venerdì 10 luglio 2020

Debutto musicale per Chiara Ferragni, ora un po' di spensieratezza

"Questo è stato il mio mini debutto musicale, anche se lo so che non so cantare, ma credo che in questo momento serve soprattutto un po' di spensieratezza". Lo ha detto Chiara Ferragni presentando oggi a Milano la nuova campagna pubblicitaria estiva della Pantene, nel giorno in cui esce anche il videoclip di 'Non mi basta più', la canzone della rapper Baby K., che fa da traccia musicale dello spot. Il progetto rientra nella nuova strategia comunicativa del brand che ha deciso di scegliere due protagoniste come Ferragni, già testimonial dell'azienda da 5 anni, e la cantante che hanno fatto delle lunghe chiome i loro tratti di forza e energia.

"Penso che dopo quello che abbiamo passato nei mesi scorsi le donne abbiano bisogno di trovare la carica necessaria - ha detto Valeria Consorte, Direttrice Beauty Care P&G Italia -. E recenti ricerche hanno dimostrato che quando una donna si sente a posto con i capelli, si sente bene con se stessa, più forte, più produttiva, è pronta ad affrontare la sua giornata". 

Lo spot dei nuovi prodotti punta i riflettori sui capelli come un elemento da indossare e che, come e forse più di un bel vestito o di accessori importanti, contribuisce a dare autostima e fiducia in se stesse. 


giovedì 9 luglio 2020

Pirateria audiovisiva in Italia: danni per oltre un miliardo di euro

Quasi un miliardo e cento milioni di euro persi, con un impatto negativo in termini di Pil di quasi 500 milioni, altri 200 di mancati introiti per lo Stato e si stimano 5.900 posti di lavoro spazzati via. E' il danno per l'economia italiana causato della pirateria audiovisiva solo nel 2019, secondo la nuova ricerca realizzata da Ipsos per conto della Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali.

Inoltre nei due mesi di lockdown c'è stata una brusca impennata con il numero dei pirati salito dal 37% al 40% e gli atti illeciti cresciuti da 69 milioni nel bimestre medio del 2019 a 243 milioni.

Un furto sostanzialmente in trend "stabile" rispetto all'anno precedente (37% di incidenza contro il 38% del 2018) - rileva la ricerca - seppure con un sensibile calo nel numero degli atti: circa 400 milioni di atti compiuti, ovvero -28% dell'anno precedente. Ma che si stima abbia scippato all'industria audiovisiva 591 milioni euro in un anno con oltre 96 milioni di fruizioni perse e che nei due mesi di lockdown ha visto un'ulteriore brusca impennata con il numero dei pirati salito al 40% e gli atti illeciti cresciuti da 69 milioni nel bimestre medio del 2019 a 243 milioni nei due mesi di pandemia.

Quanto alla tipologia di prodotti, i film rimangono il contenuto più ricercato dai pirati (nell'84% dei casi) ma con un forte calo rispetto al 2018 nel numero degli atti (-34%). Secondo posto per serie e fiction (63%) e programmi (46%). In forte crescita l'accesso illecito agli eventi sportivi live (27% pari a 5,2 milioni di persone). Dai dati Ipsos, cambiano anche le modalità di fruizione illegale: pur rimanendo stabile la via dello streaming, cresce in modo preoccupante l'accesso alle Iptv illegali, con un'incidenza del 10%. Tra i fruitori dello streaming si registra l'utilizzo delle app di messaggistica istantanea e dei social network per il reperimento dei contenuti. Tra gli under 15, cala il numero di pirati ma cresce il numero di atti illeciti, +27% rispetto all'anno prima, con un forte interesse verso serie e fiction.


Barzelletta del 09-07-2020



Energia: Ue vara piano di investimenti per idrogeno

La Commissione europea scommette sull'idrogeno e l'integrazione dei sistemi energetici per aumentare l'efficienza e tagliare le emissioni. L'Esecutivo Ue ha presentato una strategia per promuovere e sostenere la creazione di un mercato dell'idrogeno pulito in tre tappe, con traguardo al 2050. L'idrogeno sarà una priorità di investimento per l'Ue, con finanziamenti dal Recovery fund, da InvestEU, dal fondo per l'innovazione finanziato dall'Ets e dal programma per la ricerca Orizzonte Europa. Il sostegno sarà principalmente indirizzato all'idrogeno prodotto con rinnovabili ma anche a quello prodotto con fonti fossili come il gas, ma solo con sistemi di abbattimento delle emissioni. 

