della colpa. Infatti fino ad oggi era attribuita a lui la rottura soprattutto per via quella "famosa" auto-intervista inviata alla stampa nel 1970 in cui presentava il suo primo album solista.

L'intervista alla BBC verrà trasmessa su Radio 4 il 23 ottobre prossimo, mentre sulla sua edizione online, l'Observer ha pubblicato alcuni passaggi delle dichiarazioni di McCartney. "Non sono stato io a istigare la scissione. Quello fu il nostro Johnny", dice l'ex Beatles all'emittente britannica, ricordando il "più difficile periodo della mia vita".

McCartney voleva che la band restasse unita, assicura, soprattutto perché dopo otto anni dalla sua nascita a Liverpool nel 1960 stava ancora creando "roba abbastanza buona", come "Abbey Road" e "Let It Be". Questa "era la mia band, questo era il mio lavoro, questa era la mia vita, quindi volevo che continuasse". E poi: "Non sono io la persona che ha istigato la scissione - ha insistito -. Eh no, no, no. Un giorno John è entrato in una stanza e ha detto 'lascio i Beatles'. E questa sarebbe l'istigazione alla scissione?". Un fardello, questo, che McCartney si porta sulle spalle da allora: "Ho dovuto conviverci perché era quello che la gente vedeva. Tutto quello che potevo fare era dire di no".






domenica 26 settembre 2021

Via al Global Citizen, concerto per salvare il pianeta


Lo hanno ribattezzato il concerto più grande del mondo: ventiquattr'ore ininterrotte di musica rock, pop, rap, soul dai palchi di tutti e cinque i continenti. Un mega festival per chiedere la fine della povertà estrema entro il 2030 e raccogliere fondi per i Paesi più bisognosi.

Il Global Citizen Live in questo weekend vede alternarsi centinaia di big della musica davanti a oltre 100 mila spettatori in presenza ed almeno un miliardo di telespettatori collegati ai quattro angoli del pianeta. Numeri da far impallidire persino il mitico 'juke box globale' del Live Aid del 1985. 

Ad esibirsi tra New York, Londra, Parigi, Los Angeles, Rio de Janeiro, Sidney, Lagos, Seul e Mumbai artisti del calibro di Elton John, Stevie Wonder, Ed Sheeran, Coldplay, Jennifer Lopez, Demi Lovato, Duran Duran. Spazio anche per i Maneskin in collegamento dalla capitale francese e per Andrea Bocelli dalla Toscana. 

L'appello degli organizzatori è rivolto a tutti i leader (in particolare quelli delle potenze del G7), ai filantropi di tutto il mondo e al settore privato delle grandi aziende e delle multinazionali, perchè si prendano decisioni immediate e si investa pesantemente sul futuro e su uno sviluppo sostenibile del pianeta. "Ai Paesi più ricchi - ha spiegato Hugh Evans, amministratore delegato dell'associazione Global Citizen fondata nel 2008 - chiediamo che venga mantenuta la promessa di stanziare 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi del clima e la sfida ambientale, e la distribuzione di un miliardo di dosi di vaccino anti Covid per tutti i Paesi poveri. Ma chiediamo soprattutto che si stanzino 60 miliardi di dollari per la sicurezza alimentare e per assicurare i pasti a 41 milioni di persone che nel mondo soffrono di fame e vivono sull'orlo dell'inedia". 

Il presidente del consiglio Mario Draghi ha affidato il suo messaggio contro la fame nel mondo ad una clip in cui compare insieme ad altri leder mondiali. Mentre la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen dal palco di Parigi ha annunciato 140 milioni di euro per la sicurezza alimentare: "Il nostro messaggio è chiaro: vogliamo porre fine alla pandemia, al riscaldamento climatico e alla fame nel mondo. Questa è la visione dell'Europa. Dobbiamo agire tutti insieme e i più ricchi devono dare di più".




lunedì 13 settembre 2021

Il 24/9 Piano City Lecce, ospite d'onore Dardust


Le note magiche dei pianoforti e come scenario il fascino del barocco di Lecce, in un diluvio di bellezza sinestetica che metterà la città sulla stessa strada di Milano, New York, Amsterdam, Novi Sad, Palermo, Trieste, Pordenone, Napoli e Pesaro. 24 settembre 2021: sarà il giorno di Piano City Lecce, festival ispirato allo spettacolare format nato da un'idea del pianista tedesco Andreas Kern, apprezzatissimo in ambito internazionale per la sua capacità di innovare la musica.

