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venerdì 7 maggio 2021

Aforisma del 07 - 05 - 2021





mercoledì 5 maggio 2021

martedì 27 aprile 2021

Appuntamento con la Superluna rosa


Appuntamento con la Superluna rosa fra il 26 e il 27 aprile, la Luna piena di aprile più vicina alla Terra, chiamata così negli Stati Uniti in riferimento alla fioritura del muschio rosa (Phlox subulata). E' anche la prima Superluna del 2021.

'Superluna' è un termine non scientifico che indica la Luna piena che si trova nostro alla minima distanza dalla Terra, il cosiddetto perigeo, che nel caso della Superluna rosa è previsto alle 17:25 del 27 aprile. A causa della sua vicinanza alla Terra, la Luna piena appar deel 7% circa più grande, osserva l’Unione Astrofili Italiani (Uai), ma non è la Luna più ‘super’ del 2021, attesa invece a maggio.

“Consiglio di osservare il nostro satellite al crepuscolo, perché è molto suggestiva la visione della Luna piena che sorge al calar del Sole, in direzione opposta alla nostra stella”, osserva l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project. “La ragione è che la luce residua del crepuscolo permette di godere anche della visione del contesto terrestre circostante, con il nostro satellite che sorge alle spalle di paesaggi naturali o celebri monumenti. In piena notte invece - prosegue - il bagliore della Luna piena è tale che tutto il resto scompare”.

L'astrofisica osserva inoltre che "quando la Luna è all’orizzonte mentre sorge o tramonta, abbiamo l’illusione che sia più grande perché, bassa com’è e spontaneamente in linea con gli elementi terrestri in primo piano, propone al cervello quasi un paragone dimensionale, un riflesso incondizionato che ne esalta la grandezza. Al contrario - conclude l’astrofisico - quando il satellite è alto in cielo, si trova isolato nel vuoto apparente dello spazio, senza la vicinanza di altri elementi con i quali confrontare le dimensioni”.



sabato 24 aprile 2021

E' morta a 81 anni, Milva la «Pantera di Goro»


E' morta ieri a Milano Milva: lo conferma la figlia, Martina Corgnati, spiegando che la madre era malata da tempo. La grande cantante e attrice, Ilvia Maria Biolcati, aveva 81 anni e viveva a Milano con la segretaria Edith e la figlia Martina, critica d'arte.

Soprannominata "La Rossa" per il colore della sua chioma - Enzo Jannacci le scrisse anche una canzone con questo titolo - Milva ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo realizzando più di sessanta album. Nata a Goro, in Emilia Romagna, il 17 luglio 1939, nel corso della sua carriera ha partecipato 15 volte al Festival di Sanremo, un record di presenze che detiene insieme a Peppino Di Capri, Toto Cutugno e Al Bano.

Nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l'amante che dorme del 1989), intitolato 'Non conosco nessun Patrizio' e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, aveva annunciato il suo addio alle scene, dopo mezzo secolo di palcoscenico. Per molti è stata la «Pantera di Goro», si è spenta ieri nella sua casa milanese dove viveva con Edith, la sua fidata segretaria, e la figlia Martina Corgnati, critica d'arte avuta con il produttore discografico Maurizio Corgnati che ha confermato la notizia spiegando che la madre era malata da tempo. La famiglia in questo momento sta organizzando l'ultimo saluto. 

Nella sua lunga carriera Milva è passata dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strelher, passando per la musica di Franco Battiato, di Ennio Morricone, di Astor Piazzolla, le canzoni dei grandi compositori greci, francesi, tedeschi e tanto altro ma anche quelli sui palcoscenici di tutto il mondo. La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche Italiana, Francese e Tedesca, che le hanno conferito alte onorificenze. Il 26 marzo scorso Milva, aveva anche ricevuto il vaccino contro il Coronavirus. "Io mi vaccino perché tengo alla mia vita a e alla vita altrui", aveva scritto sulla sua pagina Facebook, "Fatelo anche voi. Abbiamo bisogno di tornare alla vita di prima, e di abbracciare i nostri cari. Tutti quanti insieme possiamo farcela a sconfiggere questo virus".



venerdì 23 aprile 2021

Vespa Piaggio, 19 milioni di storie in tutto il mondo


Sono 19 milioni le Vespa prodotte a partire dal 1946. Proprio nei giorni del suo settantacinquesimo compleanno, Vespa ufficializza anche il prestigioso traguardo di produzione che ha contribuito ha rendere quello di Vespa un fenomeno globale, tra epoche, paesi e culture diverse. E la Vespa che celebra i 19 milioni è una GTS 300 nella serie speciale 75th che è stata assemblata nello stabilimento di Pontedera, dove Vespa è prodotta ininterrottamente dal 1946. Di motivi per festeggiare, per il marchio Vespa, ce ne sarebbero poi anche diversi altri, visto il momento tra i più luminosi della sua storia che la vede commercializzata in 83 paesi, in tutti i continenti.

