venerdì 9 aprile 2021

Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro vogliono un bambino


E' passato poco più di un anno dall'inizio della loro storia, e Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro sono prontissimi ad allargare la famiglia. Qualche mese fa sono andati a vivere insieme a Roma, lui le ha regalato un anello prezioso e ora un figlio sarebbe proprio la ciliegina sulla torta. "Non ci siamo ancora messi all’opera, ma prima o poi ci piacerebbe" ha detto l'influencer al settimanale Gente.

"Clizia si è trasferita a Roma per lavoro e questa scelta ci ha dato l’opportunità di coronare il desiderio di stare sempre vicini", ha raccontato Paolo, che con la sua compagna condivide una quotidianità spensierata. Sui social raccontano il loro amore fresco e allegro, mentre coltivano il sogno di dare un fratellino o una sorellina a Nina, la bimba che la Incorvaia ha avuto dal suo ex Francesco Sarcina. "Insieme guardiamo avanti, nella stessa direzione. Con questa casa abbiamo gettato le fondamenta per costruire una famiglia", ha detto lei a Gente.

Quando ha conosciuto Paolo, Clizia era reduce da una storia d'amore turbolenta, finita a pesci in faccia. Ora ha trovato la sua stabilità, un porto sicuro dove mettere il cuore in pace: "Siamo legati da oltre un anno: il nostro amore per me ha significato una rinascita. Vivere insieme è un bellissimo traguardo. Un passo importante che abbiamo desiderato e ponderato con testa e cuore, per poter scrivere ogni giorno, uno al fianco dell’altro, la più bella storia d’amore mai raccontata".


giovedì 8 aprile 2021

A marzo ascolti in calo sul 2020, ma è boom di smart tv


Cala l'ascolto televisivo nel mese di marzo a fronte dei risultati record di un anno fa: sono 11,4 milioni gli spettatori nelle 24 ore, due milioni e mezzo in meno rispetto all'inizio della pandemia (13,9 milioni, il 23,8% della popolazione), quando l'ansia per la diffusione del virus ci tenne incollati alla tv in media oltre 7 ore al giorno (429 minuti, scesi oggi a 369 minuti, esattamente un'ora in meno).

E in prima serata sono 27,5 milioni (il 47% della popolazione) le italiane e gli italiani con un televisore acceso, rispetto ai 30 milioni di un anno fa (il 51,2% della popolazione). E' la fotografia scattata dall'Osservatorio dello Studio Frasi, che segnala però anche il boom del consumo da smart tv, salito di 5,2 milioni marzo su marzo: le tv connesse a Internet hanno allargato a dismisura l'orizzonte dell'offerta grazie agli over the top come Netflix, Prime Video, Timvision, rendendoci sempre più partecipi, selettivi, critici ed esigenti.

Per quanto riguarda i pubblici, lo Studio Frasi rileva che a marzo è diminuito di un'ora e un quarto il tempo dedicato ogni giorno alla programmazione televisiva da bambine e bambini, evidente effetto del ritorno a scuola. Meno rilevante il calo degli altri segmenti di popolazione: si va dal -10% degli over 65, al -15% dei laureati, per salire al -25% di chi ha età compresa tra i 35 e i 44 anni, soggetti in parte richiamati al lavoro.

Quanto ai programmi, in testa alla classifica dei più visti a marzo 2020 c'erano quattro interventi del premier Giuseppe Conte, la Preghiera di Papa Francesco, due puntate del Commissario Montalbano e diverse edizioni del Tg1. Quest'anno troviamo le cinque serate del Festival di Sanremo (che l'anno scorso si tenne a febbraio), ancora Montalbano e le fiction Leonardo e Lolita Lobosco, tutti targati Rai1. Sul fronte delle reti, rispetto a marzo 2020 tutti gli editori perdono audience: nel giorno medio la Rai scende di 696mila unità (-13,8%), Mediaset di 899mila individui (-18,8%). Anche La7 perde ascolti, l'unico a crescere è Dazn (ma parliamo di 11mila spettatori nella media delle 24 ore almeno stando all'unica misurazione possibile, quella dal decoder Sky). In prima serata la Rai è l'unica con il segno più: a fronte di un calo complessivo del totale tv di 2,5 milioni di persone (-4,3%), Viale Mazzini riesce a pareggiare i conti con gli ascolti (+0,09%) grazie alle performance delle generaliste (+2,4%); soffre di più Mediaset con le generaliste a -19,4% rispetto alle prime serate del marzo 2020.