Kern, che sarà a Lecce per tenere a battesimo il Preludio della rassegna, è stato infatti nell'ottobre 2010 l'artefice di Piano City Berlin, festival che ha coinvolto ben 70 pianisti di fama internazionale - tra i quali Ludovico Einaudi - che hanno portato la magia del pianoforte nei luoghi più rappresentativi della capitale tedesca. Da quell'esperienza, a maggio 2012, è nato Piano City Milano, che ha riscosso un successo senza precedenti "gemmandosi" in molte altre città italiane e del mondo. Oltre trecentocinquanta le candidature arrivate da tutto il mondo per Preludio-Piano City Lecce; solo quindici pianisti, però, si esibiranno dalle 17.30 in poi in alcuni tra i luoghi più suggestivi della città, regalando agli appassionati grandi momenti di musica classica, popolare, jazz e leggera.

Ospite d'onore del Preludio in piano solo, il compositore Dario Faini - in arte Dardust - tra i pianisti italiani più ascoltati al mondo con all'attivo 35 milioni di riproduzioni. La sua musica ha accompagnato eventi di richiamo internazionale come il Super Bowl e l'NBA All Star Game. Autore e produttore d'eccezione, ha firmato numerosi grandi successi italiani, vantando un palmares di oltre 60 dischi di platino.




martedì 7 settembre 2021

E’ morto Jean-Paul Belmondo, l’eterno rivale di Alain Delon


E’ morto all’età di 88 anni l’attore francese Jean-Paul Belmondo. Innata simpatia comunicativa, è stato da sempre contrapposto ad Alain Delon di due anni meno giovane. Hanno esordito con lo stesso maestro, Allegret, hanno flirtato entrambi con la nouvelle vague, hanno successo con le donne e con gli spettatori. Nato a Neuilly sur Seine, alle porte di Parigi, ha sangue italiano nelle vene giacché il padre era uno scultore di buona fama, Paolo Raimondo. Dopo un esordio a teatro, Belmondo si fa apprezzare come ‘jeune premier’ in ‘Peccatori in Blue Jeans’ di Marc Allegret (1958), ma dà anche fiducia al giovanissimo Claude Chabrol in ‘A doppia mandata’ (1959).

Veste i panni di Michele ne ‘La ciociara’ di Vittorio De Sica e poi di Amerigo ne ‘La viaccia’ di Mauro Bolognini (1961). Nel cinema poliziesco combatte la grande battaglia per la popolarità con Delon. Belmondo recita con Claude Sautet in ‘Asfalto che scotta’ (1960), ‘Quello che spara per primo’ di Jean Becker (1961), ‘Quando torna l’inverno di Henri Verneuil (1962), fino a ‘Lo spione’ del maestro Jean Pierre Melville, lo stesso che portera a vette assolute Delon in ‘Frank Costello’. 

Conquista i francesi ed il suo rivale che gli propone di recitare insieme, nel 1970 con ‘Borsalino’, successo planetario e inizio di una quarta fase nella carriera di Belmondo che ha lavorato con tutti i registi più apprezzati e popolari, da Claude Lelouch a Francois Truffaut (‘La mia droga si chiama Julie) e ha coniato una coppia di sicura simpatia con la perfetta ‘spalla’ Lino Ventura. 

Sposato due volte con la ballerina Elodie che gli ha dato tre figli e l’attuale compagna Natty, incarna lo spirito francese più nazionalista e orgoglioso. Nel 1989 è Premio Cesar come miglior attore nel 1989 per Una vita non basta di Claude Lelouch. Nel 2001 è stato colpito da un ictus e per otto anni è scomparso da ogni apparizione pubblica. Ma con incrollabile forza di volontà si è ripreso, dando il via a una nuova fase della vita, idealmente sancita nel 2011 dalla consegna della Palma d’oro alla carriera a Cannes.




lunedì 6 settembre 2021

Goodboys: "Vi abbiamo fatto ballare con un successo di 60 anni fa"


E' stato il ballo virale di quest'estate, dilagando in radio ma soprattutto via social: su Tik Tok ha superato abbondantemente il miliardo di views. Eppure ha più di 60 anni di vita. Si tratta di "Bongo Cha Cha Cha", storico successo di Caterina Valente del 1959 riportato a nuova vita dai dj e produttori inglesi Goodboys. 