La gamma è sempre stata in continua evoluzione, rinnovandosi ma sempre rimanendo fedele ai suoi valori originali e un milione e 800mila veicoli prodotti negli ultimi dieci anni. Per il suo 75° compleanno Vespa si presenta in una serie speciale Vespa 75th, disponibile per Vespa Primavera (nelle cilindrate 50, 125 e 150 cc) e per Vespa GTS (nelle cilindrate 125 e 300 cc), limitatamente al 2021. La scocca di Vespa 75th si colora dell'inedito metallizzato Giallo 75th che, studiato espressamente per questa serie, reinterpreta in chiave contemporanea cromie degli anni Quaranta. 

Sulle fiancate e sul parafango anteriore compare il numero 75 in una tonalità più accentuata, a creare un elegante tono su tono, come anche nella vista frontale dove la tradizionale 'cravatta' è rifinita in tinta opaca giallo pirite. Fitta di avvenimenti e traguardi importanti tagliati, la storia di vespa è scandita da numerose date: sei il 1948 è l'anno in cui viene introdotto il modello Vespa 125 cc, nel 1949 l'Unione Italiana Vespa Riders, che incorpora 30 club, si forma e tiene il suo primo Congresso



giovedì 22 aprile 2021

martedì 13 aprile 2021

martedì 6 aprile 2021

Oggi è il Carbonara Day, il piatto italiano più amato nel mondo


Cinque ingredienti per uno dei piatti più famosi e amati della cucina italiana nel mondo: pasta, guanciale, pecorino, uova e pepe. Ma ci sono anche gli innovatori, versatili e sperimentatori, che aggiungono il loro tocco personale e reinventano la ricetta classica. In ogni caso, che siate puristi o tradizionalisti, il 6 aprile si celebra il Carbonara Day, un appuntamento ormai imperdibile per cuochi, food lover e appassionati che ogni anno condividono il proprio piatto sui social con gli hashtag #CarbonaraDay e #MyCarbonara, ideati dai pastai di Unione Italiana Food e IPO – International Pasta Organisation.  

Secondo la storia, la Carbonara nacque nel 1944 dall’unione tra la pasta italiana e gli ingredienti della ‘Razione K’ dei soldati americani, che consisteva in tuorlo d’uovo in polvere e bacon. Risalendo la Penisola, i militari americani accompagnavano la ‘Razione K’ agli spaghetti per integrare la dose di carboidrati.

Un’altra leggenda, però, narra che furono i carbonai appenninici (carbonari in romanesco), a ideare questo piatto, una sorta di evoluzione della tipica "cacio e ova" di origini laziali e abruzzesi. preparandolo con ingredienti di facile reperibilità e conservazione. Un'ultima ipotesi, infine, ricondurrebbe la genesi della ricetta alla cucina napoletana, individuando nel trattato “Cucina teorico-pratica” di Ippolito Cavalcanti del 1837 una possibile origine della pietanza.

 La ricetta della Carbonara classica romana

Ingredienti per 4 persone:

400 g di spaghetti freschi acqua e farina - 200 g di guanciale stagionato laziale (pezzatura g 1500/2000) - 4 uova biologiche - 200 g di pecorino romano DOP - Pepe nero selvaggio del Madagascar in grani q.b.

