venerdì 17 giugno 2022

Firmato contratto 550mila sanitari, aumento 90 euro


Rinnovato il contratto di lavoro dei circa 550mila dipendenti della Sanità pubblica del Servizio sanitario nazionale. E' stata infatti sottoscritta nella tarda serata di ieri l'ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori del comparto sanità, dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori.

Il primo risultato raggiunto, affermano i sindacati, è un riconoscimento sul fronte economico: l'aumento minimo medio lordo mensile è infatti di 90 euro, ma sono anche previste specifiche indennità di categoria.

Il contratto ha una vigenza 2019/2021 e interessa precisamente 545 mila lavoratrici e lavoratori. L'accordo è stato firmato da Aran e dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up che esprimono "grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo". Con questo rinnovo, "a fronte delle risorse stanziate dal governo - affermano i sindacati - riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l'emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario e la salute dei cittadini.

Le risorse per il rinnovo del contratto ammontano a 241,6 milioni, che finanzieranno l'indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale. Ciò comporterà un aumento economico per i dipendenti. Ora il contratto sarà trasmesso dall'Aran al Comitato di Settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi.

Varie le novità, oltre agli aumenti economici. Il contratto prevedrà pure 'incarichi di posizione elevati' con bonus di indennità da 10 a 20mila euro. Tali posizioni saranno assegnate tramite concorso pubblico.





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