Una tendenza non solo italiana, ma che ha preso piede anche in Germania ed in America, nata passo dopo passo grazie alla presenza della versione originale del brano nella colonna sonora dell'ultimo film di "Spiderman". Caterina Valente è stata tra le artiste italiane più cosmopolite del '900, una delle prime a inseguire i nuovi ritmi provenienti negli anni 60 dall'America Latina e proprio all’America Latina e a un senso esotico tutto anni 60 fa riferimento il brano "Bongo Cha Cha Cha" riportandoci a un mondo che ”forse è fantasia o nulla più".

I Goodboys, dei DJ Producer inglesi che hanno collezionato diversi dischi di platino totalizzando più di 2,5 miliardi di stream in totale a oggi e meglio conosciuti per le loro collaborazioni recenti coi Meduza in "Piece Of Your Heart" e "Lose Control" che da sole hanno totalizzato più di un miliardo di stream. 

Come avete scoperto "Bong Cha Cha Cha"?

E' buffo pensarci ma la prima volta che abbiamo sentito la canzone è stato su Tik Tok. Ricordo che continuava a ripresentarsi sul nostro feed e così ci siamo chiamati una notte dicendo: "Qualcuno deve fare una versione dance di questa canzone... dobbiamo farla noi alla svelta o ci penserà qualcun altro!". 

Vi aspettavate di avere un simile successo con questo disco?

Uno ha sempre la speranza che una canzone possa avere successo ma non si può mai sapere. Questo pezzo è così divertente e ritmato, che credo che la prima cosa che volessimo fare fosse portare un po' di gioia e felicità alla gente dopo quegli ultimi 18 mesi che tutti noi abbiamo dovuto affrontare. E' una tale benedizione che così tante persone l'abbiano apprezzata. 

Conoscevate l'artista Caterina Valente? E cosa sapevate di lei?

Caterina Valente è un'artista incredibile dallo straordinario talento. Abbiamo scoperto il suo lavoro durante questa produzione e abbiamo provato a ricreare la nostra versione in un modo che catturasse l'energia della sua registrazione originale. E' un onore per noi aver dato nuova vita a questo brano e permettere alle generazioni più giovani di goderne. 




giovedì 2 settembre 2021

Venezia 78, Roberto Benigni premiato con Leone d'oro alla carriera


Roberto Benigni ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera durante la cerimonia inaugurale della 78esima Mostra del Cinema di Venezia. A consegnargli il premio è stata la regista Jane Campion, che ha commentato: "In questo difficile momento per i registi e per le persone in tutto il mondo, Roberto Benigni è necessario". L'attore ha dedicato il premio alla moglie Nicoletta Braschi: "E' tutto merito suo". 

Ritirando il prestigioso riconoscimento, Benigni ha così voluto fare la sua dichiarazione d'amore alla moglie:  "Non posso che dedicare il Leone alla carriera a Nicoletta: è suo. Io mi prendo la coda, le ali sono le sue, talento, mistero, fascino e femminilità. Emani luce, amore a prima vista, anzi eterna svista". E ancora, il Premio Oscar ha scherzato: "Il Leone? Mi meritavo  un micino. Non è un'emozione, è di più: è un sentimento d'amore quello che provo e che vorrei restituire decuplicato. Quando l'ho saputo ho fatto passi di rumba, nudo però". 

Ritirando il riconoscimento, l'attore si è rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, chiedendogli di rimanere al Quirinale anche dopo la scadenza del suo mandato. "Io il presidente Sergio Mattarella me lo vorrei baciare e abbracciare per quanto gli voglio bene, non sapete la soddisfazione di essere suo contemporaneo - ha detto Benigni -. Presidente, rimanga ancora con noi, deve rimanere qualche anno in più. Almeno fino alla prossima mostra o ai mondiali in Qatar, che lei porta bene".