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mercoledì 17 novembre 2021

Pfizer e Moderna guadagnano mille dollari al secondo con i vaccini


Pfizer, BioNTech e Moderna guadagnano 65 mila dollari al minuto, ovvero più di mille dollari al secondo, grazie alla diffusione dei loro vaccini contro il Covid-19. È la stima contenuta in un rapporto della People's Vaccine Alliance, l'associazione di Ong che si batte per la distribuzione equa dei vaccini in tutto il mondo, di cui fanno parte anche Oxfam e Emergency.

I tre maggiori produttori di vaccini messi assieme guadagnano queste cifre grazie al fatto che vendono la maggioranza delle dosi ai Paesi ricchi, a scapito di quelli che non si possono permettere di pagarle e infatti sono molto indietro nella somministrazione dei vaccini, accusa l'associazione.

La stima dell'associazione Pva è fatta sulla base dei risultati pubblicati dalle tre società, che, complessivamente, prevedono di realizzare profitti per 34 miliardi di dollari quest'anno. Diverso il caso di AstraZeneca e Johnson & Johnson, che finora hanno venduto i loro vaccini al prezzo di costo.

"È indecente che poche imprese intaschino milioni di dollari di utili ogni ora che passa, mentre solo il 2% dei Paesi a basso reddito ha ricevuto le due dosi di vaccino contro il coronavirus", ha denunciato Maaza Seyoum dal dipartimento africano della People's Vaccine Alliance e African Alliance.

L'associazione contesta anche il fatto che, nonostante un finanziamento pubblico di oltre 8 miliardi di dollari, Pfizer, BioNTech et Moderna hanno sempre respinto gli appelli a trasferire la tecnologia dei vaccini ai produttori locali dei Paesi a basso reddito attraverso l'Oms, "una misura che potrebbe aumentare l'offerta mondiale, abbassare i prezzi e salvare milioni di vite". La Pva da tempo invita i giganti dell'industria farmaceutica a togliere immediatamente i brevetti che proteggono i vaccini anti Covid, e una trattativa su questo e' in corso presso l'Organizzazione mondiale del commercio.






domenica 24 ottobre 2021

Mps: il negoziato tra Unicredit e Mef è ad un passo dalla rottura


Il governo italiano e UniCredit si stanno preparando ad annullare i negoziati su Mps dopo che gli sforzi per raggiungere un accordo sul piano di ricapitalizzazione sono falliti.

E' quanto scrive Reuters sul suo sito.

Secondo quanto riporta l'agenzia citando due fonti, Roma ha deciso che non sarà in grado di soddisfare le richieste di Unicredit per un pacchetto di ricapitalizzazione del valore di oltre 7 miliardi di euro in quanto questo renderebbe l' accordo "troppo punitivo" per i contribuenti.

Ad incidere, inoltre, l'impossibilità di raggiungere un accordo basato sulle condizioni fissate a luglio. 

"Accogliamo con soddisfazione la posizione del Ministero del Tesoro che, secondo fonti di stampa, riterrebbe non soddisfabili le richieste di Unicredit di un intervento di 7 miliardi di euro del Monte dei Paschi di Siena per procedere alla fusione tra i due istituti bancari". Così in una nota le deputate e i deputati del M5S in commissione Finanze alla Camera. 

"Ora auspichiamo che la trattativa torni su binari normali e che si torni a discutere per trovare la migliore soluzione possibile per il Monte dei Paschi: è necessario pertanto ottenere prima di tutto una proroga dei negoziati per capire se c'è spazio per una mediazione". "Da tempo - affermano i deputati M5S - abbiamo manifestato perplessità sulle richieste di Unicredit che vanno ben oltre quanto già pianificato dalla Banca senese, che aveva la necessità un aumento di capitale da soli 2,5 miliardi, lontano dalle cifre chieste dall'istituto di Piazza Cordusio".






venerdì 15 ottobre 2021

Ultimo volo Alitalia da Cagliari. Il saluto commosso della hostess


E' decollato alle 22.36, con mezz'ora di ritardo, il volo AZ 01586 Cagliari-Roma, l'ultimo della storia di Alitalia. Alle 23.22 è atterrato a Fiumicino, chiudendo così una storia lunga quasi 75 anni per l'ex compagnia di bandiera.

