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martedì 21 marzo 2023

Aforisma del 21 - 03 - 2023


















venerdì 27 gennaio 2023

lunedì 7 novembre 2022

mercoledì 27 luglio 2022

Ricetta del vitello tonnato


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martedì 12 luglio 2022

Gelato da fermentazione legumi, brevetto startup pugliese


Un gelato artigianale prodotto dalla fermentazione di legumi e cereali. E' l'idea della startup innovativa pugliese Celery di Polignano a Mare (Bari), specializzata in nutrizione e nello sviluppo di soluzioni alimentari avanzate.

I fondatori, Domenico Centrone, dottore di ricerca in Ingegneria, e Vito Emanuele Carofiglio, dottore di ricerca in Biologia, hanno brevettato, con il supporto del professor Carlo Giuseppe Rizzello, ordinario di Microbiologia degli Alimenti dell'Università La Sapienza di Roma, un processo innovativo di fermentazione di matrici vegetali, in grado di generare una bevanda gluten, soy, milk e lactose free, senza zuccheri e grassi, in più formati (liquido, polvere, cremoso).

Il primo prodotto destinato al mercato è 'Iuppi, per tutti', un gelato artigianale "realizzato con una base vegetale fermentata di legumi e cereali che dona nuova vita ai legumi garantendo, al contempo, maggiore digeribilità" spiegano. Il gelato, privo di latte, lattosio, glutine, sostanze ogm, grassi idrogenati, proteine animali, coloranti, conservanti e aromi artificiali, è adatto ad allergici, intolleranti e vegani. 

Verrà realizzato in più gusti e sarà anche a basso impatto ambientale, grazie all'impiego di un packaging composto da carta e cartone certificato PEFC (certificazione che attesta l'utilizzo di carta proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile) o da bioplastica, interamente biodegradabile e compostabile. 

Il progetto ha suscitato l'interesse della società Siryo Spa, venture capital nel campo degli investimenti in tecnologie dirompenti nel settore salute dell'uomo e dell'ambiente, dalla quale "a gennaio 2022 abbiamo ottenuto - fanno sapere i due startupper baresi - l'apporto di un primo round finanziario di 2,5 milioni di euro, necessario allo sviluppo della tecnologia e della pipeline di prodotti".





mercoledì 15 giugno 2022

martedì 17 maggio 2022

Al via nel Salento l'Ancient Fashion Week


Dal 16 al 20 maggio prossimi Muro Leccese, in provincia di Lecce, sarà sede della moda del mondo antico. Per una settimana i riflettori saranno puntati sui gusti, i tessuti e le mode dei nostri avi.

L'Ancient Fashion Week è organizzata nell'ambito del progetto di ricerca pan-europeo della durata di 4 anni denominato "L'Europa attraverso i tessuti: una rete di studi umanistici integrati e interdisciplinari", finanziato dall'ente europeo "COST Cooperazione europea nel campo della scienza e della tecnologia".

Negli stessi giorni della sfilata di Gucci a Castel del Monte, la moda fa parlare di sé anche nei palazzi storici del Salento: a Palazzo Protonobilissimo, noto come Palazzo del Principe, si dibatterà di ricami e di tessuti. Considerato che nella moda "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", sarà bello scoprire quali erano i gusti e i decori delle donne e degli uomini che vivevano alcuni millenni fa. La settimana della moda vedrà impegnati studiosi, ricercatori e manager provenienti dalle diverse parti del pianeta. 

Alla scuola parteciperanno dodici ricercatori, ammessi attraverso una selezione, provenienti da numerosi paesi europei e del Mediterraneo, finanche dall'Islanda e dalla Tunisia. Ci sarà anche un convegno internazionale di due giorni in cui saranno analizzati: produzione, uso e commercio di tessuti in Europa durante l'età del Ferro. Esperti, provenienti dalle varie parti del mondo, si confronteranno sui vari aspetti legati alla produzione di stoffe in un'epoca antica alla luce dei nuovi studi dai quali stanno emergendo come, per molti aspetti, le stesse conoscenze tecniche siano giunte sino a noi ed utilizzate ancora oggi.

Giovedì 19 maggio si svolgerà la riunione dei responsabili e rappresentanti dei trentadue Stati europei che aderiscono al progetto.





venerdì 11 marzo 2022

Penne al baffo by Giallo Zafferano









L'Ermitage chiede all'Italia di restituire le opere


Il museo Ermitage di San Pietroburgo ha chiesto la restituzione entro la fine del mese di marzo, delle opere prestate per le mostre a Palazzo Reale di Milano e alle Gallerie d'Italia. La richiesta, che arriva nel pieno di una crisi diplomatica tra l'Occidente e la Russia per l'invasione dell'Ucraina, è stata avanzata in una lettera inviata alle due istituzioni milanesi dalla direzione del Museo di San Pietroburgo.

"In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall'estero alla Russia" e "l'Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura", ha spiegato il direttore del museo di San Pietroburgo.

Sono 23 le opere che dalle Gallerie d'Italia, dovranno essere restituite all'Ermitage di San Pietroburgo entro la fine di marzo. La richiesta da parte del museo statale russo è arrivata anche al Polo culturale di Intesa Sanpaolo, oltre che a palazzo Reale ed altre realtà è come la Fondazione Fendi di Roma.

Alle Gallerie d'Italia la mostra in corso 'Grand tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei', è stata realizzata proprio in partnership con l'Ermitage, con il quale c'era un accordo triennale di collaborazione. Dal museo non commentano la decisone del ministero russo della cultura, preferendo allinearsi alle parole del ministro Franceschini, sul fatto che le opere in prestito si restituiscono al proprietario.

