sabato 7 dicembre 2019

Puglia: «I Rolex falsi finivano in tutte le gioiellerie»

I Rolex falsi venduti dal gioielliere dei vip di Ostuni sono finiti al polso di tanti clienti ignari, ma anche nelle vetrine di negozi importanti in tutta la Puglia. La Procura di Brindisi ha chiuso l’indagine che nell’aprile 2018 portò ai domiciliari sei persone tra cui il pregiudicato tarantino Egidio Stevens Saracino (finito in carcere) e Giuseppe Pannofino, proprietario di «Lo Scrigno», una insegna notissima tra gli appassionati di orologi di lusso.

La novità contenuta nel provvedimento firmato dal pm Raffaele Casto è che gli indagati sono saliti a nove. Rispondono tutti, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, di riciclaggio, autoriciclaggio e ricettazione. L’ultima ipotesi riguarda un altro gioielliere, Vittoriano Montevago, titolare del negozio di orologi usati dell’aeroporto di Bari: per l’accusa avrebbe consapevolmente comprato due Rolex falsi da Pannofino, uno dei quali (un «Submariner Date») sarebbe stato pagato 5.500 euro e rivenduto a 7.100 euro a un rappresentante di materiali edili cui Montevago avrebbe spiegato che «era un secondo polso poco utilizzato, cioè quasi nuovo, tenuto da una ragazza che lo aveva ricevuto come regalo».

L’indagine condotta dalla Finanza e partita a seguito di una verifica fiscale su «Lo Scrigno» punta a dimostrare che i Rolex venduti da Pannofino erano in realtà dei «frankenstein», assemblati con pezzi in parte originale e in parte falsi ma venduti sempre come veri. Peccato che all’esame dei periti della casa siano emersi numeri di serie inesistenti, certificati di garanzia contraffatti e pezzi «made in Napoli». Ma a un occhio poco esperto il trucco poteva sfuggire, anche perché alcuni degli ignari acquirenti hanno spiegato di essere stati tratti in inganno dalla notorietà della gioielleria «Lo Scrigno» e dalla varietà di orologi disponibili, spesso modelli introvabili nelle concessionarie ufficiali.



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