mercoledì 5 febbraio 2020

Coronavirus, la situazione: 492 morti, 200mila sotto osservazione

Continua ad aggravarsi il bilancio dell'epidemia di coronavirus. Che però, almeno per il momento, continua ad essere un'emergenza circoscritta soprattutto alla provincia dell'Hubei, il primo focolaio del contagio. Gli ultimi dati diffusi dalla Commissione sanitaria cinese, relativi alla giornata di ieri, parlano di 65 morti, tutti nello Hubei: è il conto più pesante dall'inizio della crisi e porta il totale a 492. Aumentano anche i nuovi contagi registrati, 3.887, di cui 3.156 nella provincia di cui Wuhan è capoluogo.

Nella città più colpita, dove gli ospedali e il personale sanitario continuano a essere sotto enorme pressione, le autorità stanno riconvertendo a centri medici undici edifici tra palestre, palazzetti dello sport e centri congressi, aggiungendo in tutta fretta 10 mila posti letto per trattare i malati. Intanto sulla nave da crociera giapponese tenuta in quarantena da un giorno al largo del porto di Yohohama dieci persone sono risultate positive ai test per il virus.

Sia quello dei morti che quello dei contagi confermati è l'aumento più grande dall'inizio dell'epidemia. È una tendenza attesa, ma che conferma come almeno per ora il picco del contagio non sia stato raggiunto. Il bilancio globale dei morti è arrivato a 492, di cui due fuori dalla Cina continentale, e quello dei contagiati a 24.536, di cui poco più di 200 fuori dalla Cina. Le persone sotto osservazione sono 185 mila.

I pazienti affetti da coronavirus che sono guariti e sono stati dimessi con successo dagli ospedali in Cina si sono portati a 898 (+268), secondo gli ultimi dati aggiornati della Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese. La provincia dell'Hubei resta il primo e principale focolaio dell'epidemia e ha registrato finora 479 morti e 520 guarigioni, nonché 16.678 contagi sui 24.367 contati a livello nazionale.


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