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martedì 27 aprile 2021

Nessun legame tra epidurale durante il parto e l'autismo


Non c'è nessun legame tra l'uso dell'epidurale durante il parto e il rischio di autismo del nascituro. L'ipotesi era circolata lo scorso ottobre dopo la pubblicazione di uno studio, molto criticato, condotto in California, ma è stata smentita da una ricerca molto più grande pubblicata dalla rivista Jama Pediatrics.

I ricercatori dell'università di Manitoba, in Canada, hanno analizzato i dati di un ospedale tra il 2005 e il 2016, per un totale di oltre 123mila parti in cui era stata usata l'epidurale, tenendo conto però di molti fattori ignorati nella ricerca precedente, dall'età materna allo status socioeconomico a malattie materne pregresse come diabete o ipertensione.

L'analisi non ha trovato associazioni significative tra l'epidurale e i disturbi dello spettro autistico, anche quando ha preso in considerazione coppie di fratelli di cui uno nato con il farmaco e l'altro no. "Questo ci rende molto fiduciosi - concludono gli autori - nell'affidabilità dei nostri risultati.

La grande maggioranza delle evidenze scientifiche sull'epidurale, incluse quelle di questo studio, mostrano che è il metodo più efficace di alleviare il dolore del travaglio, e che le complicanze serie sono molto rare". 



lunedì 19 aprile 2021

Vaccinazioni a quota 15 milioni. 'Immunità gregge a agosto'


Nel giorno in cui l'Italia supera i 15 milioni di vaccinazioni, dalla Ue arriva l'annuncio che il nostro paese avrà "nei prossimi tre mesi 54 milioni di vaccini dei quattro finora approvati, cioè tre volte di più di quelli ricevuti finora". Lo ha detto il commissario per il mercato interno Thierry Breton, intervistato da Fabio Fazio, sottolineando che questo permetterà di "vaccinare il 70 per cento degli adulti entro luglio".

L'annuncio arriva nel giorno in cui i dati indicati dal commissario Francesco Figliuolo confermano l'accelerazione della campagna vaccinale che segna, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, "una fase diversa: sono stati somministrati in 3 giorni - ha detto - un milione di dosi di vaccino".

Di questo passo, secondo la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, l'immunità di gregge potrà essere raggiunto ad agosto o settembre. E mentre è in corso la distribuzione delle oltre 400 mila dosi di Moderna arrivate ieri sera all'hub nazionale di Pratica di Mare, la nuova settimana della campagna vaccinale anti-Covid in Italia sarà segnata martedì dalla cruciale decisione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) su Johnson&Johnson, il monodose bloccato dopo pochi casi di trombosi su sette milioni di somministrazioni negli Stati Uniti.



mercoledì 14 aprile 2021

Usa: "Chiesta la sospensione del vaccino Johnson&Johnson"


Gli Stati Uniti chiedono una sospensione sul vaccino Johnson&Johnson dopo alcuni casi di coagulazione. La sospensione, che sarà probabilmente questione di giorni, è legata a sei casi di sviluppo di una malattia rara nelle due settimane successive alla vaccinazione. Dopo aver convocato una riunione con l'Aifa, il ministro Speranza ha affermato: "Valuteremo nei prossimi giorni, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato perché è importante".

Il caso Usa - Cdc e Fda raccomandano alle persone alle quali è stato somministrato il vaccino J&J e che abbiano forte mal di testa, dolori addominali, dolori alle gambe o respiro corto di contattare il proprio medico. "Quello che vediamo per i vaccini Johnson&Johnson è simile a quanto osservato con AstraZeneca", hanno affermato le autorità sanitarie americane nel corso di un incontro per spiegare le motivazioni che hanno portato alla pausa nella somministrazione del vaccino. I problemi con il vaccino Johnson&Johnson si hanno in media nove giorni dopo la somministrazione.

