martedì 22 giugno 2021

Covid-19: in Puglia pochi casi come a settembre


Con lo 0,4% di tasso di positività riscontrato, oggi è stato toccato il picco minimo degli ultimi dieci mesi. Non accadeva dallo scorso settembre di avere un numero così basso di contagi covid in Puglia, prosegue, quindi, il calo della curva pandemica.

La settimana scorsa i casi si sono ridotti del 26% rispetto a sette giorni prima, in media sono stati registrati 90 pugliesi positivi al giorno: un andamento simile a quello di fine settembre 2020, quando però il virus stava per dare vita alla seconda ondata. 

Osservata speciale, però, resta la variante indiana o "Delta", come ribattezzata dall'Oms: la task force regionale ha avviato "un'attività straordinaria di sequenziamento" dei ceppi virali Covid per limitare la diffusione del virus mutato. Nel caso di positività in persone che hanno viaggiato, che erano già vaccinate o che sono state ricoverate dopo il peggioramento della malattia, verrà avviata immediatamente l'attività di sequenziamento del virus per capire se si tratta di variante Delta. Anche in caso di nuovi focolai a rapido sviluppo verrà svolto il sequenziamento. "Abbiamo due laboratori che lavorano sul sequenziamento e siamo fra le regioni italiane che hanno depositato più sequenze", ha spiegato all'ANSA l'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco.

Oggi su 4.356 tamponi sono stati rilevati 19 casi positivi: 1 in provincia di Bari, 11 in provincia di Brindisi, l'area più colpita dalla variante indiana, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto. Un caso già registrato nella provincia Bat è stato riclassificato e riattribuito. Sono stati registrati anche quattro decessi: 3 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.619.454 test; sono 237.853 i pazienti guariti mentre ieri erano 237.399 (+454); i casi attualmente positivi sono 8.420 (-235); i pazienti ricoverati sono 195 (-9), non accadeva da settembre che negli ospedali ci fossero meno di 200 persone contagiate dal virus. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia dall'inizio dell'emergenza è di 251.882. 



Partono le sospensioni per operatori sanitari no-vax


Avviate le prime procedure da parte delle aziende sanitarie di varie Regioni per la sospensione degli operatori sanitari non vaccinati per la Covid-19. Si tratta di medici, infermieri, operatori delle varie professioni sanitarie e assistenti socio-sanitari per i quali la legge prevede l'obbligo vaccinale quale requisito per l'esercizio della professione.

Ad oggi, secondo le stime della struttura commissariale per l'emergenza Covid, l'esercito di operatori 'no vax' conterebbe oltre 45mila professionisti, dei quali però solo lo 0,2% - precisano i sindacati di categoria - è rappresentato da medici. Più precisamente, secondo il report settimanale della struttura Commissariale, sono 45.753, tra medici, infermieri e personale sanitario in generale, i professionisti della sanità non ancora vaccinati in Italia: si tratta del 2,36% della categoria. 

Le Regioni con soggetti non vaccinati per questa categoria sul proprio territorio sono Emilia Romagna (14.390: il 7,87% rispetto al numero di operatori sanitari in tutta la Regione, dove a giorni dovrebbero concludersi le istruttorie), Sicilia (9.214 - 6,52%), Puglia (9.099 - 6,50%) e Friuli Venezia Giulia (5.671 -11,91%), Piemonte (2.893 - 1,90%), Marche (1.181 - 2,58%), Umbria (928 - 3,02%) e Liguria (172 - 0,29%). Alti anche i numeri nella Provincia di Trento (2.205 - 11,03%).

Per questi operatori sanitari, spiega il segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l'Anaao-Assiomed, Carlo Palermo, "in prima istanza, la legge prevede che possano essere addetti allo svolgimento di altre mansioni non a contatto con i pazienti, ma ciò solo ove possibile; in secondo luogo, l'operatore o il medico può essere messo in ferie forzose. In ultima istanza, si ricorre alla sospensione dalla professione senza il recepimento dello stipendio. Non è però contemplata la possibilità di licenziamento e la norma ha comunque validità fino al 31 dicembre 2021". 



sabato 19 giugno 2021

Ucciso per proteggere la mamma, a Mirko un diploma postumo


Un diploma postumo per Mirko Farci, il ventenne ucciso a Tortolì (Nuoro) mentre tentava di difendere sua madre - che è ancora in Rianimazione all'ospedale di Lanusei - dalla furia di Masih Shahid, 29enne pakistano ex compagno della donna. 