L'idrogeno oggi è una piccola parte del mix energetico Ue e per il 90% è prodotto con fonti fossili che aumentano le emissioni. In una prima fase (2020-24) l'obiettivo è decarbonizzare l'attuale produzione di idrogeno destinata a consumi in settori specifici come quello chimico, e promuoverla per nuove applicazioni. Questa fase si basa sull'installazione di almeno 6 Gigawatt di elettrolizzatori di idrogeno rinnovabili nell'Ue entro il 2024 e mira a produrre fino a un milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile. Nella seconda fase (2024-30) l'idrogeno dovrebbe entrare a fare parte del un sistema energetico integrato con l'installazione di almeno 40 Gigawatt di elettrolizzatori a idrogeno rinnovabile entro il 2030 e la produzione di dieci milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell'Ue. L'uso dell'idrogeno verrà gradualmente esteso a nuovi settori tra cui la produzione di acciaio, i trasporti terrestri e quelli marittimi. In una terza fase, cioè a partire dal 2030 e con orizzonte 2050, le tecnologie dell'idrogeno rinnovabile dovrebbero raggiungere la maturità ed essere utilizzate su larga scala in tutti i settore, specialmente quelli più difficili da decarbonizzare.

Grazie all'idrogeno "potremo dare un futuro sostenibile a Taranto mantenendo allo stesso tempo la produzione di acciaio in Europa e dando un'aria molto più pulita ai cittadini" della città. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans in occasione della presentazione della strategia europea per l'idrogeno. "Mi auguro che il governo italiano abbia interesse a lavorare con noi e usare anche le risorse" del Recovery fund per questo, ha aggiunto Timmermans.


Magalli viene preso in giro dalla Volpe

A "Ogni Mattina" Adriana Volpe è stata la protagonista di uno sketch con il conduttore Alessio Viola: gli ha fatto gli auguri ricordando la sua età, che era stata la miccia che aveva fatto esplodere la guerra con Giancarlo Magalli. Bene, l'eterno rivale non ha saputo trattenersi e ha risposto per le rime: "0,9%, tutti zitti, chi deve capire capisce...", riferendosi agli ascolti del nuovo programma della Volpe.

Magalli ha precisato: "Non sto gioendo, dico solo che forse sarebbe meglio star zitta". Tutto è cominciato quando qualche giorno fa la Volpe, intezionalmente, ha richiamato il momento in cui Magalli sbottò con lei. 

"Alessio, è il tuo compleanno, 45 anni! Auguri!", ha detto ironicamente Adriana. E Viola, con il sorriso tra le labbra, ha replicato: "Ma che hai detto il numero? Ma un'altra volta? Ma ci sei ricascata. Ma che dici l’età? Madonna! Già una volta hai fatto un casino a dire l'età...".

Dopo l'attacco di Magalli, la Volpe ha replicato in diretta: "Vorrei fare una replica. Una replica a un massaggio, a un post che Magalli ha ieri scritto, e che oggi prontamente ha tolto. In questo messaggio c’era una emoticon, un gesto, che dice 'stai zitta'. Caro Giancarlo, questo gesto non me lo fai. Hai provato per tanti anni a farmi star zitta. Non ci sei mai riuscito e non ci riuscirai neanche oggi. Tu caro Giancarlo, con questo gesto, sempre a voler zittire, dimostri di non avere rispetto per le persone e di non avere rispetto delle donne. E questo non te lo permetto".


mercoledì 8 luglio 2020

Dopo 6 mesi, il nuovo coronavirus è ancora un rompicapo

Da quando a fine dicembre è emersa quella che era una misteriosa polmonite a Wuhan, che poi si è scoperto essere causata dal coronavirus SarsCov2, 10 milioni di persone si sono ammalate in sei mesi. La pandemia da Covid-19 si è trasformata nella peggiore crisi di salute pubblica degli ultimi 100 anni, con oltre 500.000 persone morte finora. Ma nonostante ciò che si è scoperto, rimangono ancora 5 questioni aperte, quali l'immunità, i requisiti per il vaccino, le origini del virus e le sue mutazioni. A fare il bilancio è la rivista Nature sul suo sito.