Finora negli Stati Uniti circa sette milioni di persone hanno ricevuto il vaccino Johnson & Johnson. "Raccomandiamo una pausa nell'uso di questo vaccino per cautela", ha annunciato la Food and Drug Administration su Twitter. 

A New York tutti gli appuntamenti già programmati per il vaccino monodose sono stati confermati ma ad essere somministrato sarà il vaccino Pfizer. Mentre nel District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington, gli appuntamenti per il vaccino Johnson&Johnson sono stati tutti cancellati in attesa di essere riprogrammati.

Johnson&Johnson ha inoltre annunciato che ritarderà le consegne dei suoi vaccini in Europa. Tutti e sei i casi di malattia rara hanno riguardato donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni. Una di queste è morta mentre una seconda, in Nebraska, è stata ricoverata in condizioni critiche.



venerdì 2 aprile 2021

Autismo: 80.000 casi in Italia, allarme stress da isolamento


Isolamento domiciliare, impossibilità di vedere le espressioni del viso dell'interlocutore, assenza di fisicità, stravolgimento della routine: il Covid-19 ha radicalmente peggiorato la vita di chi soffre di autismo, condizione che in Italia colpisce circa 80.000 persone, mentre 270.000 hanno una diagnosi di disturbi dello spettro autistico.

A fare il punto, in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo che si celebra il 2 aprile, è la Federazione dei Logopedisti Italiani (Fli), figure chiave in grado di aiutare a stimolare abilità fondamentali per la crescita.

"A causa della pandemia la persona con autismo si è trovata catapultata in un mondo in cui sono cambiate le modalità interattive - spiega Sara Isoli, docente di logopedia all'Università di Verona e Padova -. Pensiamo solo alla mancanza di contatto fisico, o alla necessità di interagire con la mascherine, privando il paziente di un importante canale comunicativo come quello della lettura delle espressioni. Inoltre si sono modificate routine quotidiane: apertura e chiusura di scuole; spazi resi inaccessibili; interruzioni delle terapie e degli sport; lunghi periodi di isolamento a casa". Per questo nei periodi di lockdown si sono verificati anche diversi casi di regressione. 

"I disturbi legati all'autismo spesso si accompagnano a selettività alimentare - aggiunge Tiziana Rossetto, presidente Fli - ovvero al rifiuto di alcune varietà dei cibi, per via della loro consistenza, gusto, odore, colore, forma. Nei periodi di confinamento domestico molti bambini sono tornati a mangiare un numero minore di cibi, perdendo competenze faticosamente conquistate". In questo contesto, il logopedista ha svolto un ruolo importante nel sostenere le famiglie. Ma ha anche dovuto adattare il proprio intervento alle restrizioni dovute alla pandemia, attivando forme di tele-riabilitazione in equipe multidisciplinare. 



martedì 30 marzo 2021

Le conclusioni dell’Oms sulle origini della pandemia


La trasmissione del coronavirus all’uomo ha avuto luogo, con ogni probabilità, attraverso un animale – non meglio identificato – che ha fatto da veicolo di contagio tra i pipistrelli e gli esseri umani. E’ quanto emerge dallo studio redatto dall’Organizzazione mondiale della Sanità e da esperti cinesi, anticipato da alcuni organi di stampa, i cui risultati saranno illustrati ufficialmente oggi. L’ipotesi di una fuga del virus da un laboratorio è considerata invece “estremamente improbabile”, mentre possibile ma non probabile è ancora considerata la trasmissione da alimenti congelati o refrigerati.

I risultati dello studio erano in gran parte previsti, ma hanno lasciato molte domande senza risposta, a cominciare dal tipo di animale che avrebbe veicolato il virus tra i pipistrelli e l’uomo. “Sebbene i virus correlati più vicini (al Covid) siano stati trovati nei pipistrelli, la distanza evolutiva tra questi virus dei pipistrelli e SARS-CoV-2 è stimata in diversi decenni, suggerendo un collegamento mancante”, si legge nel rapporto. “Il possibile ospite intermedio di SARS-CoV-2 rimane sfuggente”, si aggiunge.

