giovedì 8 novembre 2018

La ricarica elettrica come il wifi: ecco il wireless a distanza

In principio era il cavo: smartphone e tablet dovevano essere collegati fisicamente a un presa elettrica. È ancora questa la tecnologia più diffusa. Poi sono arrivate le basi di ricarica wireless: basta appoggiarci il dispositivo per ridargli energia. Stanno diventando una soluzione sempre più familiare, in proprio o integrate su mobili e automobili. C'è però una startup americana che guarda già oltre, alla ricarica wireless “a distanza”. Si chiama Reach Labs e ha appena incassato un investimento da 9 milioni di dollari.

Cosa significa wireless a distanza? Semplice: ricaricare gli oggetti elettronici senza che siano a contatto con una base di ricarica né nelle sue immediate vicinanze. In sostanza, fa con l'energia quello che il wifi fa con i dati. Diventa così possibile ricaricare telefono, portatile e smartwatch contemporaneamente, anche se sono in stanze diverse della stessa casa o in un capannone industriale. Sì perché una ricarica wireless a lungo raggio non è solo un sistema comodo che permette di tenere nel cassetto i cavi. È un sistema che, quando perfezionato, potrebbe essere una nuova infrastruttura.

L'impatto di una tecnologia di questo tipo si vedrebbe nelle case, ma ancor di più negli impianti industriali e negli ambienti dove operano le macchine (cioè, potenzialmente, in quasi tutti). Basti pensare agli impianti produttivi automatizzati, ai magazzini dove i robot smistano la merce da consegnare, ai droni ricaricabili appena atterrano o mentre sono ancora in volo, a visori per la realtà virtuale e strumenti sanitari che non dovranno curarsi di prendersi una pausa. Ricaricare ovunque e in qualsiasi momento renderebbe i processi più efficienti. E non solo perché si riducono i tempi morti per la ricarica, ma anche per un'altra ragione.