La richiesta del ministero russo della Cultura di riavere in patria tutte le opere date in prestito, riguarda non solo Milano con Palazzo Reale ma anche Roma con la Fondazione Alda Fendi. Il museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, che come è noto è statale ha chiesto alla fondazione romana la restituzione di 'Giovane donna' di Pablo Picasso, un'opera cubista del 1909, che finora non era mai stata esposta in Italia.

"Il ministero non ha competenza in materia, sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d'Italia. Ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbano essere restituite". Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini.





venerdì 4 marzo 2022

lunedì 21 febbraio 2022

Un asteroide nello spazio è il più grande giacimento d'oro


La corsa all'oro da qualche tempo ha un nuovo obiettivo: lo spazio. La Nasa, infatti, ha scoperto un asteroide che è già ufficialmente la più grande riserve aurea del mondo. Si chiama «16 Psyche», si trova tra Marte e Saturno e la sua composizione potrebbe rendere tutta la popolazione mondiale... milliardaria. È composta di oro ma anche da altri metalli pesanti di grande valore come ferro e nichel: il suo valore? Non meno di 10.000 quadrilioni di dollari. 

Praticamente un'enorme fortuna, purtroppo non a portata di mano: se l'asteroide colpisse la Terra (senza fare danni, ovviamente) e il suo valore fosse distribuito in tutta la popolazione mondiale, renderebbe gli abitanti del pianeta miliardari. Nel conto in banca personale di ognuno entrerebbero circa 1,3 miliardi di dollari pro capite. Secondo gli standard attuali dell'oro, ovviamente, visto che il valore è frutto anche della scarsità (e un'enorme disponibilità ne diminuirebbe il valore stesso).

La Nasa ha già spiegato di voler realizzare un piano per raggiungere «16 Pysche», una missione che sarebbe programmata per il 2026 con l'obiettivo di saperne di più sulle sue caratteristiche. Almeno per il momento, però, non sarà possibile estrarre l'oro. Uno degli scienziati più prestigiosi al mondo, il presidente della Royal Astronomical Society del Regno Unito, John Zarnecki, ha assicurato che, pur non escludendo la possibilità di farlo in futuro, oggi riuscirci sembra complicato. 

Secondo alcuni calcoli, stabilire solamente una stima teorica su come estrarre l'oro su un asteroide dello spazio, richiederebbe circa 25 anni di studio. «16 Pysche» non è l'unico elemento stellare con metalli di grande valore: nella stessa zona è presente un altro asteroide lungo 200 metri con un nucleo di platino, il cui valore sarebbe di circa 30.000 milioni di dollari.





lunedì 7 febbraio 2022

martedì 1 febbraio 2022

È morto Tito Stagno, raccontò lo sbarco sulla Luna


È morto Tito Stagno, il giornalista Rai che raccontò lo sbarco sulla Luna. "Ha toccato", annunciò nella concitazione con quasi un minuto di anticipo rispetto all'effettivo "allunaggio". aveva appena compiuto 92 anni. Nato a Cagliari il 4 gennaio 1930, il 20 luglio del 1969 tenne gli italiani incollati davanti alla tv nella prima lunghissima maratona per seguire la missione Apollo. 

La presidente della Rai Marinella Soldi e l’amministratore delegato Carlo Fuortes sono vicini alle figlie Caterina e Brigida, alla moglie Edda e a tutta la famiglia nel ricordo di Tito Stagno, giornalista dal linguaggio semplice ed efficace, a lungo volto televisivo della Rai entrato nelle case degli italiani con il racconto di grandi momenti della seconda metà del Novecento". Così la Rai in una nota ricorda il giornalista scomparso a Roma.

“Addio a Tito Stagno, grande giornalista italiano che ha raccontato con rigore e professionalità i principali eventi del nostro paese" ha detto il ministro della cultura Dario Franceschini "e che tutti ricordiamo per l’emozione con cui guidó gli italiani nel viaggio sulla Luna. Mi stringo con affetto al dolore dei familiari e degli amici in questa triste giornata in cui se ne va un pezzo di storia del giornalismo italiano”.

Per 17 anni è stato responsabile dello Sport su Rai Uno, ha curato La Domenica Sportiva (dal 1976 al 1991 con Carlo Sassi e dal 1991 al 1993 con Alfredo Pigna) oltre a esserne anche il conduttore, insieme ad altri, dal 1979 al 1981 e nella stagione 1985-1986. Andato in pensione, ha continuato a lavorare scrivendo per L'Eco di Bergamo e la Gazzetta di Parma.

A dicembre 2010 è stato ospite dei giornalisti di Sky TG24 per commentare in diretta minuto per minuto il lancio della missione spaziale Sojuz TMA-20 dal cosmodromo di Bajkonur in Russia con a bordo l'astronauta italiano Paolo Nespoli assieme ai colleghi Dmitrij Jur'evič Kondrat'ev e Catherine Coleman. Nel suo curriculum, anche una partecipazione al festival di Sanremo, nel 2014, annunciando la canzone che passa il turno. Il 15 dicembre 2014 viene insignito della Stella d'Oro al Merito Sportivo.





sabato 22 gennaio 2022

L'annuncio di Baricco: "Ho la leucemia, a giorni farò il trapianto"


"Ehm, c'è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (bè non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza). A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale, prima di questa avventura. Figuriamoci adesso". 

Lo scrive su Twitter lo scrittore Alessandro Baricco annunciando così attraverso i social, la sua malattia. 

"Molto altro non mi verrebbe di aggiungere - prosegue lo scrittore che pubblica anche la foto del suo computer sul comodino e di un libro, 'Il circolo di Pickwick' di Dickens - Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene. Per un po' non contate su di me - conclude - ma d'altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l'aria di riuscirci abbastanza in fretta. Abbracci, A.B.".