Il rapporto è stato scritto da un team internazionale congiunto composto da 17 esperti cinesi e 17 esperti di altri paesi, l’Oms, il Global Outbreak Alert and Response Network (GOARN) e l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE).

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) ha partecipato in qualità di osservatore.


martedì 23 marzo 2021

Acquaviva delle Fonti: tumore operato con robot paziente sveglio


Per la prima volta al mondo un tumore epatico maligno (epatocarcinoma) è stato asportato per via robotica in un paziente sveglio, che non poteva essere operato in anestesia totale per gravissimi problemi respiratori. L'intervento è stato effettuato nell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari).

Il paziente, valutato da numerosi centri in Italia che avevano controindicato l'intervento chirurgico per il rischio del 90% di non risvegliarsi, è stato operato con una anestesia periferica che permettesse il controllo del dolore e del movimento durante tutto l'intervento in respiro spontaneo, durato circa 3 ore.

"La scelta di svolgere l'intervento chirurgico per via robotica è stata fatta al fine di poter utilizzare la tecnologia più all'avanguardia per ridurre al minimo i rischi di complicanze durante l'intervento chirurgico. Abbiamo infatti utilizzato la visione tridimensionale, la fluorescenza e le ricostruzioni tridimensionali per guidare la resezione chirurgica" spiega Riccardo Memeo, direttore della Chirurgia Epatobiliopancreatica del Miulli, che ha condotto l'intervento con i colleghi Valentina Ferraro e Carlo Alberto Schena, con Carmine Pullano, specialista in anestesia neuroassiale, Gaetano Pavone, Claudia Piacente e Miriam Varvara, specialisti in anestesia dei trapianti di fegato e chirurgia epatobiliare avanzata, sotto la supervisione di Vito Delmonte, direttore della Anestesia e Rianimazione del Miulli. 

Grazie a protocolli di riabilitazione postoperatoria messi in atto dagli infermieri del reparto di chirurgia, il paziente è rientrato a domicilio in perfette condizioni generali a 72 ore dall'intervento.



venerdì 12 marzo 2021

Scoperte le nanoparticelle che bloccano il Covid


Potrebbe arrivare da minuscole particelle di carbonio capaci di impedirne la replicazione, una soluzione rivoluzionaria contro il coronavirus. Per ora questa strada alternativa nella lotta al Covid è stata battuta solo in laboratorio, in vitro. “Abbiamo sviluppato un sistema con nanomateriali di carbonio che riescono a inibire il virus", spiega all’AGI Plinio Innocenzi, scienziato e professore ordinario di Scienze e tecnologie dei materiali all’università di Sassari, che ha compiuto una serie di esperimenti assieme ai colleghi Luca Malfatti e Luigi Stagi.

“È una via alternativa che vale la pena esplorare, ma occorre essere prudenti", sottolinea il professore. "Al momento questo importante risultato è solo su un vetrino”.  La strada per arrivare a confermare la scoperta del team sassarese è lunga: “Ora è necessario sperimentare le nanoparticelle sugli animali e compiere studi approfonditi sui meccanismi”, precisa Innocenzi. “Se dovesse funzionare, hanno un potenziale utilizzo anche con le varianti”.

Le nanoparticelle o nanopolimeri sono strutture in scala nanometrica le cui piccole dimensioni ne cambiano le proprietà: “Si tratta di particelle piccolissime dove un nano metro è lungo quanto 10 atomi in fila”, spiega Innocenzi.  “Inoltre, non sono citotossiche", quindi non nuocciono alle cellule, "e anche questo è un aspetto importante”. Lo studio, iniziato un anno fa con lo scoppio della pandemia, è stato finanziato dalla Regione Sardegna, con la collaborazione dell'agenzia Sardegna ricerche, Porto Conte ricerche e dell’azienda Virostatics che ha eseguito i test sul virus.

