sabato 21 dicembre 2019

Chernobyl: si torna a produrre vodka, la segale non è radioattiva

La zona di esclusione» di Chernobyl ricomincia a dare frutti. Un gruppo di ricercatori inglesi ci ha seminato un campo di segale e dai chicchi di quelle spighe ha distillato la vodka Atomik, il primo prodotto alimentare proveniente dall’area abbandonata intorno alla centrale nucleare ucraina esplosa il 26 aprile del 1986. «Il risultato? Non è più radioattiva di qualsiasi altra vodka», spiega Jim Smith, professore di Scienze ambientali all’università di Portsmouth, che ha guidato il team nel progetto e punta a dimostrare quanto sia innocuo ormai quel territorio.

L’acquavite artigianale è stata ottenuta dai chicchi di segale cresciuti nell’area sigillata dopo la catastrofe, lievemente contaminati, e dall’acqua raccolta nella zona di esclusione, ma non contiene niente di pericoloso. «Qualsiasi chimico può spiegare che nel processo di distillazione le impurità radioattive restano fra le scorie», precisa Smith. «Abbiamo chiesto ai nostri colleghi dell’università di Southampton di controllare con gli strumenti del loro laboratorio specializzato se c’era ancora radioattività - racconta - e non hanno trovato nulla».



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