La prima domanda è perchè le persone rispondono in modo così diverso al virus. Alcuni rimangono asintomatici mentre altri sviluppano una polmonite grave, a volte letale. Il consorzio internazionale della COVID-19 Host Genetics Initiative, che ha studiato il genoma di circa 4000 malati di Italia e Spagna, è riuscito a far emergere alcune mutazioni collegate alle forme gravi di Covid-19, tra cui una nella regione del genoma che determina il gruppo sanguigno. Tuttavia si tratta di mutazioni che hanno un ruolo modesto nell'evoluzione della malattia. Alcuni ricercatori della Rockefeller university di New York stanno cercando mutazioni con un impatto maggiore, studiando il genoma di persone sane sotto i 50 anni che hanno avuto forme gravi di Covid-19.

Secondo interrogativo da risolvere è quanto dura l'immunità da Covid. Il livello di anticorpi neutralizzanti il virus rimane alto per due settimane dopo l'infezione, per poi calare. In chi ha avuto forme più gravi, il livello degli anticorpi a livelli più alti dura più a lungo. Ma non si sa qual è livello di anticorpi neutralizzanti necessario a evitare una nuova infezione da SarsCov2 o a ridurre i sintomi con un nuovo contagio.

Terza questione sono le mutazioni sviluppate dal virus. Tutti i virus mutano e il SarsCov2 non fa eccezione. I ricercatori stanno dibattendo se una mutazione nella proteina S del virus, emersa a febbraio in Europa e ora dominante nel mondo, oltre a rendere il virus più infettivo in laboratorio, abbia effetto sull'essere umano.

Quarta domanda riguarda il vaccino. Ora sono in sviluppo circa 200 vaccini nel mondo e 20 sperimentazioni cliniche. I primi test su larga scala dovrebbero iniziare nei prossimi mesi. Gli studi sui macachi dell'università di Oxford hanno mostrato che il vaccino previene l'infezione ai polmoni e la polmonite, ma non la blocca nel resto del corpo, come nel naso. I pochi dati sull'uomo suggeriscono che i vaccini contro il Covid-19 possano indurre il corpo a creare anticorpi neutralizzanti, capaci di impedire al virus di infettare le cellule. Ma non è chiaro se questo livello sia sufficiente a fermare nuove infezioni e quanto durino gli anticorpi.

Quinto e ultimo interrogativo riguarda l'origine del virus, un vero rompicapo. Si concorda sul pipistrello ferro di cavallo come punto di partenza, dato che ospita due coronavirus molto simili (per il 96%) al SARSCoV2. Ma un 4% di differenza tra i due genomi sono decadi di evoluzione. Si è pensato ad un ospite intermedio, come il pangolino, che però condivide fino al 92% del genoma con il nuovo coronavirus. Gli sforzi fatti finora in Cina e nel Sud-est asiatico per isolare il virus negli animali selvatici o d'allevamento sono stati finora infruttuosi.


martedì 7 luglio 2020

Su Zanardi nuovo intervento per la ricostruzione cranio-facciale

In merito alle condizioni cliniche di Alex Zanardi, la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese informa in una nota che il paziente è stato sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico, eseguito dai professionisti del maxillo-facciale e della neurochirurgia, volto alla ricostruzione cranio-facciale e alla stabilizzazione delle zone interessate dal trauma riportato in seguito all’incidente del 19 giugno scorso. L’operazione effettuata fa parte degli interventi programmati dall’équipe multidisciplinare che ha in cura l’atleta per permettere ogni prosecuzione del percorso terapeutico.

“Le fratture erano complesse”, spiega il professor Paolo Gennaro, direttore della UOC Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Aou Senese, aggiungendo come “questo abbia richiesto un’accurata programmazione che si è avvalsa di tecnologie computerizzate, digitali e tridimensionali, fatte a misura del paziente. La complessità del caso era piuttosto singolare, anche se – conclude il professor Gennaro – si tratta di una tipologia di frattura che nel nostro centro affrontiamo in maniera routinaria”.

Dopo l’intervento, durato circa 5 ore, Alex Zanardi è stato nuovamente ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dove resta sedato e ventilato meccanicamente: le sue condizioni rimangono stabili dal punto di vista cardio-respiratorio e metabolico, gravi dal punto di vista neurologico, la prognosi rimane riservata.

Il paziente viene valutato quotidianamente dai professionisti che lo hanno in cura e sulla base di questo, anche in accordo con la famiglia Zanardi, l’Aou Senese comunica che il prossimo bollettino verrà diramato non appena ci saranno significative variazioni del quadro clinico dell’atleta.