“I test sono stati possibile grazie al BSL-3 (biosafety level), una camera di sicurezza biologica ad altissimo livello", evidenzia Innocenzi, "per intenderci quella di Wuhan ha un livello di biosicurezza 4. Quella del laboratorio di Virostatics è una delle poche in Italia”. Ma ora per proseguire gli studi di questa importante scoperta occorrono ingenti finanziamenti con tecnologie più sofisticate, sostiene lo scienziato: “Da ricercatore mi auguro che presto si possa andare avanti”. 



giovedì 11 marzo 2021

Covid: 22.409 positivi nelle ultime 24 ore, 332 le vittime


Sono 22.409 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 19.749. Le vittime sono state 332, ieri erano state 376.

Sono stati effettuati 361.040 tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia.

Ieri i test erano stati 345.336. Il tasso di positività (rapporto positivi/test) odierno è del 6,2%, ieri era stato del 5,7%, quindi oggi in aumento dello 0,5%.

Sono 253 gli ingressi in terapia intensiva per il Covid-19 nelle ultime 24 ore in Italia. Il saldo tra ingressi e uscite è di 71 pazienti in più. In totale in rianimazione ci sono ora 2.827 persone. Nei reparti ordinari (pneumatologia e malattie infettive) sono invece aumentati i pazienti di 489 unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.882.



domenica 7 marzo 2021

Covid: a Varese scoperto secondo caso variante rarissima


Una rarissima variante del virus SarsCov2 è stata identificata dal laboratorio di Microbiologia dell'Asst Sette Laghi, in provincia di Varese, di cui un solo analogo caso al mondo è stato già individuato in Thailandia.

Questa variante, come reso noto dal Asst a seguito delle analisi dei ricercatori guidati dal professor Fabrizio Maggi, si differenzia nel sequenziamento dell'intera proteina spike, quella parte del SarsCov2 che prende contatto con le cellule da invadere.

La scoperta è stata poi confermata dai medici del San Raffaele di Milano che, in poco tempo, hanno amplificato e ricostruito l'intero genoma del virus. Se la variante non sembra avere caratteristiche che inficino l'efficacia dei vaccini, mostra mutazioni genetiche tutte da studiare. Il secondo caso riscontrato è in Thailandia, isolato in un viaggiatore di ritorno dall'Egitto.

"L'identificazione di questa variante che ha solo un altro caso descritto al mondo è il punto di partenza per nuovi studi e approfondimenti - ha precisato Maggi - In particolare, ora che l'intero genoma di questa variante del virus è stato ricostruito, potremmo capirne il significato biologico con studi in vitro e dimostrarne l'eventuale impatto clinico ed epidemiologico sulla popolazione".

"Ancora una volta la Lombardia ha dato dimostrazione dell'eccellenza delle proprie strutture - ha detto l'assessore al Welfare Letizia Moratti - in questo caso con l'ASST Sette Laghi e l'Università dell'Insubria e l'Ospedale San Raffaele di Milano, con risultati rilevanti a livello internazionale".



giovedì 25 febbraio 2021

Covid: in Puglia 24 morti e quasi mille casi, il 9% dei test

Ci sono stati 24 morti per Covid 19 nelle ultime 24 ore in Puglia e su 10.925 test per l'infezione registrati, sono stati rilevati 991 casi positivi, con una incidenza del 9% (ieri era stato il 6,8%). Oltre metà dei casi, 561, si è verificato in provincia di Bari, 196 in provincia di Taranto, 99 in provincia di Lecce, 95 nella provincia BAT, 81 in provincia di Brindisi, 2 casi di residenti fuori regione e 4 provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.

L'assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, spiega che "I casi registrati oggi in provincia di Foggia sono 135, ma oggi sono stati eliminati dal database anche 170 casi registrati nel corso dell'ultimo mese che, dopo verifiche successive, sono risultati non confermati".