Nasce l'era di Ita. Aereo praticamente pieno, con circa 180 passeggeri a bordo, alla cloche il comandante Andrea Gioia, 55 anni, 15mila ore di volo, formatosi alla scuola di volo di Alitalia. Un volo che assume una valenza ancor più simbolica visto che è stato anche l'ultimo collegamento 'tricolore' con la Sardegna, da sempre servita da Alitalia. Nella gara per la continuità territoriale, infatti, Volotea ha avuto la meglio su Ita e da domani sarà il vettore spagnolo low cost a garantire i collegamenti dai tre aeroporti sardi con Roma e Milano a tariffe agevolati per i residenti nell'Isola.

"Signori e signori innanzitutto volevo ringraziavi per averci accompagnato durante questi 74 anni. E' il nostro ultimo volo Alitalia e di cuore grazie per aver volato sempre con noi e per averci dato fiducia". Questo il messaggio commosso di saluto della hostess Laura Canto che ha postato il video sulla sua pagina Facebook. "E ora voglio avere io l'onore di fare l'ultimo annuncio per questo volo. Signori e signori buongiorno, siamo pronti per l'imbarco del volo Alitalia AZ1581 con destinazione Cagliari attraverso l'uscita E23. Imbarchiamo i passeggeri dalla fila 31 alla fila 15. Alitalia ringrazia per aver scelto i propri servizi e vi augura buon volo", ha concluso la hostess.

Tra gli obiettivi a cui punta la newco, quella di essere la compagnia aerea più verde in Europa. "Mi impegno a far sì che entro il 2025 Ita sia la compagnia aerea non low cost più ecologica d'Europa, e questo grazie agli accordi con Airbus per la fornitura di aerei di ultima generazione", ha detto Altavilla, ma il presidente si impegna anche "affinché Ita metta davvero il cliente al centro della politica commerciale" e che "rispetti i canoni di corretta gestazione economica".






giovedì 23 settembre 2021

Piaggio MP3 ha brevetti esclusivi, condannata Peugeot Motorycles


Lo scooter a tre ruote Piaggio MP3 è un prodotto unico di Piaggio e conta su brevetti europei esclusivi e tutelati. Ragion per cui il Metropolis di Peugeot Motorcycles va considerato una copia contraffatta. La conferma arriva da due sentenze del Tribunal Judiciaire di Parigi e del Tribunale Ordinario di Milano, che con pronunce emesse a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, hanno condannato Peugeot Motocycles (oggi di proprietà di un Gruppo Indiano) per la contraffazione.

Entrambe le sentenze sono di primo grado, ma il Gruppo Piaggio è fiero dellʼesito favorevole perché afferma lʼesclusività dei brevetti che hanno dato vita al modello MP3. Lo scooter è infatti uno dei più tecnologici sul mercato, perché a dispetto delle tre ruote ‒ che garantiscono stabilità e sicurezza ‒ gli consentono anche inclinazioni laterali tipiche di una motocicletta tradizionale. Il Gruppo Piaggio ha investito nella Ricerca & Sviluppo del suo veicolo, che oggi vanta una posizione di leadership nel mercato di riferimento e va, pertanto, tutelato. Più volte ha dovuto intraprendere azioni analoghe anche per difendere la Vespa dalle innumerevoli imitazioni (perlopiù asiatiche).

Il tribunale parigino ha condannato Peugeot Motocycles a un risarcimento del danno quantificato in 1.500.000 euro, cui si aggiungono ulteriori ammende per violazione e spese legali. Inoltre a Peugeot Motocycles sarà inibita sul territorio francese la produzione, promozione, commercializzazione, importazione, esportazione, uso e/o possesso di un qualsiasi scooter a tre ruote che utilizzi il sistema di controllo brevettato dal Gruppo Piaggio, pena una sanzione pecuniaria per ogni veicolo oggetto della contraffazione.

Analogo provvedimento è stato deciso dal Tribunale di Milano, che ha inibito a Peugeot Motocycles sul territorio italiano l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la pubblicizzazione del Peugeot Metropolis, stabilendo 6.000 euro di penale per ogni veicolo venduto dopo il termine di 30 giorni dalla comunicazione della sentenza. Peugeot Motocycles dovrà anche ritirare dal commercio in Italia tutti i veicoli in contraffazione entro 90 giorni, pena un’ulteriore penale di 10.000 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza.




domenica 5 settembre 2021

WhatsApp, multa da 225 milioni per violazione sulla privacy


L'Irlanda, sede europea di Facebook, ha imposto una multa di 225 milioni di euro a WhatsApp per aver violato le leggi sulla privacy dei dati dell'Ue. L'App di messaggistica non avrebbe "assolto ai suoi obblighi di trasparenza" per quanto riguarda la comunicazione agli utenti sull'utilizzo dei dati. "Non siamo d'accordo con la decisione, le sanzioni sono del tutto sproporzionate. Faremo appello", ha commentato un portavoce di WhatsApp.