mercoledì 7 aprile 2021

Rissa a Miss Sri Lanka, vincitrice ferita da una rivale


La neo vincitrice di Mrs Sri Lanka è stata aggredita e ferita alla testa da un 'ex reginetta che l'accusava di non essere "degna del titolo perchè divorziata". L'incidente, riporta la Bbc, è avvenuto poco dopo l'incoronazione di Pushpika De Silvamsul palco del concorso in diretta tv.

Caroline Jurie, miss nel 2019, si è avventata sulla vincitrice e le ha strappato la corona che era stata fissata sui capelli con dei pettinini affilati.

"C'è una regola che esclude le divorziate, quindi sto prendendo l'iniziativa consegnando il premio alla seconda arrivata", ha urlato la Jurie al pubblico in sala, tra cui la moglie del premier, piazzando la corona sulla testa dell'altra miss che ha iniziato a esultare, mentre De Silva abbandonava il palco in lacrime. Più tardi ha scritto in un post su Facebook di essere andata in ospedali per farsi medicare alcune ferite.

Nel frattempo gli organizzatori del concorso hanno verificato che non fosse divorziata "ma solo separata" e le hanno restituito l'ambita corona.



LG: addio ai telefoni punta su auto elettriche e smart home


LG Electronics dice addio al mercato dei telefonini. Il gruppo coreano vuole "focalizzare maggiori risorse in altre aree di crescita come i componenti dei veicoli elettrici, i dispositivi connessi, la smart home, la robotica, l'intelligenza artificiale e le soluzioni B2B insieme a piattaforme e servizi" precisa una nota.

L'esperienza nelle tlc servirà all'azienda coreana "per sviluppare tecnologie legate alla mobilità come il 6G, per aiutare a rafforzare ulteriormente la propria competitività in altre aree di business.

Le tecnologie chiave sviluppate durante i due decenni di attività di business della divisione mobile saranno preservate e applicate a prodotti esistenti e futuri" assicura ma il tempo degli smartphone è superato, quelli attualmente in gamma andranno ad esaurimento vendite, fornirà assistenza clienti e aggiornamenti software ancora per un po' ma si aspetta che la graduale chiusura del business sia completata entro il 31 luglio. LG "continuerà a valutare la possibile vendita di alcuni asset a seguito della chiusura delle proprie attività mobile".



Protesta per le riaperture. Scontri, feriti due poliziotti. Sette i fermi


Tafferugli in piazza Montecitorio tra manifestanti e polizia durante la manifestazione di commercianti e ristoratori per chiedere le riaperture. Due poliziotti sono rimasti feriti, sono sette le persone fermate per i disordini. Lo si apprende da fonti investigative che stanno ancora analizzando i filmati e la dinamica di quanto avvenuto in piazza per valutare eventuali ulteriori provvedimenti.

La polizia ha effettuato diverse cariche quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine. Tra i manifestanti che hanno dato vita al sit in davanti alla Camera si sarebbero infiltrati diversi gruppi di estremisti con l'obiettivo di strumentalizzare il disagio sociale e far salire la tensione. E' la lettura che arriva da fonti investigative che in queste ore stanno ricostruendo quanto avvenuto in piazza Montecitorio. La situazione, viene fatto notare, non è cambiata da qualche mese fa quando l'allora capo della Polizia Franco Gabrielli, in una circolare inviata a prefetti e questori, segnalava il rischio che gruppi di facinorosi approfittassero del malumore dei settori più colpiti dalle chiusure, per far salire la tensione .

