sabato 29 febbraio 2020

Coronavirus: venerdì nero in Borsa, l'Europa 'brucia' 310 miliardi

Il 'venerdì nerissimo' sui mercati azionari europei ha causato un calo dell'indice Euro stoxx 600, che raggruppa i principali titoli quotati sulle Borse del Vecchio continente, del 3,5%, che si traduce in 310 miliardi di capitalizzazione persi in un'unica giornata. La sola Piazza Affari, con un calo dell'indice Ftse All share del 3,4%, ha 'bruciato' oltre 21 miliardi.

Lo spread tra Btp e Bund chiude a 171 dopo aver superato 180. Il rendimento del decennale italiano è all'1,01%.

Ultima seduta di settimana molto pesante per Piazza Affari che, in un clima molto nervoso e volatile, ha accusato con l'Europa ancora l'effetto Coronavirus: l'indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,58% dopo aver sfiorato un ribasso di cinque punti percentuali, l'Ftse All share in discesa dello 3,47%. A Milano, tra i titoli principali, i cali maggiori sono stati accusati da Snam, che ha perso il 4,47% sullo scivolone del greggio, con Hera in ribasso del 5,7%, Eni e Tim del 5,1%. Male anche A2a in ribasso del 4,9%, mentre Terna e Atlantia hanno perso il 4,8%. Nel settore finanziario, Bper ha ceduto il 4,7%, Poste il 4,6% e Mediobanca quattro punti percentuali, con Intesa in calo del 3,9% e Unicredit del 3,8%. Ha provato a tenere Pirelli (-1,5%), con Nexi in calo di un punto, la Juventus sulla parità, Prysmian in rialzo dello 0,4% e Amplifon in netta controtendenza con un aumento finale del 2,6%.

Wall Street archivia la settimana peggiore dalla crisi finanziaria del 2008. Una settimana in cui il Dow Jones ha ceduto oltre il 12% perdendo più di 3.500 punti. L'indice S&P500, quello delle 500 società a maggiore capitalizzazione, ha perso l'11,5%, mentre l'indice dei titoli tecnologici Nasdaq è scivolato del 10,5%, arretrando del 13% rispetto ai livelli record raggiunti di recente.


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