WhatsApp ha fatto inoltre sapere di essersi sempre impegnata "a fornire un servizio sicuro e privato. Abbiamo lavorato per garantire che le informazioni fornite siano trasparenti e complete e continueremo a farlo".

Risultato di una indagine avviata nel dicembre 2018, la sanzione inizialmente decisa dall'Irlanda è stata rivista al rialzo su richiesta degli enti regolatori europei. La Commissione per la protezione dei dati irlandese è in gran parte responsabile del controllo dell'adesione alla carta dei diritti dei dati GDPR dell'Ue. I regolatori hanno concesso tre mesi a WhatsApp per conformare la sua comunicazione agli utenti alle diverse disposizioni della legge europea sulla privacy del 2018. WhatsApp ha fatto sapere che ricorrerà alla Corte europea.

E' la seconda multa più onerosa comminata dall'Ue contro un'azienda tecnologica statunitense per violazione delle norme sulla privacy, dopo quella data ad Amazon. La sanzione di 225 milioni di euro rappresenta circa lo 0,8% del profitto di Facebook nel 2020.




martedì 31 agosto 2021

Ocse: Pil secondo trimestre accelera, Italia tra migliori G7


Il Pil della zona Ocse è rimasto inferiore ai livelli pre-pandemia, malgrado un'accelerazione della crescita nel secondo trimestre 2021, all'1,6% contro lo 0,6% del trimestre precedente: è quanto emerge dalle stime provvisorie diffuse dall'Ocse. Per le sette grandi economie nel loro insieme, precisa l'organismo per la cooperazione e lo sviluppo economico internazionale con sede a Parigi, la crescita è passata dallo 0,4% all'1,6%, ma con forti disparità da un Paese all'altro.

Il Regno Unito ha registrato la più forte crescita (4,8% contro almeno 1,6% nel trimestre precedente), seguito dall'Italia (2,7% contro 0,2% nel trimestre precedente). Pil in aumento anche tra gli altri big dell'economia mondiale, ma in misura minore rispetto a Regno Unito e Italia. Negli Stati Uniti come in Germania, la crescita è aumentata dell'1,6% contro rispettivamente 1,5% e -2% nel trimestre precedente. In Francia e in Giappone il Prodotto interno lordo è cresciuto rispettivamente dello 0,9% e dello 0,3%, dopo 0% e -0,9% nel trimestre precedente. Nella zona euro e nell'Unione europea, il dato è divenuto positivo, rispettivamente 2% e 1,9%, dopo cali di -0,3 % e -0,1% nel trimestre precedente.

Se si paragona l'attività economica del secondo trimestre 2021 con i livelli pre-pandemia (quarto trimestre 2019), il Pil resta inferiore di 0,7 punti percentuali nella zona Ocse. Tra le sette grandi economie, il Regno Unito vede lo scarto più significativo (-4,4%), seguito dall'Italia (-3,8%), dalla Francia e dalla Germania (entrambi -3,3%). Gli Stati Uniti, nel secondo trimestre, sono l'unica grande economia ad essere già tornata ai livelli pre-pandemia, con un Pil che supera di 0,8 punti i livelli pre-pandemia.




sabato 28 agosto 2021

Fincantieri: varata a Marghera 'Norvegian Prima'


"Norwegian Prima", prima di sei navi da crociera di nuova generazione della nuova classe Prima per Norwegian Cruise Line è stata varata presso lo stabilimento di Marghera. Ncl è parte di Norwegian Cruise Line Holdings Ltd., gruppo crocieristico statunitense fra i primi al mondo. 

Con circa 142.500 tonnellate di stazza lorda, quasi 300 metri di lunghezza e una capacità di ospitare 3.215 passeggeri, "Norwegian Prima" e le unità gemelle costituiranno la spina dorsale della flotta del futuro di Ncl. Le consegne sono previste tra il 2022 e il 2027. 

La classe si basa su un progetto di prototipo sviluppato da Fincantieri che valorizza le caratteristiche consolidate di libertà e flessibilità di Ncl con una configurazione di prodotto innovativa, in grado di arricchire ulteriormente l'esperienza offerta ai passeggeri.

