sabato 27 febbraio 2021

Ingegnere porta in tribunale l'Accademia della Crusca


L'ingegnere parla di "battaglia di civiltà" perché "sul sito della Crusca c'è una lunga pagina in cui si fa la cronistoria del termine terrone usato in senso dispregiativo": "La voce - riporta l'Accademia - nasce nei grandi centri urbani dell'Italia settentrionale con valore di 'contadino' e usata, in senso spregiativo o scherzoso, per indicare gli abitanti del Meridione in quanto il Sud era una regione caratterizzata da un'agricoltura arretrata".

Attraverso tre Pec nei mesi scorsi l'ingegnere ha provato a chiedere un'integrazione 'positiva' ricevendo "solo risposte evasive". Così si è poi rivolto al tribunale perché si aggiunga un riferimento "alla terra dei latifondisti, dei feudatari, dunque alla ricchezza, oltre a riconoscere un cognome i cui discendenti diedero lustro all'Italia Intera".

La vicenda, spiega, "è seria": dietro alla diatriba ci sono anche discriminazioni. Negli anni '90, "arrivato in Brianza per una supplenza in una scuola, ho resistito due mesi - racconta -. Mi sono sentito dire che con quel cognome potevo fare l'operaio, non certo l'ingegnere". O le volte che a Milano "sono rimasto a piedi quando chiamavo un taxi e dicevo il mio nome?".

"È assurdo voler far pagare alla Crusca la colpa dell'uso discriminatorio di un termine impiegato nella storia d'Italia quando, anzi, la nostra Accademia ha segnalato questo difetto, lo ha contestato, criticato, condannato, pur facendone, come è ovvio, la storia, perché la storia non si può cancellare". 

Reagisce così, interpellato dall'Adnkronos, il professore Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca, all'atto di citazione in tribunale presentato dall'ingegnere salernitano Francesco Terrone, che chiede alla secolare istituzione fiorentina i danni morali e materiali per una scheda lessicale su 'terrone' pubblicata sul suo sito internet. "



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