Delle 24 vittime, 7 vivevano in provincia di Bari, 5 in provincia di Foggia, 9 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.522.139 test, 106.688 sono i pazienti guariti e 32.090 sono i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 142.616 così suddivisi.



Moderna, un vaccino contro variante sudafricana

Moderna ha consegnato delle dosi del suo candidato vaccino, mRNA-1273.351, specifico contro la variante SARS-CoV-2 identificata per la prima volta nella Repubblica Sudafricana, al National Institutes of Health (NIH) statunitense per lo studio clinico. Lo si apprende dall'azienda.

Moderna ha annunciato ulteriori investimenti di capitale per aumentare la capacità produttiva globale del vaccino Covid-19: la capacità produttiva prevista per il 2022 è aumentata a 1,4 miliardi di dosi, ed il piano di base del 2021 è aumentato a 700 milioni di dosi e l'azienda sta lavorando per fornire fino a 1 miliardo di dosi nel 2021. Lo rende noto la stessa azienda, sottolineando che i nuovi investimenti di capitale "consentiranno una produzione aggiuntiva dell'attuale vaccino Covid-19 e garantiranno flessibilità per affrontare la produzione di potenziali richiami del vaccino contro le varianti".

Il vaccino Pfizer è efficace al 94% contro il Covid-19. Lo stabilisce uno studio realizzato in Israele su 1,2 milioni di persone e pubblicato oggi nel prestigioso New England Journal of Medicine. "Si tratta della prima prova convalidata dell'efficacia di un vaccino nelle condizioni del mondo reale", ha detto Ben Reis, uno dei co-autori dello studio che conferma il ruolo cruciale delle campagne di vaccinazione per mettere fine alla pandemia.

"Per rispondere alla maggior richiesta di dosi di vaccino abbiamo in programma di produrre 2 mld di dosi nel 2021, oltre il 50% della produzione prevista di 1,3 mld di dosi. Gli interventi previsti per aumentare le nostre capacità produttive sono a buon punto". La casa farmaceutica Pfizer spiega: "Stiamo facendo progressi sulle iniziative chiave: modifica dei processi di produzione nell'impianto a Puurs, completata con successo; il sito produttivo di BioNTech ha ricevuto la licenza di produzione e inizieremo la produzione per la convalida di EMA a febbraio, secondo i piani precedentemente annunciati".



martedì 9 febbraio 2021

Covid: 'Di questo passo' l'immunità di gregge ad agosto 2023.

Considerato l'attuale andamento delle vaccinazioni anti Covid in Italia, il raggiungimento dell'immunità di gregge non si otterrà prima del mese di agosto del 2023. E' il risultato di un'analisi della Fondazioe Hume per ANSA che calcola l'indice DQP (acronimo di: Di Questo Passo), che stima il numero di settimane ancora necessarie se le vaccinazioni dovessero procedere "di questo passo".

"All’inizio della sesta settimana del 2021 - si legge nel rapporto - il valore di DQP è pari a 130 settimane, il che corrisponde al raggiungimento dell’immunità di gregge non prima del mese di agosto del 2023".

Per immunità di gregge si intende una situazione nella quale ci sono abbastanza persone vaccinate, almeno il 70% degli italiani con almeno 1 vaccinazione, (e non in grado di trasmettere il virus) da portare la velocità di trasmissione del virus (Rt) al di sotto di 1, con conseguente progressiva estinzione dell’epidemia.

Il valore del DQP è in linea con quello della settimana scorsa (immunità di gregge a settembre 2023).

Per raggiungere gli obiettivi enunciati dalle autorità sanitarie (immunità di gregge entro settembre-ottobre 2021), il numero di vaccinazioni settimanale dovrebbe essere circa il quadruplo di quello attuale (2 milioni la settimana, anziché 500 mila).