Inoltre, particolare attenzione è stata posta all'efficienza energetica, con il duplice obiettivo di contenere i consumi in esercizio e minimizzare l'impatto ambientale, in linea con le più recenti normative in materia.




venerdì 30 luglio 2021

Unicredit tratta in esclusiva con il Mef per Mps


UniCredit e il ministero dell'Economia e delle Finanze, nella sua qualità di azionista di maggioranza di Banca Monte dei Paschi di Siena, hanno approvato i presupposti per una potenziale operazione avente ad oggetto le attività commerciali di Mps, attraverso la definizione di un perimetro selezionato e di adeguate misure di mitigazione del rischio. A tal fine, avvieranno interlocuzioni in esclusiva per verificare la fattibilità dell'operazione.

Tra i principali presupposti concordati con il Mef per verificare la fattibilità dell'operazione a livello patrimoniale ed economico c'è la neutralità della stessa rispetto alla posizione di capitale del Gruppo su base pro forma.

Inoltre un accrescimento significativo dell'utile per azione dopo aver considerato le possibili sinergie nette dell'operazione ed in ogni caso il mantenimento dei livelli attuali di utile per azione anche prima di tener conto delle possibili sinergie al 2023 Prevista anche l'esclusione di contenziosi straordinari non attinenti all'attività di ordinaria gestione bancaria e di tutti i relativi rischi legali, attuali o potenziali. Ed anche l'esclusione dei crediti deteriorati e l'adeguata copertura di eventuali ulteriori rischi di credito che siano identificati anche a seguito della due diligence attraverso modalità da definire. Infine l'accordo sulla gestione del personale in funzione del compendio inerente all'esercizio delle attività commerciali, al fine di assicurare un'integrazione agevole, rapida ed efficace del business nel gruppo. 

"E' presto per dire ora se il Governo sarà azionista di Unicredit". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel spiegando che "dipenderà da quale sarà la struttura dell'oeprazione". "Abbiamo un obiettivo in mente e puntiamo a concludere la trattativa il più presto possibile", ha sottolineato aggiungendo che "il perimetro che possiamo acquisire lo si saprà in settembre. Al momento la neutralità sul capitale è un principio, prima dobbiamo andare alla due diligence e stabilire il perimetro da acquisire".

La presidente e l'amministratore delegato di Mps esprimono soddisfazione per la manifestazione di interesse di Unicredit di entrare in data room. E' quanto si apprende da fonti della banca senese riguardo alla posizione di Patrizia Greco e Guido Bastianini.




giovedì 8 luglio 2021

Pil, Gentiloni: "Per l'Italia livello di crescita pre-Covid nel 2022"


"Si prevede che l'Italia raggiungerà i livelli di crescita pre-crisi nel corso del 2022, mentre ci sono diversi altri Paesi che li raggiungeranno prima, nel corso del 2021". Lo ha dichiarato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, che, durante la conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche aggiornate dell'Ue, ha ricordato che l'obiettivo sia quello della stabilità e non semplicemente un ritorno ai livelli pre-crisi. 

Dalle previsioni economiche della Commissione Ue emergono "dati positivi in generale e per l'Italia, con un tasso crescita del 5%. Sono cifre da boom economico". Il commissario ha però ribadito che non possiamo accontentarci di un rimbalzo "che ci riporti alla crescita molto striminzita degli ultimi anni", e quindi "dobbiamo utilizzare investimenti e riforme del Pnrr per avere una crescita stabile, duratura e sostenibile". 

"Il Pil dell'Italia è previsto in crescita del cinque per cento nel 2021 e del 4,2 per cento nel 2022. Le previsioni per il 2021 sono molto più elevate rispetto a quelle della scorsa primavera perché le attività economiche hanno reagito meglio del previsto" anche a seguito della "riduzione delle limitazioni alla attività delle aziende e alla mobilità, grazie ad investimenti pubblici e privati". 

"Tutte le economie della Ue raggiungeranno o supereranno i loro livelli pre-pandemia al più tardi entro il terzo trimestre 2022, e molti già alla fine di quest'anno" ha precisato, sottolineando come la stima della Commissione Ue per il Pil della Ue nel 2021 "è la più alta revisione in oltre dieci anni". Ma anche se il Pil della Ue e della zona euro torneranno ai livelli pre-crisi già a fine anno, "restano sotto i livelli attesi prima della pandemia".



domenica 6 giugno 2021

G7: accordo sulla tassazione globale. Draghi: 'Un passo storico'


Svolta "storica" sulla strada d'una maggiore equità globale nella tassazione delle grandi aziende, destinata nelle intenzioni a far pagare di più in primis chi si è arricchito ulteriormente nei mesi della pandemia (ossia i colossi del web) e a garantire risorse a Paesi e governi alle prese con l'esigenza di continuare a usare la leva dell'intervento pubblico per sostenere la ripresa post-Covid. 