Procedimento:

- Pulite il guanciale dalla cotenna, tagliatelo prima a fette e poi a strisce quadrate da un centimetro.
- Sbattete un uovo intero, il tuorlo di tre delle uova e 100 gr di pecorino in una boule di vetro; mettete il composto a riposare in frigo per almeno 10 minuti.
- Scaldate una padella antiaderente possibilmente in ferro e rosolate a fuoco vivace le strisce di guanciale; quando sarà diventato ben croccante spegnete il fuoco.
- Portate a bollore, intanto, abbondante acqua in una casseruola. Salatela poco e tuffateci dentro gli spaghetti.
- Qualche minuto prima della cottura della pasta mettete nuovamente la padella con guanciale sul fuoco basso per farlo ravvivare.
- Prima di scolare la pasta, togliete dalla casseruola un po' di acqua di cottura e mettetela da parte.
- Scolate la pasta due minuti prima del tempo di cottura e versatela nella padella con il guanciale.
- Aggiungete le uova già aperte, il pecorino rimasto e un po' di acqua di cottura.
- Mantecate e saltare il tutto finché il composto non diventi omogeneo e cremoso.
- Se la crema risulterà troppo asciutta aggiungete altra acqua di cottura.
- Servite in un piatto fondo arrotolando gli spaghetti con un forchettone, versateci la cremina sopra e rifinite con abbondante pecorino e una bella spolverata di pepe nero.



lunedì 29 marzo 2021

E' morto Enrico Vaime, penna e anima del varietà


Con Enrico Vaime se ne va uno dei grandi padri dell'intrattenimento e del varietà in Italia. Si è spento domenica al Policlinico Gemelli di Roma. Considerato uno dei più brillanti autori radiofonici e televisivi, aveva 85 anni.

Con Italo Terzoli, con il quale ha costituito la ditta artistica Terzoli & Vaime, è stato uno dei più prolifici autori di teatro e di varietà radiofonico e televisivo fra gli anni Sessanta e Settanta. La sua produzione è sconfinata e include decine di titoli di grande successo e popolarità. Considerato un maestro dalle successive generazioni di autori, Vaime si è sempre distinto per l'intelligente ironia e il garbato umorismo.

Nato a Perugia il 19 gennaio 1936, entrò in Rai nel 1960 vincendo un concorso. Ha firmato per la tv circa 200 programmi, fra cui i varietà Quelli della domenica (1968), Canzonissima '68 e '69, Fantastico '88 e, con Maurizio Costanzo, Memorie dal bianco e nero (Rai Uno); le fiction Un figlio a metà, Italian Restaurant, Mio figlio ha 70 anni. 

Con Costanzo anche la sua ultima esperienza in tv, S'è fatta notte, dal 2012 al 2016. Portano la firma di Vaime anche numerosi musical teatrali, soprattutto per la coppia Garinei e Giovannini. Fra le sue commedie musicali: Felicibumta, Anche i bancari hanno un'anima, La vita comincia ogni mattina e tante altre. Con Enrico Montesano fece Bravo, Beati voi e Malgrado tutto beati voi.



venerdì 19 marzo 2021

Zeppole di San Giuseppe, il dolce della Festa del Papà


Tra le tradizioni culinarie più amate in Italia ci sono i dolci per la festa di San Giuseppe, la festa del papà del 19 marzo: i bignè fritti nel Lazio, le zeppole napoletane e in altre regioni meridionali, le raviole a Bologna, le Sfincie in Sicilia. Tante varianti, nel ripieno che classicamente è crema  pasticcera ma può essere anche ricotta, fritte o nella versione light al forno, forme diverse ma origine simile.

Per le zeppole, diventato il simbolo goloso della festa del papà, la realizzazione è a base di pasta choux di forma circolare con un foro centrale che viene farcito di crema pasticcera e guarnito con amarene sciroppate. Il bignè di San Giuseppe, popolare a Roma, è a base della stessa pasta, riempito di crema ma chiuso e senza frutta.

Due le teorie più accreditate. La prima risale direttamente alla storia della Sacra Famiglia. San Giuseppe, infatti, per mantenere Maria e Gesù dopo la fuga in Egitto, iniziò a cimentarsi come friggitore ambulante oltre che falegname! Non a caso, a Roma, San Giuseppe è apostrofato in modo simpatico come Er Frittellaro, da una poesia degli anni 50 scritta da Checco Durante, che inizia proprio così: “San Giuseppe frittellaro tanto bbono e ttanto caro (...)". 

Una seconda ipotesi fa risalire le zeppole alla storia romana e ad origini pagane. Il 17 marzo, infatti, si celebravano i Liberalia, in cui i ragazzi diventavano adulti e, in omaggio a Bacco e Sileno, scorrevano fiumi di vino e ambrosia, accompagnati da frittelle di frumento cotte nello strutto bollente, antenate delle "nostre" zeppole. Quando nel 1968 si istituì la festa del papà due giorni dopo il 17 marzo, nel giorno dedicato a San Giuseppe, le discendenti delle antiche frittelle romane divennero il dolce ufficiale di questa celebrazione.