Il calcolo dell’indice si basa su 4 parametri: una stima del numero di italiani vaccinati necessario per garantire l’immunità di gregge; quante vaccinazioni sono state effettuate nell’ultima settimana (da lunedì a domenica); quante vaccinazioni erano state effettuate dall’inizio della campagna (1° gennaio 2021) fino alla settimana anteriore a quella su cui si effettua il calcolo; che tipo di vaccini verranno presumibilmente usati (a 2 dosi o a dose singola).



lunedì 8 febbraio 2021

Parto durante intervento al cervello, salve madre e neonata.

Una giovane donna alla 35ma settimana di gravidanza ha partorito con un cesareo durante un intervento neurochirurgico in urgenza per un adenoma ipofisario sanguinante, un piccolo tumore benigno nella scatola cranica, che le stava provocando la perdita della  vista. E' accaduto all'ospedale Molinette di Torino grazie all'utilizzo di una tecnica mini-invasiva endoscopica attraverso il naso. Ora madre e figlia sono salve. La paziente era ricoverata da qualche giorno presso l'ospedale ginecologico Sant'Anna per un repentino calo della vista.

Le indagini radiologiche avevano portato alla luce la presenza di un piccolo tumore benigno nella scatola cranica, che sanguinando comprimeva i nervi ottici. La decisione di procedere contestualmente ai due interventi è di Francesco Zenga, neurochirurgo responsabile della neocostituita Struttura Chirurgia del Basicranio e Ipofisaria del Dipartimento di Neuroscienze, e dalla professoressa Silvia Grottoli, specialista della Endocrinologia. La paziente è stata prima sottoposta al cesareo, e dopo la nascita della figlia l'intervento è proseguito con la rimozione del tumore sanguinante. 

Questo intervento è avvenuto con una tecnica mini-invasiva endoscopica attraverso il naso. Per rendere possibile questo risultato, cinque Dipartimenti e due ospedali della Città della Salute di Torino hanno agito in sinergia. Nonostante il periodo difficile della pandemia Covid, sono così riusciti a salvare la vita e la vista a una giovane mamma e la vita di sua figlia. La paziente ora sta bene e presto potrà tornare al Sant'Anna dalla piccola Beatrice, nata di due chili e 185 grammi e affidata alle cure del neonatologo Mauro Vivalda della Terapia Intensiva Neonatale, che ne ha valutato le ottime condizioni di salute, nonostante il parto prematuro. 



lunedì 1 febbraio 2021

Covid: La Pfizer fornirà all'UE ulteriori 75 milioni di dosi di vaccino.

La Pfizer fornirà all'Unione europea fino a ulteriori 75 milioni di dosi del suo vaccino sviluppato insieme alla BioNTech nel secondo trimestre di quest'anno. Lo ha reso noto oggi la BioNTech.

"Lavoriamo con le aziende farmaceutiche per assicurare che i vaccini vengano consegnati agli europei. Pfizer-Biontech consegnerà 75 milioni di dosi in più nel secondo trimestre dell'anno e fino ad un totale di 600 milioni di dosi nel 2021". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter.

"Lavoriamo ancora all'aumento delle consegne dalla settimana del 15 febbraio, per assicurare le consegne di tutte le dosi di vaccino stabilite dal contratto nel primo trimestre", ha affermato Sierk Poetting, responsabile finanziario della Biontech in un comunicato. "Inoltre nel secondo trimestre potremo consegnare altre 75 milioni di dosi all'Ue", aggiunge. La notizia arriva nel giorno di un importante vertice sul vaccino convocato da Angela Merkel, cui sono invitate anche le case farmaceutiche. La videoconferenza si terrà nel primo pomeriggio.

Intanto il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, in un'intervista al Messaggero riferendosi al piano vaccini sottolinea che "dovremo vaccinare centinaia di migliaia di persone nei palasport, negli studi di medicina generale... avremo bisogno di una organizzazione di tipo militare che ancora non c'e'. Non puo' essere considerata ordinaria amministrazione". 



sabato 30 gennaio 2021

Covid: Italia lunedì quasi tutta gialla, 5 regioni arancioni.

"Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in serata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio. In area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome in area gialla". 

Resta il divieto di spostamento tra le regioni, come previsto dall'ultimo Dpcm. E' quanto precisato nella conferenza stampa al ministero della Salute per l'analisi del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. Il divieto, dunque, resta, nonostante molte regioni siano passate in area gialla. 

Ricorso della Regione Sardegna al Tar contro l'ordinanza del ministro della Salute Speranza che conferma l'isola in zona arancione. L'ha annunciato il governatore Christian Solinas. "Difendiamo i legittimi interessi e i diritti della Sardegna contro un provvedimento immotivato, che danneggia gravemente il nostro tessuto economico e produttivo affliggendo la Sardegna con un nuovo insopportabile atto di prevaricazione. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo di continuare il proprio lavoro".

"L'indice di trasmissione del contagio è sceso a 0,84. È un risultato incoraggiante frutto dei comportamenti corretti delle persone e delle misure di Natale che hanno funzionato. Numerose regioni torneranno in zona gialla. Questa è una buona notizia, ma è fondamentale mantenere la massima attenzione. La sfida al virus è ancora molto complessa". Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.



lunedì 25 gennaio 2021

Parte la campagna "Chemio: se posso la evito"

Rendere disponibili in tutta Italia i test genomici per le terapie più appropriate contro il tumore al seno. E' questa la richiesta avanzata alle istituzioni nazionali e locali da Europa Donna Italia, il movimento per la prevenzione e la cura del tumore al seno, che ha lanciato la nuova campagna nazionale "Chemio: Se Posso la Evito".

È stata aperta una raccolta di firme on line (europadonna.it/testgenomiciora) ed è partita una nuova social challenge. Ogni martedì e venerdì saranno pubblicati sui profili Facebook e Instagram di Europa Donna i video virali realizzati dai sostenitori della campagna (l'hashtag è #testgenomiciora).

Sempre sui principali social media saranno poi diffusi messaggi e materiale informativo relativi all'importanza dei test genomici. All'iniziativa hanno aderito varie società scientifiche e associazioni che lavorano in ambito oncologico.

Tra queste Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Siapec (Società italiana di anatomia patologica e di citopatologia diagnostica), Cittadinanzattiva, Eurama, Fondazione Insieme contro il Cancro, Fondazione Onda, Fondazione The Bridge, Komen e Senonetwork.

Da anni ormai i test genomici, grazie ai quali moltissime donne colpite da tumore al seno possono evitare la chemioterapia, sono disponibili nella maggioranza dei Paesi europei, ma l'Italia non ne ha ancora autorizzato la rimborsabilità. Solo lo scorso 30 dicembre, con l'approvazione della Legge di Bilancio è stato istituito un fondo nazionale di 20 milioni di euro annui per il rimborso delle spese sostenute dagli ospedali per l'acquisto dei test. Tuttavia il fondo non sarà accessibile finché il Ministero della Salute non emanerà un decreto attuativo, dopodiché le Regioni dovranno distribuire le risorse alle strutture del territorio. "Resta ancora molto da fare prima che i test siano effettivamente utilizzati sull'intero territorio nazionale - afferma Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - Con la nostra campagna vogliamo sensibilizzare in modo innovativo tutte le istituzioni sanitarie, sia nazionali che locali, affinché l'iter venga rapidamente completato". 



sabato 16 gennaio 2021

Covid: "Un passo in avanti l'ok di Aifa alla ricerca sugli anticorpi"

Il via libera dell'Agenzia italiana del farmaco alla ricerca sugli anticorpi monoclonali è "un passo in avanti molto importante per l'approvazione di nuovi medicinali anti-Covid, a carico del Ssn, per il loro uso emergenziale". Lo sostengono il farmacologo Carlo Centemeri, della Lorenzini Medical Foundation MI-NY, e il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca. E il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù, commenta: "E' una buona notizia e può rivelarsi un'ottima risorsa".  