E' il risultato chiave della riunione dei ministri finanziari del G7 chiusasi a Londra sotto presidenza britannica: riunione a cui l'Italia ha partecipato con Daniele Franco (esordiente in veste ministeriale), gli Usa con l'ex presidente della Fed e nuova segretaria al Tesoro dell'amministrazione Biden, Janet Yellen, e nelle cui conclusioni è stata rimarcata la volontà di insistere nella strategia di politiche economiche "espansive" per tutto il tempo che sarà necessario a uscire dalla crisi, sia pure con l'impegno a vigilare su deficit e a rimettere in sesto i conti pubblici una volta superata la recessione.

L'intesa anti-elusione infatti per ora impegna i 7 Grandi, in attesa di essere discussa nella sede del G20 a presidenza italiana nell'ambito del vertice di luglio a Venezia allargato alla presenza di altri attori cruciali del mondo, come Cina e Russia. Ma rappresenta fin d'ora un passo in avanti potenzialmente nodale: "un passo storico verso una maggiore equità fiscale", come ha definito l'intesa il presidente del Consiglio Mario Draghi e tutt'altro che scontato in seno allo stesso G7 ancora fino a "tre mesi fa", ha notato Paolo Gentiloni, presente in rappresentanza di Bruxelles come commissario Ue, che ha riconosciuto l'importanza "del cambiamento dell'amministrazione americana" e del "ruolo personale svolto da Janet Yellen" per il raggiungimento di questo traguardo "formidabile".



martedì 1 giugno 2021

Ciliegie, a Milano a 15 euro al chilo e in Puglia le buttano


Nei negozi di frutta milanesi vendute a 15 euro al chilo (ma c’è anche chi le ha viste a 20). E nei campi dove si raccolgono pagate a 1 euro al chilo. E così i produttori pugliesi non ci stanno. Uno di loro, esasperato, ha scaricato le cassette appena raccolte per strada. È accaduto a Casamassima, in provincia di Bari, dove un piccolo produttore le ha addirittura buttate tra il Comune e la sede della Polizia Municipale. «Non è possibile che queste ciliegie ci vengano pagate 1 euro al chilo — la protesta dell’agricoltore al Corriere del Mezzogiorno — per poi vedere che sugli scaffali vengono vendute a 15 euro al chilo. Siamo esasperati, questo è un prodotto che vale tanto ed è frutto di continui sacrifici».

Così le ciliegie pugliesi vendute da 15 a 20 euro al chilogrammo e pagate agli agricoltori meno di un caffè diventano un caso. Coldiretti Puglia parla di gravi speculazioni in atto con «prezzi da fame» riconosciuti nei campi per le ciliegie pugliesi al di sotto dei costi di produzione. «Sta crescendo la rabbia nei campi — denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia — per un prodotto di stagione che piace tanto ai consumatori, ma subisce le speculazioni della lunga filiera della vendita e gli effetti delle importazioni selvagge da Spagna, Grecia e fra qualche giorno anche dalla Turchia». Secondo Muraglia «è impensabile che dopo un anno di lavoro per raccogliere un prodotto di qualità, gli agricoltori siano costretti a lasciare le ciliegie sugli alberi perché non conviene venderle».

Per Coldiretti sarà determinante l’approvazione definitiva in Parlamento della Legge di Delegazione europea contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nelle filiere agricole e alimentari. Un intervento normativo che potrebbe rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo «non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato»


venerdì 28 maggio 2021

Il paese di Bocelli è il più ricco d'Italia, in Lombardia il più povero


Lajatico, in provincia di Pisa, paese natale del tenore Andrea Bocelli, è il Comune più ricco d'Italia, Cavargna (Como) il più povero. E' quanto emerso dall'elaborazione effettuata dall'istituto di ricerca Intwig dei dati diffusi dal ministero dell'Economia e delle Finanze Mef. L'analisi riguarda i redditi del 2019.

L'analisi mostra una prima tendenza: il reddito imponibile pro capite prima della pandemia (al netto delle eventuali detrazioni) è risultato di 20.079 euro, sostanzialmente stabile rispetto al dato del 2018, che era di 20.049 euro.

Con un reddito di 46.216 euro pro capite, Lajatico occupa, dunque, il primo posto nella top 10 del 2019 dei Comuni più ricchi d'Italia, guadagnando una posizione rispetto all'anno scorso.