Durante una cerimonia in presenza del fratello Lorenzo, della zia, dei suoi compagni di classe, dei docenti e della commissione d'esame, la sua scuola, l'Istituto alberghiero Ianas, gli ha infatti conferito il diploma di maturità a cui teneva tanto. "Gli abbiamo dato 100, perché avere salvato la vita della madre quanto può valere se non il massimo?", ha spiegato la commissione, come riporta La Nuova Sardegna. 

L'istituto ha deciso di organizzare la cerimonia proprio nel giorno in cui il ventenne avrebbe dovuto conseguire il diploma di maturità. Inoltre, al giovane è stata anche dedicata una targa, in cui si legge: "A Mirko Farci, in ricordo del suo gesto, per noi una grande lezione di vita". La pergamena del diploma è stata consegnata alla zia materna, Stefania, e al fratello del giovane Mirko.

"E' un giorno speciale per L'Istituto Ianas, si sono conclusi gli esami della V A cucina, la classe di Mirko Farci. Lui teneva alla scuola, ai suoi compagni e a raggiungere questo obbiettivo", ha scritto in una nota il dirigente scolastico Gian Battista Usai.



venerdì 18 giugno 2021

Morto Giampiero Boniperti, una vita per la Juve: aveva 92 anni


E' morto nella notte a Torino per una insufficienza cardiaca Giampiero Boniperti, presidente onorario della Juventus, di cui è stato una bandiera prima come calciatore e poi come dirigente. Lo rende noto la famiglia. Boniperti, che negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, avrebbe compiuto 93 anni il 4 luglio. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni in forma privata per volere della famiglia.

Uno dei suoi ultimi interventi fu una lettera, scritta in occasione dei 90 anni:  "Alla Juve posso fare solo un augurio: continuare a vincere perché, come sapete, rimane sempre l'unica cosa che conta...". La vittoria, il marchio di fabbrica della sua Juventus, una casacca che Giampiero Boniperti l'ha portata per 444 partite. E poi, una volta tolta, si è seduto da dirigente negli uffici bianconeri. Eppure, quando era bambino si sarebbe accontentato - aveva raccontato tempo fa - di portarla "una volta, per essere felice per sempre".

Di vittorie e soddisfazioni alla Juventus ne ha avute tantissime, sul campo, ma soprattutto dietro la scrivania: cinque scudetti da giocatore, nel 'Trio magico' con Charles e Sivori, tutti i trofei possibili, in Italia e nel mondo, nel suo ventennio da presidente. Nel club bianconero era arrivato a 17 anni, pagato 60mila lire fifty fifty tra la squadra del suo paese, Barengo (Novara), e il Momo che l'aveva tesserato. Ne è uscito 48 anni dopo, quando ha lasciato la presidenza effettiva della Juventus. E' stato presidente dal '71 al '90 e poi, quando fu richiamato dalla famiglia Agnelli, amministratore delegato dal '91 al '94. Dal 2006 era presidente onorario.

Dei tantissimi calciatori di grido che ha portato alla Juventus, due tra i più amati sono stati Scirea e Del Piero; alla Juve ha fatto venire, dal Milan, un giovane Giovanni Trapattoni con il quale ha condiviso dieci stagioni con i primi successi internazionali. Una scommessa vinta contro gli scettici: con il "Trap" alla guida, la Juve vinse subito lo scudetto con il record a quota 51, quando le vittorie valevano ancora due punti. E' stato europarlamentare dal '94 al '99. Ma la sua grande, vera e unica passione è sempre stata la Juventus.


mercoledì 16 giugno 2021

Post di Eriksen: 'Grazie per gli incoraggiamenti'


"Grazie per i meravigliosi messaggi che mi inviate da ogni parte del mondo. Significano molto per me e la mia famiglia".

E' la risposta che Christian Eriksen ha inviato sul suo profilo Instagram, dall'ospedale dove è ancora ricoverato dopo il malore che lo ha colto in campo.

"Viste le circostanze, sto bene - aggiunge il giocatore danese - Devo sottopormi ad altri esami, ma mi sento ok. Ora tiferò per i miei compagni nella prossima partita".