Alla luce del quadro epidemiologico complesso e della circolazione di nuove varianti del virus SarsCoV2, gli esperti ritengono che sia "assolutamente necessario che venga implementato immediatamente l'armamentario di farmaci per il trattamento in fase precoce del coronavirus".



giovedì 14 gennaio 2021

Covid: Usa, i casi superano quota 23 milioni

Il bilancio complessivo dei casi di coronavirus negli Stati Uniti dall'inizio della pandemia ha superato quota 23 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo la famosa università americana i contagi nel Paese sono a tutt'oggi ben 23.071.895, inclusi 384.653 decessi. 

Raggiunge un nuovo record il numero delle vittime del bollettino sul Covid in Germania: stando ai dati del Robert Koch Institut sono stati 1244 i decessi legati a virus nelle ultime 24 ore (il picco finora era stato 1.188, l'8 gennaio). Sono inoltre 25.164 le nuove infezioni. L'indice di incidenza dei nuovi contagi per 100 mila abitanti su sette giorni è a 151,2, ancora molto lontano dalla soglia dei 50.

La Cina ha registrato ieri un nuovo decesso legato al Covid-19, il primo in otto mesi. Lo ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale nei suoi aggiornamenti quotidiani, precisando che il caso è stato registrato nella provincia di Hebei, il focolaio più grave in atto attualmente nel Paese.  E sono 138 i nuovi casi, che toccano i massimi da marzo 2020: lo ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale, secondo cui le infezioni domestiche sono state 124 e quelle importate 14. I nuovi contagi domestici sono in gran parte concentrati nella provincia di Hebei (81) e in quella settentrionale di Heilongjiang (43), che da ieri è in 'stato di emergenza'.



lunedì 11 gennaio 2021

Trovato nuovo paziente 1, donna positiva Covid a novembre 2019

Trovato il nuovo paziente 1 di Covid-19 italiano: si tratterebbe di donna milanese di 25 anni, cui era stata fatta una biopsia della pelle per una dermatosi atipica, il 10 novembre 2019, prima quindi del bambino milanese, considerato finora il paziente 1 in Italia, in cui era stata documentata la presenza del virus con un test fatto a dicembre 2019. La scoperta è stata pubblicata sul British Journal of dermatology dai ricercatori guidati da Raffaele Gianotti, dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con lo Ieo e il Centro diagnostico italiano. 

"Sulla base di quanto osservato in questi mesi sui malati di Covid - spiega Gianotti all'ANSA -, che presentavano lesioni cutanee, mi sono chiesto se non fosse possibile trovare qualcosa di simile prima dell'inizio ufficiale della pandemia. Ed effettivamente lo abbiamo trovato negli esami istologici fatti su alcuni pazienti nell'autunno del 2019".

I ricercatori hanno infatti riesaminato le biopsie cutanee di dermatosi atipiche, per cui non era stato possibile fare una diagnosi ben precisa nell'autunno 2019. "Nei nostri lavori già pubblicati su riviste internazionali abbiamo dimostrato che esistono in questa pandemia - continua - casi in cui l'unico segno di infezione da Covid-19 è quello di una patologia cutanea". E questo è stato il caso della giovane donna, che presentava solo lesioni cutanee (per cui si era sospettato inizialmente un lupus eritematoso), e un lieve mal di gola.

La sua biopsia, eseguita il 10 novembre, ha mostrato la presenza di sequenze geniche dell'Rna del virus SARSCoV2, 'le impronte digitali' del Covid-19 nel tessuto cutaneo. La paziente, contattata successivamente, ha riferito l'assenza dei sintomi dell'infezione da Covid-19, la scomparsa delle lesioni sulla pelle ad aprile e la positività degli anticorpi anti SarsCoV2 nel sangue a giugno 2020.