Seguono Basiglio e Cusago, entrambi in provincia di Milano. Tra le novità del 2019, l'entrata in top 10 di Bogogno (Novara), che guadagna 32 posizioni, e di Rubiera (Reggio Emilia), che balza dalla 336ma posizione del 2018 alla sesta del 2019.

Agli ultimi posti della classifica si posizionano i piccoli Comuni di confine Cavargna (Como), Val Rezzo (Como) e Valle Cannobina (Verbania) con un reddito medio rispettivamente di 6.243 euro, 6.657 e e 6.776 euro che, secondo Intwig, è "probabilmente dovuto all'economia transfrontaliera".

Il triangolo Milano-Bergamo-Monza si conferma il più ricco d'Italia, mentre Roma esce dalla top 10.

"Dai dati sui redditi degli italiani del 2019 - osserva Aldo Cristadoro, ad di Inwig - colpiscono in particolare due aspetti: la crisi delle grandi città, che vedono una contrazione del reddito medio (di oltre 100 euro) e la differenza di genere a livello salariale, con un reddito medio pro capite degli uomini di 23.711 euro e di 16.101 per le donne".



venerdì 21 maggio 2021

A maggio accelera ripresa imprese area euro, ordini a top 15 anni


Nuovi netti rafforzamenti dell’attività delle imprese nell’area euro, con l’indice Pmi che a maggio è arrivato a sfiorare quota 60 punti, sui massimi da 3 anni e con un flusso di ordini in entrata ai massimi 15 anni. Lo riporta la società di ricerche Ish Markit, che elabora il Purchasing managers index in cui i 50 punti sono la soglia di neutralità: sopra è crescita, sotto è recessione. A maggio questo indicatore sull’insieme di industria e servizi dell’area euro è salito a 56,9 punti, dai 53,8 di aprile, massimo da 39 mesi.

Migliora decisamente anche il terziario, con il relativo indice Pmi a 55,1 punti dai 50,5 del mese precedente, mentre sul manifatturiero è rimasto quasi invariato a 62,8 punti. L’ottimismo per i prossimi 12 mesi continua a segnare nuovi record, ma anche gli indicatori dei prezzi aumentano, rileva Markit, toccando il massimo storico nel manifatturiero, poiché la domanda continua a superare l’offerta per molti prodotti e servizi.

“Con la riapertura dell’eurozona a seguito dell’allentamento delle restrizioni anti Covid-19, la domanda per beni e servizi all’interno della regione è cresciuta al tasso più alto in 15 anni”, rileva il capo economista di Markit, Chris Williamson. “Le misure di contenimento del virus sono diminuite al livello più basso dallo scorso ottobre, facilitando quindi il miglioramento. La crescita sarebbe stata ancora più forte se non fosse stato per i ritardi record nella catena di distribuzione e per le difficoltà nel riattivare velocemente l’attività delle aziende al fine di soddisfare la domanda, specialmente nel riavvio delle assunzioni”.

Secondo Williamson lo squilibrio tra offerta e domanda ha aggiunto ulteriori pressioni sui prezzi. “La durata di queste pressioni inflazionistiche dipenderà da quanto velocemente l’offerta si allineerà con la domanda. Al momento però il divario sta peggiorando, causando la più forte pressione dei prezzi sui beni mai registrata dall’indagine e l’aumento delle tariffe per i servizi”.



venerdì 23 aprile 2021

Settore smartphone in ripresa, ma Huawei non è più tra i big


Dopo un 2020 difficile, il settore smartphone mostra segnali di ripresa. Secondo la società Strategy Analytics il primo trimestre dell'anno evidenzia un aumento delle consegne su base annua pari al 24%; per gli analisti è il più elevato tasso di crescita registrato dal 2015. In totale solo nei primi tre mesi dell'anno sono stati consegnati 340 milioni di smartphone.

Gran parte del risultato è legato alla forte accelerazione impressa dai produttori cinesi sul fronte dei modelli dotati di 5G. Nella classifica produttori in vetta c'è Samsung seguita da Apple. Huawei - per le note vicende del bando Trump - non figura più tra i big.