"Esprimo la mia solidarietà e vicinanza al funzionario della Polizia di Stato rimasto ferito durante la manifestazione in Piazza Montecitorio". Lo dichiara il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando che "in questo momento le proteste sono alimentate dalla situazione estremamente delicata per il Paese ma che è inammissibile qualsiasi comportamento violento nei confronti di chi è impegnato a difendere la legalità e la sicurezza".

"Siamo imprenditori, non delinquenti". È quanto urlano ai megafoni in piazza Montecitorio i commercianti e ristoratori che manifestano chiedendo riaperture. Al grido "libertà", decine di persone si sono avvicinate al cordone delle forze dell'ordine con le mani alzate, intonando cori e chiedendo di potersi avvicinare a Palazzo Chigi. In piazza si alternano momenti di tensione a slogan contro il governo.



martedì 6 aprile 2021

Boom di ordini per Ducati, arrivano 200 contratti a termine


Circa 200 contratti a termine, da firmare entro fine aprile, con scadenza (per ora) al 31 maggio. La bolognese Ducati si trova a far fronte a un picco produttivo e scattano le contromisure: si cerca personale anche tra i cassaintegrati. Per la Rossa di Borgo Panigale pesano la crescita delle vendite, superiore a quanto preventivato, e la necessità di recuperare i ritardi della catena distributiva.

"Di fronte a un importante aumento degli ordinativi uniti ad alcuni ritardi nell'arrivo dei materiali che si sono verificati per via del Covid sulla catena distributiva e che hanno rallentato la produzione — spiega al Corriere di Bologna Mario Morgese, responsabile relazioni industriali e HR industrial manager — abbiamo la necessità di recuperare ed evadere le richieste, mai così numerose, arrivate nella prima parte dell'anno".

A occuparsi del reclutamento tre agenzie per il lavoro: Randstad, Adecco e Synergie, anche se poi il contratto viene firmato direttamente con Ducati: non ci sono quindi lavoratori somministrati, ma solo dipendenti diretti. Si cerca personale anche tra le aziende del territorio bolognese, spesso dell'indotto, in crisi o in cassa integrazione, come la Fiac di Pontecchio Marconi.

Il picco produttivo, e il boom di assunzioni che ne deriva, arriva dopo che, un anno fa, Ducati era stata una delle prime imprese bolognesi costrette allo stop a causa della pandemia, salvo poi essere tra le prime a riaprire con un rigido protocollo di sicurezza anti-Covid. Soddisfatti i sindacati: "Ben vengano i nuovi ingressi, ma questo picco produttivo va trasformato in un'opportunità per accelerare il percorso di crescita occupazionale anche per chi è già in organico con contratti precari", commenta Simone Selmi (Fiom Cgil).



Crolla l’occupazione: febbraio 945.000 occupati meno in un anno


A febbraio si registrano 945mila occupati in meno rispetto allo stesso mese del 2020.

Parallelamente, nell’arco dei dodici mesi, crescono le persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +21mila unità), ma soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, +5,4%, pari a +717mila. E’ la stima provvisoria diffusa dall’Istat. Rispetto a gennaio, invece, gli occupati sono sostanzialmente stabili, mentre scendono lievemente i disoccupati e gli inattivi. 

Il tasso di occupazione, a febbraio, è stabile al 56,5%. S’interrompe, così, il trend negativo che, tra settembre 2020 e gennaio 2021, ha portato alla perdita di oltre di 410 mila occupati. Tuttavia “le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione, registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021, hanno determinato – è il commento dell’Istat – un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1% pari a -945mila unità)”.

La diminuzione coinvolge uomini e donne e tutte le classi d’età. Il forte calo degli occupati registrato nei dodici mesi coinvolge tutti: i permanenti diminuiscono dell’1,5% (-218mila), i dipendenti a termine del 12,8% (-372mila) e gli indipendenti del 6,8% (-355mila). Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali, quello di disoccupazione è più alto di 0,5 punti.