lunedì 25 novembre 2019

Giornata contro la violenza sulle donne: una data per riflettere

Nel nostro Paese ogni 72 ore una donna è vittima di un femminicidio. E’ un dato terribile e spaventoso, davanti al quale non è possibile reagire se non con orrore e con la volontà di trovare un mezzo efficace per contrastarlo in ogni modo. Per aiutare tutti noi a prendere coscienza di questa drammatica realtà, in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, esce il libro di Ketty Carraffa “Il Made in Italy delle Donne - La Canzone di Marinella - Le donne imprenditrici di se stesse”, che raccoglie tante storie al femminile e i racconti di donne intensamente dedite alla solidarietà, all’associazionismo, all’imprenditoria e all’arte, coniugando l’impegno nei confronti di se stesse con l’innovazione sociale nei più svariati campi. 

La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la quale nel 1998 ha stabilito l’internazionalizzazione della data del 25 novembre per commemorare le donne vittime di violenza di genere e, successivamente il 17 dicembre 1999 con la risoluzione 54/134, ha istituito la Giornata Internazionale. La data del 25 novembre è stata scelta per commemorare il brutale omicidio delle tre sorelle Mirabal, assassinate a Malcedo, in Repubblica Dominicana, in questo giorno del 1960. Le tre donne erano attive oppositrici del regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che ha tenuto il Paese in uno stato di arretratezza e di caos per oltre 30 anni. Le tre giovani, Patria Mercedes, María Argentina Minerva e Antonia María Teresa Mirabal, furono fermate, seviziate e brutalmente assassinate sulla strada da un gruppo di agenti.

Le azioni di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne utilizzano spesso come simbolo le scarpe rosse, di volta in volta indossate o esposte pubblicamente. La consuetudine viene da un celebre progetto di arte pubblica, creato dall’artista messicana Elina Chauvet e intitolata, appunto, “Zapatos Rojos”, che significa scarpe rosse.


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