Samsung ha consegnato nel primo trimestre 2021, 77 milioni di unità (+32% su base annua), seguita da Apple (57 milioni di unità, +44%) e dalla tripletta di aziende cinesi Xiaomi, Oppo e Vivo, rispettivamente al terzo, quarto e quinto posto. Se nel complesso - fanno notare gli analisti - il primo quadrimestre del 2021 può essere annoverato tra i migliori trimestri registrati dal settore negli ultimi anni, resta ancora da risolvere l'incognita della carenza di chip che potrebbe condizionare negativamente i prossimi.



lunedì 19 aprile 2021

Confesercenti: commercio online affossa i negozi, 70mila a rischio


Le restrizioni per il Covid spingono le vendite online e affossano quelle di negozi e supermercati. Questo fattore, insieme alla crisi dei consumi innescata dalla pandemia, sta mettendo in grave difficoltà l'intero comparto del commercio al dettaglio. Lo evidenzia un'analisi di Confesercenti, secondo le cui stime sono circa 70mila le attività commerciali che, senza una decisa inversione di tendenza, potrebbero cessare definitivamente nel 2021. 

Nel primo bimestre del 2021, evidenzia l'analisi di Confesercenti, gli acquisti presso la grande distribuzione e le piccole superfici si sono ridotti, rispettivamente, del 3,8 e del 10,7%, mentre le vendite sul canale online sono aumentate del 37,2%. 

Significativamente, l'espansione del commercio elettronico ha segnato un'accelerazione a partire da ottobre, quando le misure adottate per contrastare la seconda e poi la terza ondata del contagio hanno piegato vero il basso le vendite nei canali tradizionali, spiega lo studio, precisando che si tratta di un'evoluzione già osservata in occasione del primo lockdown di marzo-aprile 2020.



venerdì 9 aprile 2021

Chiara Ferragni entra nel Cda di Tod's


"Ritenendo sempre più importante occuparsi di impegno sociale, della solidarietà verso il prossimo e della sostenibilità nel rispetto dell'ambiente e del dialogo con le giovani generazioni, il gruppo Tod's nomina Chiara Ferragni membro del Cda". Lo si legge in una nota.

"Mi fa molto piacere che Chiara Ferragni sia entrata nel cda di Tod's", dice Diego Della Valle: "La conoscenza di Chiara del mondo dei giovani sarà sicuramente preziosa.

Inoltre, insieme, cercheremo di costruire progetti solidali e di sostegno per chi ha più bisogno, sensibilizzando e coinvolgendo sempre di più le nuove generazioni in operazioni di questo tipo". "Siamo certi - commenta il gruppo Tod's - che la conoscenza di Chiara del mondo dei giovani, unita all'esperienza dei membri del cda, possa costruire un gruppo di pensiero dedicato a progetti focalizzati alla solidarietà verso gli altri, con forte attenzione al mondo giovanile che, mai come in questo momento, ha bisogno di essere ascoltato".

"Ringrazio Diego Della Valle per la fiducia e il rispetto che ha nei miei confronti come donna e manager", dice Chiara Ferragni : "Unirmi al gruppo Tod's significa dare voce alla mia generazione con una delle eccellenze dell'Italia nel mondo".



martedì 6 aprile 2021

Crolla l’occupazione: febbraio 945.000 occupati meno in un anno


A febbraio si registrano 945mila occupati in meno rispetto allo stesso mese del 2020.

Parallelamente, nell’arco dei dodici mesi, crescono le persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +21mila unità), ma soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, +5,4%, pari a +717mila. E’ la stima provvisoria diffusa dall’Istat. Rispetto a gennaio, invece, gli occupati sono sostanzialmente stabili, mentre scendono lievemente i disoccupati e gli inattivi. 

Il tasso di occupazione, a febbraio, è stabile al 56,5%. S’interrompe, così, il trend negativo che, tra settembre 2020 e gennaio 2021, ha portato alla perdita di oltre di 410 mila occupati. Tuttavia “le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione, registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021, hanno determinato – è il commento dell’Istat – un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1% pari a -945mila unità)”.

La diminuzione coinvolge uomini e donne e tutte le classi d’età. Il forte calo degli occupati registrato nei dodici mesi coinvolge tutti: i permanenti diminuiscono dell’1,5% (-218mila), i dipendenti a termine del 12,8% (-372mila) e gli indipendenti del 6,8% (-355mila). Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali, quello di disoccupazione è più alto di 0,5 punti.



venerdì 2 aprile 2021

Immatricolazioni auto: +497% in Italia a marzo dopo crollo 2020


Il  mercato italiano dell'auto rimbalza a marzo: le immatricolazioni - secondo i dati del ministero delle Infrastrutture - sono state 169.684, il 497,2% in più dello stesso mese dell'anno scorso, quando però c'era stato un crollo dovuto al primo lockdown per la pandemia.