Sull'origine della parola 'zeppola' non ci sono fonti certe: potrebbe derivare dal latino serpula(m), ossia serpe, a giustificare la forma arrotondata su se stessa, oppure dal termine ceppo, trasformatosi poi in zeppa, che indicava il pezzetto di legno utilizzato dietro o sotto i mobili quando traballano. Un'altra fonte accreditata riporta le origini del nome sulle strade di Napoli: zeppola deriverebbe da 'zì Paolo', nome del friggitore napoletano presunto inventore di questo dolce.



sabato 13 marzo 2021

Il più grande asteroide del 2021 pronto a salutare la Terra


Dopo il passaggio a inizio marzo dell'asteroide Apophis, un altro sasso cosmico si prepara a salutare la Terra il 21 marzo: è il più grande asteroide atteso nel 2021. Si chiama 2001 FO32 e, secondo le stime dei ricercatori del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, ha un diametro compreso fra 770 e 1.700 metri.

È classificato fra gli asteroidi potenzialmente pericolosi, ma passerà alla distanza di sicurezza di circa 2 milioni di chilometri, più o meno cinque volte la distanza media tra la Terra e la Luna.

"Si merita la definizione di asteroide potenzialmente pericoloso qualsiasi oggetto che sia più grande di circa 140 metri e che sia capace di avvicinarsi all'orbita della Terra entro 7,5 milioni di chilometri", spiega  l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project, che organizzerà una diretta alle cinque del mattino del 22 marzo, ora italiana, per osservare l'asteroide, trasmessa sul canale Scienza e Tecnica dell'ANSA. Secondo Masi, "le sue dimensioni lo rendono abbastanza brillante da essere visibile anche con piccoli strumenti, principalmente dall'emisfero meridionale".

Per i ricercatori della Nasa, il passaggio di questo asteroide, scoperto 20 anni fa, è un'opportunità per studiare, a partire dalla geologia, un fossile cosmico che si è formato all'alba del Sistema Solare. Per rivederlo dalle parti della Terra, bisognerà attendere il 2052, quando l'asteroide passerà a una distanza di circa 2,8 milioni di chilometri.



lunedì 22 febbraio 2021

domenica 14 febbraio 2021

mercoledì 10 febbraio 2021

mercoledì 3 febbraio 2021

venerdì 29 gennaio 2021

Botticelli record da Sotheby's: oltre 92 milioni di dollari

Un record per un "grande maestro" da Sotheby's: il rarissimo "Ritratto di giovane con tondo di santo" di Sandro Botticelli, e' stato venduto per oltre 92 milioni di dollari inclusi i diritti d'asta, diventando il secondo quadro di epoca rinascimentale e barocca piu' costoso della storia dopo il Salvator Mundi di Leonardo. "E' la quotazione piu' alta raggiunta da un'opera di un 'Old Master' da Sotheby's", ha annunciato Oliver Barker, il direttore di Sotheby's Europe, dopo aver finalizzato, battendo il martello sul podio, il prezzo del dipinto.

Acquistato da un cliente al telefono con Lillia Sitnika, capo del desk Russia di Sotheby's a Londra, il Botticelli era stato affidato alla casa d'aste dal miliardario Sheldon Solow, uno di grandi costruttori di grattacieli di New York, morto lo scorso novembre a 92 anni. Solow lo aveva acquistato circa 40 anni fa per poco piu' di un milione di dollari, una frazione della nuova valutazione, e donato qualche anno fa alla sua fondazione privata: un escamotage perfettamente legale che consentira' ai suoi eredi di sfuggire a una salata tassa sul capital gain.

Il quadro raffigura un giovane nobile che secondo gli esperti potrebbe essere un membro della famiglia Medici, i mecenati di Botticelli. Il giovane regge in mano un tondo ligneo dipinto nello stile dell'artista senese Bartolommeo Bulgarini. Quadri di Botticelli ancora sul mercato sono rarissimi: quello venduto oggi era stato esposto nel corso degli anni da grandi musei come il Metropolitan di New York, la National Gallery di Londra e la National Gallery di Washington.