giovedì 9 dicembre 2021

È morta Lina Wertmuller


Una regista che ha fatto la storia della commedia italiana contribuendo a farla apprezzare a Hollywood, dove fu la prima donna a concorrere all'Oscar per la miglior regia per poi ricevere la statuetta alla carriera: con Lina Wertmuller, spentasi nella sua casa romana all'età di 93 anni, se ne va una guida e un'icona per le registe di tutto il mondo, da Jane Campion a Isabella Rossellini.

Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, questo il nome all'anagrafe, aveva iniziato questo mestiere quando erano pochissime le colleghe a farlo e i suoi film hanno messo d'accordo pubblico e critica.

Un ruolo, quello delle donne nel cinema, che aveva rivendicato anche in occasione dell'Oscar alla carriera: "Bisogna cambiare il nome a questa statuetta, chiamiamolo con un nome di donna, Anna", aveva scherzato. Era vedova da 13 anni, dall'aprile del 2008, quando il marito e scenografo teatrale Enrico Job morì a Roma all'età di 74 anni.

Nata a Roma il 14 agosto 1928, origini aristocratiche e svizzere, la giovane Lina si sentì attratta subito da quel mondo tanto che a diciassette anni si iscrisse all'Accademia teatrale di Piero Sharoff e per un periodo fu anche regista e animatrice del teatro dei burattini di Maria Signorelli.

L'esordio sul grande schermo come segretaria di edizione arrivò con "...e Napoli canta!" di Armando Grottini (1953) e più avanti fu aiuto regista di Federico Fellini nelle pellicole "La dolce vita" (1960) e "8 1/2" (1963). Il suo esordio come regista avviene nel 1963 con I basilischi, amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud Italia.






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