Rispetto a marzo 2019 le vendite sono, invece, in calo del 12,7%. Nei primi tre mesi dell'anno le immatricolazioni sono 446.978, in crescita del 28,7% sull'analogo periodo del 2020.

Il gruppo Stellantis ha immatricolato a marzo in Italia 68.222 auto rispetto alle 8.096 dello stesso mese del 2020, con una crescita del 742,7%. La quota sale al 40,2% rispetto al 28,5% di un anno fa. Nei tre mesi le immatricolazioni del gruppo sono 179.937, il 25,8% in più dell'analogo periodo dell'anno scorso quando erano state 143.070. La quota è pari al 40,3% rispetto al 41,2% del primo trimestre di un anno fa.



lunedì 22 marzo 2021

Amazon, i lavoratori: "Vi chiediamo di non comprare per 24 ore"


Primo sciopero in Italia per il colosso dell'e-commerce. Oggi è il giorno dello stop di Amazon, una tappa storica nelle relazioni sindacali con il gigante di Seattle. Il fermo riguarda un esercito di 9.500 addetti al magazzino e 15 mila driver. Lo sciopero è stato proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, mentre da più parti arriva l'appello: "Rispettatelo, non comprate per 24 ore". 

Le richieste sul tavolo sono numerose: verifica dei carichi di lavoro, contrattazione dei turni, corretto inquadramento professionale del personale, riduzione dell'orario di lavoro dei driver, buoni pasto, stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali, continuità occupazionale e stop a turnover esasperato. 

Dal canto suo, la multinazionale di Jeff Bezos ribatte punto su punto: "Mettiamo al primo posto i dipendenti, offriamo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale".



giovedì 11 marzo 2021

Ok commissione a assegno unico figli, ora ultimo voto Senato


Assegno unico all'ultimo miglio: dopo mesi di stand by, complice anche la crisi di governo, si sblocca l'iter parlamentare e un nuovo ok unanime in commissione Lavoro al Senato prepara la strada al via libera definitivo al ddl che "rivoluziona" gli aiuti alle famiglie,. come dicono all'unisono tutti i partiti.

Una "convergenza importante".che mostra la volontà di procedere spediti, osserva il ministro per la Famiglia Elena Bonetti, in Senato per il voto, assicurando che c'è tutto l'impegno, suo e del ministero dell'Economia, per attuare quanto prima la delega e centrare l'obiettivo di partire da luglio con il nuovo assegno per i figli a carico. Il progetto giaceva in Senato dalla scorsa estate dopo che la Camera aveva dato il primo via libera sempre all'unanimità al disegno di legge che delega il governo a istituire il nuovo strumento "universale e progressivo": si tratterà di un credito d'imposta o assegno mensile per i figli da 0 a 21 anni che andrà a tutte le famiglie compresi incapienti e partite Iva, finora escluse perché gran parte dei sostegni alle famiglie sono legati al contratto di lavoro (dipendente) o a detrazioni (che non si percepiscono con livelli di reddito sotto la no tax area). 

Il governo avrà 12 mesi per attuare la delega ma è pronto, assicura Bonetti, "a dare seguito prima possibile ai decreti attuativi". In attesa dell'ok definitivo dell'Aula del Senato, al momento ancora non in calendario, gli uffici della Famiglia e quelli del Mef dovranno quindi accelerare nella stesura dei decreti attuativi che dovranno stabilire, tra l'altro, l'importo dell'assegno (si è parlato in media di 200 euro al mese per figlio). La delega impone comunque di modularlo in base all'Isee, di dividerlo in parti uguali tra i genitori, di prevedere una maggiorazione a partire dal secondo figlio e di aumentarlo tra il 30% e il 50% in caso di figli disabili. Non solo, fino a 18 anni andrà ai genitori poi potrà proseguire fino ai 21 anni e dato direttamente ai figli, su richiesta, "per favorirne l'autonomia". 

Il sostegno sarà corrisposto dopo la maggiore età però solo se i ragazzi studiano, fanno un tirocinio o hanno primi lavori a basso reddito. Per finanziare questa riforma la legge di Bilancio ha stanziato i primi 3 miliardi per il 2021 (tra 5 e 6 a regime a partire dal 2022), che si sommano ai circa 125 miliardi attualmente dedicati ad altri strumenti che andranno gradualmente 'in soffitta', dai vari bonus (nascita, bebè), alle detrazioni per i figli a carico e l'assegno familiare.